Il gomito e la mano

Cari viaggiatori,

una delle abitudini bischere che si sono diffuse durante l’epidemia è il saluto tra le persone. Ce ne siano già occupati in questo blog. Si incontrano persone che ti “danno” il gomito invece di stringere la mano. Se proprio è vietata la vigorosa stretta di mano proponiano un’altra modalità. Non sarebbe più bello ed elegante portarsi la mano sul cuore e inchinare leggermente la testa?

Buon viaggio

5 commenti a “Il gomito e la mano

  1. Ottavio

    Alzare il gomito significa bere fino ad ubriacarsi ed ora nell’epoca dello sfrenato individualismo che viviamo fino all’indifferenza giustificata dall’epidemia. Ed allora Gran Maestro : i fratelli del Grande Oriente d’Italia salutano con un inchino e la mano sul cuore
    Grazie Gran Maestro
    Un inchino con la mano sul cuore ai fratelli viaggiatori

  2. Raffaele Macarone Palmieri

    Se non ci si può toccare, darsi la mano, scambiarsi durante un abbraccio un bacio sulla guancia o anche il give me high five, allora, caro Stefano, come salutarsi durante l’era Covid-19 volendo trasmettere calore ed empatia all’altra persona senza alcun contatto? Bisogna ammettere che l’essere umano ha difficoltà ad abbandonare l’abbraccio con il o i baci sulla guancia, il ” se faire la bise” dei nostri Cugini d’Oltralpe – due, tre, quattro baci ? cominciando dalla guancia sinistra o dalla destra? a seconda della regione nella quale ci si trova, ha indotto il quotidiano “Le Parisien” a elaborare addirittura una “carte des bisoux” ! – o il nostro, molto latino, triplice saluto fraterno.
    Se vorremo salutare amichevolmente o affettuosamente qualcuno dopo un educato “buongiorno” c’è bisogno di qualcosa d’altro. Questa questione ce la siamo posta, caro Stefano, tante volte dall’inizio del contagio e ce la poniamo tuttora, rifiutando i più il “volgare” scontro di gomiti e di avambracci proposto da organismi istituzionali. Ma perché abbiamo bisogno, noi latini in particolare, di trasmettere qualcosa di più del semplice saluto? Sappiamo che la comunicazione non verbale è molto importante ed è un potente veicolo di contatto: non solo le parole parlano di noi stessi ma lo fanno anche e soprattutto i gesti che accompagnano la conversazione, le mimiche facciali che la dicono lunga su quanto e cosa pensiamo e lo fanno al di là della nostra volontà; infatti gran parte della comunicazione non verbale è spontanea, non cosciente.
    Per deformazione professionale, ho cercato in letteratura conforto su queste mie considerazioni e ho trovato una regola molto accreditata di uno psicologo statunitense, Albert Mehrabian, secondo la quale il 55% del messaggio comunicativo è dedotto mediante il linguaggio del corpo, il 38% dagli aspetti paraverbali e solo il 7% dal contenuto verbale. Ecco perché, mi sono detto, è difficile adattarsi alle nuove regole, dettate dal contagio, di comunicazione…può essere sgradevole dover rivedere il nostro modo culturale di salutarci, ma sappiamo che si tratta di un cambiamento temporaneo. Una soluzione potrebbe essere il saluto indiano a mani giunte sul petto facendo al contempo un leggero inchino con il capo, come prospettava recentemente un carissimo fratello di Loggia, studioso del mondo buddista, accompagnato o meno da Namasté, salutando così la presenza divina al centro del cuore, sede dell’anima.
    Certo il saluto da te proposto, caro Stefano, che consiste in un semplice ed elegante gesto appoggiando la mano destra sul cuore con un leggero appena accennato inchino del capo dimostra affetto e riverenza per la persona che abbiamo davanti e ricorda molto il Segno di Fedeltà del Rituale Emulation, volto a proteggere emblematicamente il deposito dei nostri segreti dagli attacchi delle insidie. Pienamente d’accordo con te, caro Stefano.

  3. Pasquale Cerofolini

    Cari Viaggiatori e caro SGM Stefano ,

    pochi giorni fa durante una visita di stato , il nostro Presidente d’Italia Sergio Mattarella ed il Presidente della Slovenia , un un momento importante di íntimo ricordo delle conseguenze dell’ultima guerra, si sono presi per ‘ mano ‘ raccogliendosi in silenzio con i propri pensieri .

    Quindi non ‘ gomitate amiche ‘ ma necessitá di linguaggio corpóreo sentito da entrambi diverso e consono al momento.

    Benvenuto al tuo suggerimento di un saluto ricco di rispetto e amore.

    Grazie.

    Buon Viaggio e un TFA.

    Tuo Fr. Pasquale Cerofolini
    Logia Fenix 127 – GLSP

  4. Aldo Cozzi

    Caro G M , concordo con la tua visione di questo saluto a volte fin redicolo , fatto da capi di stato e governo passato su tutte le reti ….la mano sul cuore, come dono , e un inchino sarebbe molto più dignitoso e significativo , permettimi se mi e’ consentito , di aggiungere , a questo , l’obbligatorietà , di guardare negli occhi chi saluti per qualche secondo , in modo da mettersi in sintonia anche con il cervello , e non avere “ storiche celate” che nascondano chi siamo ……..certo forse questo non e’ per tutti ….

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