Compagno di scuola

Cari viaggiatori,
una bella canzone di Antonello Venditti si chiama “Compagno di scuola”. Ci riporta agli anni dell’infanzia e dell’adolescenza e mi ha fatto tornare in mente i banchi, l’argomento più dibattuto del momento. Ricordo di aver sperimentato il banco monoposto e quello doppio. Non ero tra gli alunni più turbolenti eppure anche io “accoppiavo” i banchi monoposto. Facevo quello che faranno gli studenti dal 14 settembre. E non sarà la dimensione del banco ad evitare l’eventuale diffusione dei contagi ma l’educazione alla convivenza con il Covid, cioè l’adozione di tutti i comportamenti che abbiamo provato a tenere in questo periodo.
Buon viaggio

5 commenti a “Compagno di scuola

  1. Marcello Mersi

    Ricordo in prima elementare i banchi doppi con il calamaio e l’inchiostro che il custode inseriva nel contenitore con una peretta rossa. Ricordi lontani, ma sempre vivi nella mia mente! Vero, caro Gran Maestro, la diffusione dei contagi dipendera’ soprattutto dai nostri comportamenti che tutti noi dovremo tenere, come abbiamo fatto durante i mesi scorsi. Ma dovranno essere i giovani a capire che certe situazioni vanno assolutamente evitate pena il contagio dei genitori, degli anziani e delle fasce più deboli in generale. Il problema, a mio avviso, sta tutto qui. Coscienza, rispetto delle regole, rispetto degli altri e ascoltare chi ci darà indicazioni, sono azioni da perseguire assolutamente! Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  2. Pasquale Cerofolini

    Caro SGM Fr. Stefano ,
    Cari Viaggiatori ,

    Ho sperimentato all’asilo delle suore i piccoli banchi in legno monoposto sui quali nel primo pomeriggio nella semi oscurità noi dormivamo o facevano finta, alle elementari banchi doppi in legno con calamaio per inchiostro e alzata anteriore dove sotto mettevamo cartella e merenda ( chi l’aveva) , dopodiché medie inferiori e superiori banchi in ferro ,legno, monoposto con piano rigorosamente in formica.

    La scuola non sarà in era Covid 19 problema dei banchi, erano sufficienti quelli che c’erano , credo sarà un ‘ problema di formazione corretta ad alunni e docenti ‘ .

    Distanziamento Fisico( non Sociale), Mascherine, Convivenza, … spiegata e applicata compatibilmente all’età scolare, in equilibrio al consueto insegnamento.

    Buon Viaggio e supportiamo la scuola e il suo valore formativo.

    TFA

    Vostro Fratello
    Pasquale Cerofolini
    Logia Fenix 127 – GLSP
    Asunción / Paraguay

  3. Raffaele Macarone Palmieri

    Caro Stefano, Antonello era mio compagno di Liceo al Giulio Cesare…ricordi “eravamo 34 quelli della 3 E , tutti belli ed eleganti tranne me”…Lo ricordo con affetto con il suo eskimo verde, con il giornale doverosamente di Partito che fuoriusciva ripiegato dalla tasca del giubbotto, con i Ray-Ban, allora sconosciuti ai più, le Superga color bianco “sporco” che avevano la caratteristica di essere maleodoranti anche prima di calzarle! Il nostro Meeting Point, dopo la campanella, una volta abbandonato il giardinetto della Scuola dove campeggia una statua in metallo del grande Personaggio della Repubblica Romana, era l’angolo di Corso Trieste con viale Gorizia, che costituiva il punto di separazione tra chi continuava per Corso Trieste verso piazza Istria, chi saliva, come me, verso piazza Verbano e via Salaria, chi prendeva via Gorizia e andava verso la Nomentana e piazza Bologna…quanti ricordi. Clementina Barucci, Milena Ripellino, Chiara Ingrao, Paola Tanziani – un grande dolore la sua scomparsa, dopo un inizio di attrice teatrale di tutto rispetto – Virginia Ciuffini e la sorella più piccola, Sabina, poi diventata un personaggio televisivo…tutte figlie o nipoti di “personaggi” degli anni Sessanta. I ragazzi mi interessavano meno, ma come faccio a dimenticare P.Alessandro Mutolo, mio amico fraterno per trent’anni, il simpatico e altissimo toscanaccio Giancarlo degl’Innocenti poi giornalista sportivo, Francesco Papa e Andrea Dalla Torre, colleghi di specializzazione in Chirurgia nell’Istituto di Patologia Chirurgica della Sapienza diretto dal prof. Ginfranco Fegiz e tantissimi altri come Stefano Sacconi e Stefano Lepri…E’ vero “era l’anno dei Mondiali, quelli del 66”, quelli della Corea dell’Italia di Fabbri per intenderci, ma quello non era l’anno della Licenza che fu quello successivo il 67, ma poco importa. “Nel Paese una coscienza popolare” anche questo verissimo, c’erano le ideologie – a ognuno la sua – c’era la “rabbia” che cresceva, si dava un senso importante alla vita con esempi, per i giovani, idealizzati come il Che, forse “venduto” e ucciso l’anno successivo, o come “la giovane Italia cantava: eia, eia, alala”…tutti “davanti alla scuola” pensavamo ” viva la libertà…tu dove sei coraggio di quei giorni miei, coscienza, voglia e malattia di una canzone ancora mia…nasce qui da te, qui davanti a te, Giulio Cesare”! Questo era il nostro sentire comune, anche se alcuni avevano la Lambretta verdina, altri la Vespa bianca, i look d’ordinanza di sinistra Superga-jeans-eskimo- tascapane grezzo verde militare-organo del PCI piegato mentre quelli di destra scarpe di cuoio lucide-pantaloni di flanella-giacca e cravatta- cartelle ancora talvolta in pelle-cappotto-Il Secolod’Italia oppure la meno identificativa fascia elastica per i libri per altr* compagn* di scuola.
    Un altro Meeting-Point era il Caffè Tortuga a piazza Trasimeno, appena fuori la scuola…ad Antonello piaceva molto anche il gioco del ping-pong e il biliardo, rigorosamente al King Park in via Tagliamento angolo via Clitunno, ma siccome non godeva di buona considerazione tecnica … tutti ci giocavamo in doppio per amicizia ma senza trasporto …
    Era appena diventato famosissimo con Roma Capoccia quando mi fece il grandissimo regalo di esserci alla mia festa di laurea al ristorante ” al Chiodo ” in viale Parioli, che aveva una bellissima terrazza sulla curva a sinistra di fine viale, a distanza di 6 anni dalla Licenza Liceale…
    Mi scuso per questo lungo Amarcord, ma mi è salito su da dentro e non sono riuscito a contenerlo.
    Il problema dei banchi monoposto noi non lo avevamo…utilizzavamo ancora i banchi neri di legno a due postii, penso che fossero ancora della riforma Gentile…
    Il problema del prossimo 14 settembre è multifocale: il mancato controllo della eventuale positività degli operatori scolastici e degli studenti, la mancata copertura con vincitori di concorso delle cattedre, al minimo starnuto di qualsiasi persona che viva la giornata scolastica si scatenerà la caccia al virus con quarantene in caso di positività e sospensione delle attività data la carenza di insegnanti, dopo 4 giorni dalla apertura delle scuole sospensione delle lezioni per le elezioni…non la vedo bene.
    Certo il distanziamento fisico sarà indispensabile, parlare con toni e modalità adeguate alla non ulteriore propagazione delle goccioline sarà anche una questione di educazione – cosa che non guasta -, lavare le mani almeno ogni ora…io penso che non ci sia nulla di male all’uso delle mascherine, ma non c’è accordo …
    Forse questa nuova modalità di vivere l’apprendimento potrebbe determinare una più grande amicizia e solidarietà tra i compagni di scuola e saldare il sentire individuale a uno comune, come si sviluppava in noi prevalentemente per aspetti ideologici…”viva la libertà…coraggio…coscienza, voglia e malattia…che nasce qui da te, qui davanti a te, Giulio Cesare”.

  4. Salvatore Thomas Carbè

    Gentile Stefano,

    Volevo ringraziarla.
    Ho avuto modo di sentire questo pensieri ieri, alla presentazione, in quel di Perugia.

    Il Grazie è per aver potuto scoprire questo Blog. Per i pensieri condivisi. Per la semplicità con cui sono espressi.

    Grazie!

    Un Viaggiatore

  5. Ottavio Spolidoro

    L’essenziale : la scuola. Tutto nasce lì. Un Paese per dirsi davvero civile dovrebbe dedicare molto alla scuola a chi ci insegna a chi ci lavora. Ogni figura si imprime nella mente : il maestro, il bidello, il fantomatico segretario, il terribile preside ed ancora e poi la prof di matematica e quella prof di italiano Lei e la scapigliatura milanese! La scuola è un mondo che gira e non può fermarsi. Ora dopo la fase dura la scuola ha riacquistato la sua importanza: non lasciamoci sfuggire l’occasione abbiamo cose da dire proposte da fare idee insomma…
    grazie Gran Maestro
    Saluti ai fratelli viaggiatori

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