Dopo i canti in terrazza

Cari viaggiatori,
fino a qualche giorno fa molti cittadini si affacciavano alle finestre e andavano in terrazza per cantare e applaudire. Non erano “tutti i cittadini”, perché in molte case non ci sono i balconi, ma quei canti hanno dato un po’ di fiducia all’Italia colpita dell’epidemia. Passata la sbornia canterina sono rimasti i problemi. Lo scrittore Alessandro Baricco ci sprona.
Dice che “la nostra agenda dovrebbe essere dettata dalla voglia, non dalla paura. Dai desideri. Dalle visioni, santo cielo, non dagli incubi”.
Proviamoci.
Buon viaggio

6 commenti a “Dopo i canti in terrazza

  1. PAOLO MERCATI
    In questi giorni di clausura, a casa di mia mamma, mi sono messo a riguardare delle foto dei miei genitori e dei mie nonni custodite gelosamente in una vecchia scatola.
    Non le riguardavo da quando ero bambino, immagini in bianco e nero di diversi formati, che mi facevano chiedere curiosamente informazioni e spiegazioni ai miei genitori.
    La cosa che ho notato in ognuna è che le persone erano tutte sorridenti, un sorriso vero e non di circostanza, determinato dalla speranza di un futuro migliore dopo l incubo della guerra.
    È da quella speranza, dalla voglia di riscatto, dall impegno comune che passo dopo passo il nostro paese raggiunse quello splendido momento economico che abbiamo vissuto.
    Io spero che questo brutto periodo ci faccia ritrovare prima di tutto quel fondamentale sorriso che ultimamente ed ingiustamente ci era stato tolto, ci faccia riscoprire i fondamentali rapporti che ci devono essere tra gli esseri umani, ci faccia rialzare con fermezza la testa e ci faccia ritrovare la forza e la grande volonta per riscattare la nostra amata Italia!!!
    Avanti….tutti insieme ce la faremo!!!

    • Umberto

      Questo periodo di clausura forzata ha fatto emergere una sorta di “buonismo” che, temo, scomparirà non appena rientreremo nella normalità.
      Ha fatto anche emergere alcuni “sciacalli” politici che approfittano delle emergenze per portare farina al loro mulino populista.
      Io, semplicemente, godo di pranzare e cenare tutti i giorni con mia moglie e le mie figlie come non capitava da anni: non tutto il mal viene per nuocere.
      L’agenda della ripresa necessita di criteri solidi e precisi, dettati dalle ragioni economiche certamente, ma non disgiunte dalla tutela dei diritti fondamentali dell’Uomo.
      Sono pronto ad ogni sorta di sacrificio per il bene dell’umanità, ma non di pochi eletti.

  2. Ottavio Spolidoro

    Ed oggi vado a scomodare un fratello Portoghese, Fernando Pessoa in una magnifica poesia.

    Qual vascello che nella rotta le tempeste assillano,
    L’anima nostra dalle sue prove veloce è fatta.
    Le cose stesse che peggiore rendono il viaggio
    Migliore lo rendono; e il suo periglio è il suo soccorso.
    E, come tempesta fuor da tempesta a noi ci guida
    Il nostro cuore nel periglio senza periglio cresce;
    Del porto da cui si parte c’è un porto più vicino-
    È quel porto verso cui la nostra rotta corre.
    Se mietiamo conoscenze per acquisire profitto,
    Ciò dalla tempesta abbiamo quando essa in alto porta,
    Che la terribile presenza della sua violenza
    È del vicino terso cielo l’incitante promessa.
    Ma invero noi conosciamo del timoniere l’arte
    E la tempesta la nostra volontà solo pareggia

    Assoluta perfezione fratello nostro!
    Grazie Gran Maestro

  3. Ci stiamo riappropriando di tutto ciò che abbiamo lasciato che si allontanasse da noi.
    A volta la vita ci prende per il polsino e ci trascina in luoghi che non avevamo programmato di visitare ed in strade che non pensavamo di percorrere; comunque lontane dalla strada maestra.
    Adesso, noi fortunati (in casa, con tutti i confort, non dimentichiamolo), stiamo riscoprendo il valore del tempo da dedicare a noi.
    Certo, il futuro è un’incognita. Come sarà?
    Credo, che troveremo la soluzione per risolvere i problemi scaturenti da questo stop forzato e prolungato.
    L’umanità è uscita innumerevoli volte, in passato, da pestilenze e guerre.
    L’importante è che non dimentichiamo.
    Impariamo la lezione e potremo lavorare, con maggiore consapevolezza, al bene e al progresso dell’umanità.

  4. luca salimbeni

    Ill.mo e Ven.mo GM, i “canti in terrazza” hanno un duplice significato. Il primo di essere partecipi tutti insieme a infondere a questo Paese un messaggio di speranza e senso di appartenenza, il secondo è che se la realtà dell’esistente non fosse essa stessa di per sè speranza, direi che è più importante infondere speranza che far conoscere la verità. Nel senso che io ho paura di quello che non capisco. Il segreto della felicità è la libertà, il segreto della libertà è il coraggio,che si può dimostrare in tanti modi anche cantando insieme per il comune senso di appartenenza. Con il Tfa Luca Salimbeni

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