Piacenza, la città “invisibile”

Cari viaggiatori,
in questa epidemia si parla di tante città, delle terribili difficoltà che incontrano per aiutare i vivi e per seppellire i morti ma di una si parla poco. La città “invisibile” é Piacenza, in Emilia. Preciso Emilia, perché in tanti pensano che sia in Lombardia. Piacenza ha una caratteristica: operosa, poco loquace e non lamentosa.
 I piacentini li conosco bene. Il mio babbo era di San Niccolò a Trebbia, comune di Rottofreno. Anche il mio nonno era piaseintein e in quella terra è sepolto. Sembravano duri ma erano buoni. Si commuovevano per nulla ma non si lamentavano. Da autentici piacentini. I loro volti li rivedo leggendo il quotidiano La Libertà, gli editoriali del suo direttore e i resoconti dei giornalisti; li ho rivisti in questo pensiero che mi è arrivato. Non so chi l’abbia scritto ma è una poesia che fa bene al cuore. 
A Piacenza impari fin da piccolo che: “non ce la faccio” non si può dire;”non ci riesco” non esiste;”sono stanco” non è mai abbastanza.Cresci così, un po’ chiuso, un po’ con la convinzione di non essere mai all’altezza.Ecco come Li riconosci i Piacentini: testa bassa e a lavorare.I Piacentini, quelli veri, sono polentoni. Si, perché la polenta è ciò che li rappresenta. Ruvida, dura e fredda fuori, con quella crosticina che si forma appena sfornata. Tenera e avvolgente dentro, non ti delude mai.
I Piacentini sono proprio così: un po’ tonti, ruvidi e schivi, ma dentro sono buoni e dal cuore tenero.Lo so, lo so, niente di speciale la polenta:acqua, sale e farina gialla. Ma si sa, le cose semplici sono speciali perché rassicuranti, perché ci sono…I Piacentini ci sono, sempre, su di loro ci puoi contare, li puoi odiare, ma se te ne innamori allora sei spacciato, perché sarà per sempre.
Piange la mia Piacenza, senza far rumore, per non disturbare. Giace a terra, fatta a pezzi da un nemico vigliacco subdolo, che non si fa vedere.Gli occhi sono bassi, tristi e pieni di paura. Ci sono solo ambulanze e silenzio.
Piacenza mia non ti posso abbracciare, ma tu non mollare proprio adesso. Ricordi?”Non ce la faccio” non si può dire. “Non riesco” non esiste”Sono stanca” non è mai abbastanza.
#Piacenza #ForzaPiacenza.
Buon viaggio

12 commenti a “Piacenza, la città “invisibile”

  1. Tonino Salsone

    Sono anche io legato a Piacenza. A Pontenure ha vissuto per tanti anni mio zio paterno, Giuseppe, il maggiore dei quattro fratelli. Faceva il camionista pure lui. E’ morto, per un tragico incidente, a 46 anni, alla guida del suo camion.

  2. David Franceschi

    Non sono Piacentino e mi son commosso pure io!!! E per questo che è giusto rammentare tre espressioni Forti che possono dar carica per tutti noi:
    “Non ce la faccio” non si può dire. “Non riesco” non esiste”Sono stanca” non è mai abbastanza.”
    Avanti ,fuoco,fuoco,fuoco…

  3. Massimo Bianchi

    Se non ci fossero i Comuni dove saremmo finiti.E’ la parte dello Stato più vicino al cittadino.Certo su oltre 6000 Sindaci ci possono essere quelli non all’altezza ,ma in generale curano gli interessi della nostra collettività. Pensate che i Sindaci hanno indennità assai minori dei Parlamentari e degli scarsamente utili Consiglieri Comunali.In questo ricordo delle sue origini il GM esprime un sentimento bello,che si incrocia con i nostri,orgogliosi della terra dove siamo nati.Bene ,Grazie e Tfa

  4. Ottavio Spolidoro

    Grande Architetto dell’Universo
    Noi che nelle nostre officine
    Insieme, in infinita catena
    Cerchiamo di perdere il nome e diventare essere
    Ti invochiamo
    E se Sei lontano dal mondo
    Torna sulla nostra umanità
    Torna perché ci sono uomini che da secoli non si dividono
    Non fanno roghi nel Tuo nome
    E dovunque Tu sia
    Torna !

  5. Gilberto Pisu

    Sì, quest’anno ci hanno privato della primavera, e di tante altre cose, ma noi siamo fioriti ugualmente e ci portiamo la primavera dentro e nessuno, nonostante tutto, può rubarcela.

  6. Maurizio

    Sì commozione, ma subito unita ad una reazione forte e determinata in primis nel rispetto delle regole, quelle poche…….utili (lavarsi le mani anche quando non ce ne è apparente necessità) ed evitare i contatti stando a casa, usando SEMPRE la mascherina (anche se artigianale,…..lo specchio non deve appannarsi soffiando) e solidarietà, tendere la mano, anche una parola, un semplice gesto, un segnale può servire a superare un momento di grande difficoltà.
    Si sia da esempio sempre, oggi più che mai. Stiamo uniti.

  7. Aldo Cozzi

    Leggere un tratteggio così accurato dei sentimenti personali, civili, frammisti con l’orgoglio di appartenenza ad una terra , la mia Emilia, mi riempie di orgogliosa commozione. La parte sottile interna a noi Fratelli nella nostra Istituzione, combacia con i sentimenti semplici, profondi ed essenziali per le nostre comunità in questi tempi. Grazie GM

  8. Giovanni Monaco

    L’Italia soffre e piange le sue vittime. Tutte le nostre città sono sconvolte, ma non dobbiamo avere paura. Vinceremo e sconfiggeremo questo mostro. E l’Italia, e anche la Primogenita, risorgeranno più forti e luminose che mai.

  9. Anch’io mi sono commosso: li conosco bene i piacentini, ho insegnato 1 anno da loro e la descrizione calza perfettamente.
    Tuttavia è un popolo fiero che non avrà certo timore di combattere contro il nemico, per quanto subdolo e invisibile che sia.
    Forza e coraggio, Piacenza!

  10. Mariano brandoli

    Piacenza sa anche essere scanzonata e ruspante. Provate ad ascoltare i “cani della biscia” un gruppo musicale i cui video su youtube sono godibilissimi. Per togliere un po’ di malinconia…

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