Mitra e compasso

Non é un libro di storia perché non sono uno storico, non é un articolo perché sarebbe troppo lungo. Sono gli appunti di un cronista che attraverso tre secoli racconta fatti e retroscena dei rapporti tra chiesa cattolica e massoneria. Alcuni momenti di questa lunga storia li ho vissuti da un osservatorio speciale, quello di gran maestro del Grande Oriente d’Italia. La storia comincia con la scomunica del 1738 comminata da Clemente XII ai massoni e termina con il pontificato di Francesco. Tra bolle ed encicliche anti-massoniche ci sono segni positivi che racconto in questo libro.

2 commenti a “Mitra e compasso

  1. MCM

    Questo libro ha un messaggio di fondo molto importante, secondo la mia opinione di cittadino comune. E cioè che le cose stanno veramente mutando. D’altro canto, che le vicende umane siano propense al cambiamento lo racconta il percorso dell’umanità attraverso i secoli. Forse serve ancora un po’ di pazienza, di equilibrio, di resilienza. Lo insegna anche il Libro dei Mutamenti, I-Ching, che tutto è destinato a mutare. Il cambiamento avviene spesso in meglio, per quanto la diffidenza conduce l’uomo sfiduciato a pensare che il compito del Sole sia solo quello di sorgere e tramontare e non di restare nel cielo. E’ bene imparare dagli animali: gli uccelli volano liberi senza mai scontrarsi, comunicano tra loro e sempre comprendono che volare in stormo è una necessità sociale imprescindibile.

  2. Raffaele Macarone Palmieri

    I complessi ed ondivaghi, talora francamente urticanti, rapporti tra la Libera Muratoria, soprattutto latina ed europea e in particolare con il Grande Oriente d’Italia, e la Chiesa di Roma nascono il 28 aprile 1738, come tu spieghi bene, con Lorenzo Corsini – papa Clemente XII – uomo cieco per vista e…, con la pubblicazione di In Eminenti Apostolatus Specula; vengono scomunicati per la prima volta i Liberi Muratori – dopo che nell’agosto del 1737 era stata smantellata la Loggia di Roma costituita dal cattolico Carlo Edoardo Stuart nel 1734 e seconda loggia storicamente dimostrata in territorio italiano di cui abbiamo certa documentazione, dopo quella degli Inglesi in Firenze del 1731 -.

    Il pontificato di Francesco chiude questo segmento storico di oltre 215 anni, in cui abbiamo assistito a momenti di intensa drammaticità, come la Breccia di Porta Pia, e a momenti di serena distensione, come nel Concilio Vaticano II.
    Però, il silenzio mediatico della Libera Muratoria, o meglio di quelle leader, è talora imbarazzante in particolare su alcune situazioni e problemi irrisolti – non politici !- della società e della vita quotidiana dell’Essere Umano mentre con grande rapidità e scelta di tempo il papa gesuita sudamericano ha saputo intervenire, con diffuso risalto mediatico mondiale, occupando un ruolo che potrebbe e dovrebbe essere della Libera Muratoria, anche solo indirettamente con le sue organizzazioni internazionali di conosciuta origine laica e umanitaria.

    Con le tue pagine, caro Stefano, ci fai orientare in questi recenti secoli di storia e ci fai ricordare che, per definire il centro del nostro Essere nella ricerca di riunire ciò che è sparso, è necessario il confronto e la reciproca conoscenza e comprensione… ognuno sulla propria sponda. Con questo spirito, encomiabile, recentemente hai cercato di creare un ponte con una persona di intelligenza e cultura magnifiche, come il card. Gianfranco Ravasi.,,ma non ci hai mai raccontato a che punto siamo….

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