Andiamo in biblioteca

Carissimi viaggiatori,

le scuole possono attendere. Riaprono per un giorno, non riaprono, come riaprono. Quando e come non si sa. Più volte in questi appunti da una traversata nel mare tempestoso del coronavirus abbiamo scritto che nel tempo dell’incertezza è inutile cercare certezze. Inseguirle provoca solo stress.

Limitiamoci ai fatti e, in particolare, a quelli positivi. Una buona notizia è la riapertura delle biblioteche. In sicurezza, ovviamente. Da sempre sono centri culturali e sociali al tempo stesso. Si va per leggere un libro ma anche per incontrare persone. Per scambiare idee e opinioni.

E’ un bel segno che siano state riaperte. Speriamo che vengano prese d’assalto, come è successo per barbieri, parrucchieri ed estetisti. 

Buon viaggio

4 commenti a “Andiamo in biblioteca

  1. Raoul Ceccuti

    Carissimo Stefano,
    cominciano per fortuna, almeno qui a Firenze, a riaprire i musei. E quale miglior occasione, oltre che a socializzare in po’, per riscoprire le nostre bellezze senza l’affollamento turistico. Domenica ne ho approfittato per vedere il rinnovato, e bellissimo, Museo dell’Opera del Duomo, che dopo la sua riapertura per un completo tinnovo, circa 4 anni fa, non ero riuscito a vedere. Da una difficoltà la cultura ci offre sempre un’opportunità. Un carissimo saluto. Un TFA. Raoul

  2. Ottavio Spolidoro

    A proposito di biblioteche, voglio raccontare ai viaggiatori una piccola storia. Ero a Praga insieme ad altri fratelli. Non ero mai stato in quella città anche se per alcune letture penso comuni ai viaggiatori un po’ la conoscevo.
    Insomma per farla breve un pomeriggio decisi di andare in una delle più antiche e belle biblioteche del mondo: il Clementinum. Ero in compagnia di un fratello che parla correntemente in inglese. Bene: appena entrati ci accoglie una giovane guida che ci fa visitare il piano terra dove in una sala da concerto si conserva in perfette condizioni un piano dove aveva suonato Mozart. A questo punto chiedo di visitare il Clementinum, la guida mi guarda ed in inglese, prontamente tradotta dal fratello, dice che possiamo solo osservare dall’esterno la biblioteca. Chiedo perché; mi risponde che in quella biblioteca dove aveva passeggiato Keplero, Bruno e da ultimo il nostro Eco i normali visitatori potevano trattenersi solo tre minuti. Insisto, perché? Mi risponde che gli antichi incunaboli conservati nella biblioteca sono mantenuti nell’ozono e quindi salvo che per casi eccezionali proprio non si può. Ci accompagna su ed ecco che mi sovviene il ricordo di una storia scritta dal grande poeta Borges riferita proprio al Clementinum. È la storia di un bibliotecario cieco ( anche Borges lo era) al quale, il personaggio principale chiede un libro perché cerca il nome di Dio. Il bibliotecario sorride perché lui è diventato cieco proprio cercando quel nome nascosto in una lettera di una parola di una riga di una pagina dei ventimila volumi del Clementinum. Mentre sta parlando, continua Borges, qualcuno riconsegna una mappa dell’India e….
    Il fratello che sa l’inglese traduce, la guida ascolta, si meraviglia, dice che non conosceva quella storia ci ringrazia e ….si accorge di come essere lì è non poter entrare è per noi doloroso ed allora il miracolo: entrate.
    Ci fa entrare e rimaniamo lì 10 minuti indimenticabili.
    viva le biblioteche !
    Grazie Gran Maestro
    Chiedo scusa ai viaggiatori se ho raccontato una piccola storia personale.

  3. Pasquale Cerofolini

    Cari Viaggiatori , Caro SGM ,

    andiamo , entriamo , con forza ed entusiasmo , nella bellezza intellettuale , della ‘ biblioteca della vita ‘, che ci ha permesso , di leggere un libro particolare ,spirituale, scientifico, economico ed umanistico , ricco di emozioni e riflessioni profonde ; tutto questo grazie a questo momento delicato ancora non finito . Emozioni e Riflessioni , mai pensate e vissute , visioni nuove che rimarranno nei prossimi anni ed anni ; mai avrei pensato che questi libri virtuali così spietatamente reali potessero essere a nostra disposizione . Grazie ancora.

    Buon viaggio , un TFA con affetto.

    Vostro Fr. Pasquale Cerofolini

  4. Raffaele Macarone Palmieri

    La crisi, caro Stefano, determinata dal contagio, ha rappresentato e rappresenta un avvenimento importante anche per le biblioteche. La centralità e la indispensabilità delle biblioteche nella formazione culturale e della vita delle persone, già minata dalla comparsa della web, è ancor più manifesta dopo soli tre mesi di chiusura di biblioteche e librerie, delle quali che ne ha appannato quasi la indispensabilità agli occhi dei più. Ne stavo parlando proprio pochi minuti fa con l’Amico Paolo Pelliccia, entusiasta e appassionato Direttore della Biblioteca Comunale degli Ardenti di Viterbo, nata miticamente nel 1502 (?) come Accademia degli Ardenti, secondo un affresco presente all’inizio ed in alto del muro longitudinale sinistro della Sala Regia del Palazzo dei Priori.

    Le biblioteche non devono perdere il loro monopolio di accesso al sapere e alla conoscenza, costruito in millenni di storia, per una più facile e comoda accessibilità alla lettura a distanza, ma devono mantenere il loro centrismo con un intelligente ri o e – voluzione di adattamento alle nuove situazioni.

    Nel contrasto tra i libri di carta e il video del web rimango, pur riconoscendo al web notevoli vantaggi, paladino del libro, della carta che trasmettono emozioni, ti parlano come le immagini dallo schermo non possono certamente fare…ci hai studiato sulle quelle pagine, le hai vissute e loro hanno vissuto con te, non scompaiono con un clic, restano con te se vorrai per sempre…dalla pagina 54 alla 62 ti hanno dato emozioni forti che hai voluto fissare con segni e sottolineature fatte con matite di colore nero o colorate rosse e blu o, successivamente, con evidenziatori gialli o verdi, prevalentemente per lo studio di materie scientifiche…

    Ecco perché plaudo, e con me i Viaggiatori, alla riapertura delle biblioteche, che poteva esser fatta, forse, anche prima di quella di alcuni centri dell’effimero.

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