Come risorgere

Cari viaggiatori,
se non lo avete già fatto leggete il libro “Prove tecniche di resurrezione” di Antonio Polito, Vi proponiamo un passaggio: “Rinascere vuol dire mettere al timone un altro sé: un uomo nuovo che ha riflettuto su ciò che merita di essere conservato e tramandato, perché sa che, se prova a tenere tutto a bordo, appesantisce la barca. Vuol dire fare pulizia senza fare piazza pulita […]. Vuol dire lasciar perdere i soliti noti, quelli che hai visto tutta la vita, la mattina in ufficio o la sera in tv, e andare incontro agli sconosciuti con la mano tesa. Vuol dire rinunciare alle ideologie e ai sistemi in cui sai già cosa devi pensare prima ancora di cominciare a pensare. E sapere, mentre provi a risorgere, che non lo fai solo per te, per egoismo […]. Perchè risorgere è anche il fondamento di un nuovo altruismo, un’opportunità straordinaria di aprire finalmente la propria vita agli altri”.
Buon viaggio

5 commenti a “Come risorgere

  1. Pasquale Cerofolini

    Caro SGM Fr.Stefano ,
    Cari FFLLMM Viaggiatori ,

    Non ho letto il libro e ringrazio del consiglio , lo leggerò .

    Antonio Polito – Prove Tecniche di Resurrezione -: … . “Rinascere vuol dire mettere al timone un altro sé: un uomo nuovo che ha riflettuto su ciò che merita di essere conservato e tramandato, perché sa che, se prova a tenere tutto a bordo, appesantisce la barca. .. Perchè risorgere è anche il fondamento di un nuovo altruismo, …” .

    Premesso quanto sopra ,
    ricordo a tutti Noi Fratelli , quanto grande , leale , spietatamente bella e sincera , è la nostra Istituzione Muratoria , che nelle sue profonde e chiassose riflessioni che a Noi genera e propone , che nel suo presentarsi di ‘ Regole vestita ‘ , ci dona quel meraviglioso momento di inizio nel Gabinetto di Riflessione che lì comincia e mai ha, ‘ fortunatamente per Noi ‘ , un termine .

    Nelle Regole ci conduce innanzi tutto alla ‘ Prova di Resurrezione ‘ , dove rinascendo quali ‘uomini nuovi alleggeriti dei metalli ‘ , ci conduce poi alla scuola , nel sentiero dell’ascolto , nel sentiero della osservazione e nel sentiero dell’azione ; sentiero e/o percorso , del ‘costruttore ‘ ; costruttore in primis per se stesso e consequentemente costruttore nella costruzione del vivere con gli altri .

    TFA e Buon Viaggio a Tutti , ricordandomi e ricordandoci , di viaggiare senza mai abbandonare il sentiero , non semplice , a volte complicato , ma affascinante e meraviglioso , cui sopra menzionato .

    Fr. Pasquale Cerofolini
    – Logia Fenix 127 – Valle di Asunciòn(PY) – GL Sìmbòlica del Paraguay(GLSP)

  2. Marcello Mersi

    Carissimo G.M., il libro che Tu ricordi l’ho appena cominciato a leggere e devo dire che è assai interessante, ma sono solo alle prime pagine e il mio giudizio non può essere definitivo. La nostra Istituzione ci dà insegnamenti e indicazioni precise sul cammino che ognuno di noi deve percorrere, senza se e senza ma. Spesso diventa tortuoso, pieno di pericolose curve, di insidiose strettoie, ma spetta a noi e solo a noi cercare di renderlo il più agevole possibile. Non sempre fare questo è facile, anzi spesso è complicato e ci vuole tanta forza di volontà e perseveranza per portarlo avanti. Ma siamo massoni e quindi…..tutto diventa più semplice!! Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  3. Raffaele Macarone Palmieri

    Belle parole e bei concetti, caro Stefano, questi che ci ricordi come “risorgere, mettere al timone un altro sé, un uomo nuovo che ha riflettuto su ciò che merita di essere conservato e tramandato…e a rinunciare alle ideologie…già sai cosa devi pensare prima ancora di cominciare a pensare, e sapere mentre provi a risorgere…fondamento di un nuovo altruismo, un’opportunità straordinaria di aprire… la propria vita agli altri “. Tutti profondi pensieri che sono nostri valori e che fanno parte del libro di Antonio Polito, il quale ha voluto anche ricordare che abbiamo sì due vite, ma la seconda inizia quando ci accorgiamo di averne una sola…cosa che si verifica nel momento in cui, finito il periodo della gioventù e della maturità, inizia la fase della valutazione critica del percorso di vita fatto.
    Mi pare evidente che una cosa possa essere considerata fondamentale: non dobbiamo rimuovere, bensì, rilanciare iniziative volte a promuovere una cultura di ‘Pace’, che già a fine Settecento Kant ipotizzava dovesse essere ‘Perpetua’ e comune a tutti gli uomini della Terra, perché attraverso essa viene incoraggiato lo sviluppo sostenibile e durevole, la tolleranza, la comprensione reciproca e la solidarietà. Mi viene immediatamente in mente “a quale scopo ci riuniamo?” Una nostra missione prioritaria è quella di contribuire a creare un mondo umano nuovo e a cercare di darci e di dare una risposta al dolore, all’ingiustizia e anche alla morte. Solo l’incontro con l’altro può essere il preludio all’incontro sincero con sé stesso.
    Durante questo lungo periodo di pandemia ci siamo domandati spesso se il contagio abbia accentuato il bisogno di fraternità oppure se la paura, il distacco personale e la chiusura sociale abbiano prevalso. Secondo me la indispensabilità di difendersi dal virus ha determinato, da un lato, il ricorso, o meglio la corsa, individuale al vaccino e, dall’altro, una richiesta pubblica pressante; quindi una interconnessione perché la salute di ognuno passa attraverso la salute di tutti. Ecco, cari Viaggiatori, la pandemia ci offre un’occasione straordinaria di diventare coscienti e di agire di conseguenza alla rivoluzione nelle modalità di vedere il mondo.

  4. Ottavio Spolidoro

    Non ho letto il libro di Polito pur seguendo i suoi commenti sull’attualità politica nei vari programmi televisivi in cui è ospite. Tuttavia le parole che il nostro GM ci ha proposto consentono alcune riflessioni. In quelle frasi io noto un cambio di passo, una scissione tra un Polito che pensa il risorgere come una consapevole navigazione con il proprio stile i propri valori, idee e persone, ed un altro Polito che stringe mani nuove dichiara inutile zavorra ideologie e che infine decide che a guidare, al timone, ci sia addirittura un altro se’. E tutto questo fuor di metafora per risorgere. Ecco quindi che si isola il risorgere. Se l’autorevole giornalista applicasse la nostra regola avremmo forse la chiave e della tensione cui teleologicamente quel discorso tende.

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