Santo cielo o cielo santo

Cari viaggiatori,

in questi giorni molti di noi hanno sperato di poter guardare l’orizzonte. Fortunato chi lo ha potuto fare. Ma quando #tuttoquestopasserà e potremo volgere tutti lo sguardo all’infinito non dobbiamo dimenticarci che il nostro orizzonte non è davanti ma dietro di noi. Quello che è successo in questa primavera del 2020 non lo dimenticheremo.

I pianti e i canti, le strade vuote e i litigi, i sorrisi nervosi e le sirene delle ambulanze, i volti dei malati e le facce dei guariti e tante immagini che resteranno nel segreto dei nostri cuori. Dicono che siamo entrati nella Fase 2 e la nostra agenda dei pensieri e delle azioni non dovrebbe essere ispirata dalla paura ma dal desiderio di vedere un cielo stellato, senza temporali, senza incubi. Meglio dire “cielo santo” invece di un rabbioso “santo cielo” come espressione di desiderio per superare la paura.

Buon viaggio

8 commenti a “Santo cielo o cielo santo

  1. Massimo Bianchi

    Caro GM,credo non sia sfuggito
    ad alcuno il mutarsi rapido del clima del Paese.
    Le prime settimane un fiorire di tricolori,lenzuoli con la scritta “ce la faremo” etc.etc.
    Dai terrazzi le note dell’inno di Mameli ,Bella Ciao e da noi qualche nostalgico Bandiera Rossa.
    Una partecipazione corale che pareva preparare una stagione di umanità più solidale.
    Ci sono stati esempi di dedizione eroica,di senso civico e di generosità spontanea.
    Ci dovremo chiedere perché ora tutto è mutato.Negli occhi della gente si legge più la preoccupazione del futuro che il timore del virus.
    Raccontavano i fratelli che rialzarono le nostre colonne di come era l’Italia negli anni postbellici.Vinta ,distrutta ,divisa dall’odio.
    Le difficoltà di oggi ci sono ,ma certo meno drammatiche.
    Consiglierei ai fratelli di rivedere l’appello finale di Chaplin nel “Grande Dittatore” …guardate in alto.
    Un saluto al GM e ai fratelli

  2. Gabriele

    Forse, dopo tutto è arrivato il momento di tacere. Troppo è stato detto e spesso a sproposito. Il grande Architetto dell’Università deciderà e noi potremo solo obbedire.

  3. Massimo

    Ho pensato spesso, in questi giorni di reclusione da Covid 19, a chi è in prigione e a cosa per lui significhi il lembo di cielo che si staglia oltre le sbarre della finestra della sua cella. Non dobbiamo mai dimenticare due cose, direbbe Kant: il cielo stellato sopra di noi e la legge morale che è in noi. Oggi è la giornata contro l’omofobia e voglio riportare alcuni versi della Ballata del carcere di Reading del massone e scrittore Oscar Wilde: “Uomo non vidi che guardasse mai
    Con sì intensa pupilla
    La breve tenda azzurra
    Che i prigionieri chiamano cielo
    E la nuvola errante che passava
    Con argentee vele”.

  4. Giovanni Quattrone

    Grazie Gran Maestro per questa riflessione semplice ma sostanziale.
    Vorrei credere che il “cielo santo” sia da intendere come in ognuno di noi c’è una stella del mattino, un buco di luce nel cielo blu di quest’ora. Senza, saremmo tutti perduti. Saremmo navi senza rotta, uccelli senza un sud, ombre senza niente su cui potersi allungare. Saremmo fiori senz’acqua, fiumi senza letto, pesci senza mare. Saremmo l’inverno artico, senza il miracolo del primo giorno di primavera. Saremmo una vela senza vento. Un sogno senza ali. Un treno senza ferrovia. Saremmo un canto senz’aria e senz’aria un canto non si sente. Saremmo un suono di una sola nota. Saremmo solo un gioco di specchi, dove il futuro riflette il passato, e noi lì nel mezzo, moltiplicati all’infinito, ma sempre uguali. Uomini e donne, a muovere le braccia, e piegare la testa, per riconoscerci nelle proiezioni dei nostri corpi. Invece non è così, non può essere solamente così. Perché in ognuno di noi c’è una stella del mattino…cielo santo.
    Abbracci fraterni ai viaggiatori.

  5. Maurizio Li Muli

    Grazie Gran Maestro per le belle parole che devono farci riflettere e per usare le parole del poeta Gibran “Le persone più felici non sono necessariamente quelle che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno” e le Vs parole ci inducono a riflettere profondamente a quello che speriamo lasciarci alle spalle ed a guardare con l ottimismo della ragione il futuro. un TFA a Voi ed a tutti i Fratelli della Comunione.

  6. Marco Maddaleni

    Carissimo Stefano, ho riflettuto molto prima di rispondere. Mi hanno colpito le Tue parole colme di riflessioni, amore e speranza, l’orizzonte alle spalle mi ha fatto vedere l’immagine di fedro con la sua seconda bisaccia proprio alle spalle, e per me hai ragione, perché è lì che bisogna guardare.
    Poi, “i volti dei malati e le facce dei guariti e tante immagini che resteranno nel segreto dei nostri cuori.” Che immagine forte hai descritto, spietata ma vera. Così, come le medicine amare da tirare giù, faranno sicuramente bene al nostro cuore e alla nostra mente, quelle immagini, come bene faranno al nostro spirito di Uomini Liberi.
    Però un grazie ancora Stefano, per questo Tuo comunicare, che lo “leggo” come se Tu nella funzione di “Gran Maestro Venerabile” aprissi i Lavori di una Loggia Grande dove tutti hanno la parola, e dove tutti tramite Te si confrontano, si arricchiscono con le proprie riflessioni e così si parlano e si conoscono senza confini, in questa nostra MERAVIGLIOSA Loggia Italia. Grazie. E perché no, forse ci leggono anche coloro che non portano “grembiulini”, ma che a volte sono più “Iniziati” di noi, perché penso che ogni Uomo Libero e di buoni costumi abbia sempre qualcosa da dare. “Beh, i miei Cavatori erano sicuramente spacca pietre migliori di me, e mi dicevano:
    vedi Marco basta guardarla la pietra, scoprire la vena, e con un colpo si apre,” dicevano, non si spacca, così come vorrei fosse tra noi l’uno l’altro, con l’umiltà di abbandonare i nostri metalli là nella Sala dei Passi Perduti, e da Apprendisti L.M. impegnarci veramente ad aprire i nostri Cuori. Lo so non è facile “quel Gradito dovere”, ma è con l’esempio della tolleranza, del rispetto dei Fratelli e del perdono che scolpiamo la nostra Tavola da portare nel mondo, la rabbia acceca l’Amore è Luce.
    ma questo è il mio pensiero.
    Un forte abbraccio a te Stefano e tramite te a tutti Fratelli.
    Marco Maddaleni

  7. Pasquale Cerofolini

    AAA – Cari Viaggiatori e Caro SGM ,

    ho avuto modo , riflettendo e scrivendo su ‘Pensieri’ precedenti proposti in questo Blog, di avere coniato e descritto il concetto di ‘ Sconosciuto Gabinetto di Riflessione ‘ , identificando la presenza dello stesso , in questo periodo delicato e complicato che stiamo vivendo , dove ri-pensamenti veri , importanti e propositivi , hanno la forza e la bellezza per soluzionare nostre future necessità .

    Se devo quindi pensare alla possibile soluzione della fase 1 e 2 , credo che ciò possa avvenire se la forza dello ‘Sconosciuto Gabinetto di Riflessione ‘ , si colloca nell’infinito azzurro del ‘ Cielo Santo ‘ .

    ‘ Cielo Santo ‘ è una importante significazione composta e molto diversa dalla valenza esclamativa di disappunto !Santo Cielo! ; significazione composta dove , Cielo – è Significante uno spazio infinito di LIBERTA’ che si presenta a Noi sopra la Terra e Santo – è il Significato SACRO della riflessione interiore dei nostri valori proattivi .

    Il ‘ Cielo Santo ‘ sarà il territorio azzurro ideale dove lo ‘ Sconosciuto Gabinetto di Riflessione ‘ nel suo lavoro continuo d’ influenza umana , realizzerà la nuova vera e corretta ri-costruzione grazie alle continue risposte proattive che rilascia e rilascerà .

    Un saluto e un TFA a tutti Voi , vostro Fr. Pasquale Cerofolini

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