Guardare le stelle

Cari viaggiatori, nel mio cammino oggi incontro Stephen Hawking, uno dei più noti fisici teorici del mondo morto nel 2018. Ci dà un messaggio positivo: “Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare. Guardate le stelle invece dei vostri piedi”. 
Guardate il cielo, anche quando ci sono le nuvole, perché le stelle ci sono sempre ad illuminare il nostro cammino. Sono l’una vicina all’altra. Loro danno sempre la luce e ci inducono all’ottimismo.
Le stelle sono come quell’insegnante che un giorno disegnò un punto nero su un grande foglio bianco. Chiese ai suoi studenti: “Che cosa vedete su questo foglio?”.
La risposta: “Un punto nero”.
Il professore si arrabbia: “Dovete vedere il grande foglio bianco, altro che un puntino nero”. Ecco, guardiamo il cielo, guardiamo le stelle, loro sono una certezza.
Sono loro il grande foglio bianco.
Buon viaggio

12 commenti a “Guardare le stelle

  1. Massimo

    Torneremo a rivedere le stelle, ne sono certo anch’io. Lasceremo le nostre case e ci spingeremo in campi aperti. Alzeremo gli occhi e contempleremo la meraviglia del cielo stellato sopra di noi. Perché non c’è legge morale in noi senza quel sottile, straordinario legame con il cielo stellato sopra di noi.

    • Antonio Demofonti

      VINCEREMO ! Tutti assieme, senza inutili polemiche rivedremo distintamente la Luce oltre il Tunnel della rabbia, del Terrore, del Dolore ! Un abbraccio !

  2. Maurizio

    Più scura la notte, più luminose le stelle. “ C’è chi si fissa a vedere solo il buio. Io preferisco contemplare le stelle. Ciascuno ha il suo modo di guardare la notte” Victor Hugo.

  3. Bruno Frediani

    È il grande/piccolo segreto dei saggi…vivere cercando la vita non dimenticando le difficoltà e la morte ma cercando di cancellare i punti neri…invece c’ è chi sa solo aggiungere altri punti neri….grazie del bellissimo pensiero. Bruno Frediani

    • Claudio Bagnoli

      Passerà e, come dice il rituale, vedremo una luce lontana che piano piano si avvicina. Ciascuno ha il suo modo di guardare nella notte.

  4. Giuseppe S.

    “Ma che uomo sei, se non hai… il cielo”, canta Renato Zero.

    Da quando l’uomo esiste ha cercato (e continua a cercare) risposte alle sue domande. Il cielo è stato nel tempo nostro amico, nemico, compagno, aiuto, maledizione, soffitto, direzione. Ma il cielo è complessità e spesso preferiamo rifugiarci nella comfort zone di un piccolo punto facilmente individuabile rispetto alla vastità di un foglio bianco. E’ contemplando il cielo che abbiamo cominciato a riflettere su noi stessi, sulla nostra condizione mortale, sulla nostra origine, sul nostro destino. Fino a sfidarlo per conoscerne i segreti, per conquistarne gli spazi, per cercare di ‘farlo nostro’.

    “Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me”, scriveva Kant.

  5. Questo secolo oramai alla fine
    Saturo di parassiti senza dignità
    Mi spinge solo ad essere migliore
    Con più volontà…
    forse anche il nuovo secolo e’ cominciato cosi’, a poco meno di un quarto del suo cammino. Proprio in questi giorni, quelle parole di una bella canzone di Battiato, mi tornano insistentemente nella mente, come se segnassero la
    via per superare tutti insieme questo momento delicato della nostra vita. Proprio come la volta stellata che rassicura sempre, anche quando le stelle non si vedono ma l’uomo sa che sono li e presto si vedranno scintillare di nuovo.

  6. Santino Rizzo

    Questo terribile passerà, perciò bisogna pensare al domani perché la Vita continua.
    Riprendiamo il nostro cammino e sicuramente supereremo tutte le difficoltà che dobbiamo superare con impegno e coraggio.
    Se siamo tutti uniti costruiremo un mondo migliore.

  7. Santino Rizzo

    Questo terribile momento passerà, bisogna pensare al domani, perché la Vita continua.
    Riprendiamo il nostro cammino con coraggio, impegno e fiducia.
    Se restiamo tutti uniti supereremo tutte le difficoltà e costruiremo un mondo migliore.

  8. Massimiliano

    …ostinatamente e pervicacemente diretti verso la Luce, proseguiamo nel nostro cammino… non praevalebunt…

  9. Giovanni Verdoliva

    Le parole di Hawking, sono come una iniezione di adrenalina!
    Il passaggio che recita :
    “Per quanto difficile possa essere la vita c’è sempre qualcosa che è possibile fare. Guardate le stelle invece dei vostri piedi”;
    Ci fa capire, come realmente vadano affrontate le mille avversità che ci attanagliano quotidianamente ed in special modo oggi con questa emergenza .
    Reagiamo e guardiamo avanti, non i nostri piedi!

  10. Massimo Carpinelli

    Se mai c’è stato al mondo un uomo in grado di sfuggire alla morte certo è stato lui. A ventun anni gli diagnosticano la sclerosi laterale amiotrofica: prognosi infausta, tre anni di vita al massimo. Ma Hawking, che era nato nel 1942, a 300 anni dalla morte di Galileo, come amava ricordare, non solo è sopravvissuto per altri cinquant’anni, contro ogni previsione: ha vissuto pienamente. Ha avuto tre figli, due mogli, ha visitato tutti i paesi del mondo, ha provato l’assenza di gravità e il volo in pallone aerostatico, il tutto a bordo della sua sedia a rotelle motorizzata, sulla quale sfrecciava per Cambridge. Lo sguardo curioso, la voce che usciva dal sintetizzatore ne hanno alimentato la leggenda facendone un’icona pop, oltre che un simbolo di speranza per tutte le persone disabili. Ma la leggenda non avrebbe avuto corso senza i risultati scientifici straordinari che quest’uomo ha conseguito con la sola forza dell’intelligenza: senza laboratori o esperimenti, a lui preclusi dal suo stato di salute.
    Il suo massimo contributo scientifico riguarda i buchi neri, oggetti cosmici tra i più straordinari. Diversamente da quanto la fantascienza ci ha abituato a pensare, Hawking ha dimostrato che il buco nero non è un oggetto isolato dal resto dell’universo che attrae tutto quello che gli passa intorno. È invece connesso ed emette una radiazione, che da lui prende il nome. Secondo Hawking, un uomo inghiottito da un buco nero certo non sopravvivrebbe, ma la sua energia e massa, in qualche forma, tornerebbero là da dove venivano: una teoria applicabile al destino dell’intero universo. In seguito, i suoi studi hanno affrontato il problema se un buco nero abbia o meno entropia, una caratteristica dei corpi legata alla temperatura. Facciamo l’esempio di un libro risucchiato da un buco nero: se viene riemesso attraverso la radiazione di Hawking, conserverà memoria di quello che c’era scritto? La risposta, tutt’altro che ovvia, è oggetto di studio.

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