Le parole sono pietre

Cari viaggiatori,

al corso di formazione per giornalisti sul tema “Le parole sono pietre” l’imam Izzedin Elzir ha mandato un bel messaggio ai presenti. Ha detto che le parole-pietre possono essere utilizzate per lapidare o per costruire ponti. Un insegnamento molto bello come quello di un eroe algerino che disse: “Le parole sono come le frecce, una volta lanciate non tornano indietro”.

Buon viaggio

6 commenti a “Le parole sono pietre

  1. Umberto

    Carissimo Stefano,
    pochi anni orsono rilasciasti una dichiarazione proprio lanciando quale grido d’allarme l’uso da parte di taluno, spregiudicato e superficiale, delle “parole” per etichettare le persone ed addebitare alle stesse la stragrande maggioranza dei mali del mondo. Le “parole” sono pietre, ma a volte possono essere usate anche come “mirini” ed Achille Ballori ne è uno sfortunato testimone.
    Ci sono però anche parole molto meno pericolose ma che fanno ugualmente male: sono quelle di taluni che le adoperano per esprimere solo a voce nobili principi che, però, non praticano nei fatti rendendo inefficaci quelle parole e vuoti simulacri quei principi.

  2. Giampaolo Pagiotti

    A proposito delle parole che a volte si dicono senza mettere in moto il cervello
    In Umbria si dice che la lingua non ha ossa,
    Ma spesso li fa rompere

  3. Ottavio Spolidoro

    Le parole sono importanti. Chi parla male pensa male” urlava in palombella rossa Nanni Moretti alla giornalista a bordo piscina. Esse esprimono al meglio il pensiero ovviamente in base al grado di cultura di chi espone. Ma le parole non sono tutte semplici, ve ne sono alcune complicate sia per etimo sia per il contesto culturale dal quale provengono. Ho sempre apprezzato nelle persone molto colte la loro esposizione semplice e piana. Rendono così immediatamente fruibile il loro ragionamento. Certo le parole possono essere pietre e possono essere frecce. Certo ma esse sono un esercizio di libertà se sono meditate, lucidamente dette per colpire. Sono invece parole prive di senso quelle dettate dalla rabbia dall’offesa dal furore cieco. È divertente in proposito il catalogo della marchesa o delle idee chic del grande Flaubert. Leggiamone due voci.
    Brune: più calde delle bionde ( vedi bionde)
    Bionde: più calde delle brune ( vedi brune)
    Sempre grazie al nostro GM
    Un abbraccio ai fratelli viaggiatori

  4. Lorenzo

    Chi era presente ieri, capisce ancora di più il valore (e l’eleganza) di ciò che hai scritto e di ciò che fai 💚
    L’Imam ha fatto un bellissimo intervento, concordo.

  5. Pasquale Cerofolini

    Caro SGM Fr. Stefano,
    Cari Viaggiatori,

    La parola e il suo valore intrinseco concettuale , è talmente importante, che la nostra istituzione iniziatica ci prepara nell’Apprendistato del 1° grado , ad ascoltarla , a visualizzarla , a comprenderla , a gestirla , a comunicarla e a pretenderla poi, nel/dal nostro 2° grado di compagno.

    La Massoneria prima ci forma e poi ci dice di parlare.

    La parola , compendio di Emotività e Pazienza , può essere usata per il bene e per il male, e in entrambi i casi arriva , si presenta e rimane .

    Pietra da costruzione e da distruzione.

    Buon Viaggio e grazie di questo sollecito in merito ….

    Vostro Fratello
    Pasquale Cerofolini
    Logia Fenix 127 – GLSP
    Valle Asunciòn – PY

  6. Marcello Mersi

    Quello che sto’ per dire mi fa molto male, ma è ciò che penso : oggi le parole fanno molto più male delle pietre! Arrivano dritte al cuore e feriscono sempre più spesso in modo profondo. È amaro dirlo, ma è, purtroppo, la verità!! Prima di parlare, sarebbe utile pensare a cosa si vuole dire e molto spesso sarebbe molto meglio rimanere in silenzio.Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

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