A foglia morta

Cari viaggiatori,
ho provato migliaia di volte a tirare le punizioni a foglia morta come faceva Mariolino Corso, che oggi ha lasciato questa terra per intraprendere un nuovo viaggio. Se ne va un idolo della mia generazione di appassionati di calcio. Era un pilastro della Grande Inter di Helenio Herrera. Poco fa ho visto la foto di un derby Inter-Milan. In primo piano c’è il rossonero Roberto Rosato, morto dieci anni fa. Calcio di altri tempi. Più bello? Di sicuro più lento. Ma forse anche più affascinante.
Buon viaggio

3 commenti a “A foglia morta

  1. Angelo Di Rosa

    Se ne va un altro giocatore di un calcio eroico, oserei dire poetico. Mario Corso, non solo per le ineguagliabili punizioni a figlia morta, è stato uno di quei giocatori dotati di tecnica sopraffina e anche di grande stile dentro e fuori dal campo. Un vero signore. Dribbling, assist e gol frutto di grandi giocate. Sempre con un solo piede: il sinistro. Magico e irresistibile. Adesso fra le nuvole magari potrà riabbracciare tanti altri campioni e disegnare in Cielo quelle traiettorie che mettevano in ginocchio i poveri portieri. Ciao, grande Mario.

  2. Raffaele Macarone Palmieri

    Genio e sregolatezza, indolenza…20 minuti giocati a ritmo lento, a partita, con un numero di maglia 11 che non era il suo, piuttosto un 10 atipico ma quel numero magico in Italia era già occupato da un vero “mago” del calcio che rispondeva al nome di Gianni Rivera…indubbiamente Mario Corso era un fantasista straordinario che poteva regalare giocate formidabili ed una tecnica sopraffina, però in una squadra che poteva permettere di privarsi di un atleta…in un dream team come quello del duo Moratti/Herrera: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò, Suarez, Corso.

  3. Marcello Mersi

    Indimenticabile giocatore e uomo! Da interista incallito, lo ricordo con quei movimenti lenti, ma precisi. Lo chiamavamo “il piede sinistro di Dio” per quelle sue magiche punizioni che lasciavano di stucco i più grandi portieri del mondo. Un vero campione nello sport e nella vita. Ciao Mario, buon viaggio!!

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