La scienza è esatta?

Cari viaggiatori,

in questo periodo si ricorre più mai la scienza, al verbo degli scienziati. Facciamo bene ma dovrebbero essere gli stessi studiosi a ricordare che la scienza non è una scienza esatta. La vera scienza è la ricerca della verità. Introvabile ma da cercare.

Buon viaggio

5 commenti a “La scienza è esatta?

  1. Marcello Mersi

    Carissimo G.M., credo che stante la situazione nella quale ci siamo venuti a trovare, dobbiamo sicuramente sentirci fortunati di avere la scienza moderna a nostra disposizione, perché è la scienza che ha permesso agli studiosi di identificare il virus nel giro di pochi giorni e che ha permesso sia di controllare l’epidemia, sia di studiare il comportamento del virus nei dettagli (mutazioni) in modo tale da ottimizzare al più presto diagnosi e terapie per combattere al meglio l’infezione. Quando si ha a che fare con nuovi virus dobbiamo essere preparati a scenari apocalittici e mettere in atto tutte le misure epidemiologiche per evitare nuovi contagi. Per questo credo sia importante prendere tutti i dovuti provvedimenti del caso, senza però allarmismi sconsiderati e evitando reazioni di panico generalizzate. L’uomo deve, e lo sottolineo, investire sulla scienza il più possibile cercando di proteggerla dalle interferenze della politica e dalle sciocchezze dei ciarlatani. Sono convinto che sia sempre necessario ricordare a tutti ed ai politici in particolare, cosa fanno gli studiosi e perché lo fanno. La missione della scienza è quella di aumentare le conoscenze per poter alleviare le sofferenze dell’umanità e dare un futuro migliore e più sano alle nuove generazioni. Purtroppo in Italia la ricerca è poco aiutata e, soprattutto, poco finanziata, abbiamo luminari in campo scientifico che sono costretti a lasciare l’Italia e “emigrare” verso altri paesi, la cosiddetta fuga di cervelli! E questo, caro Stefano, è un neo vergognoso per la nostra nazione. Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

     

     

  2. MMC

    Questo è proprio un argomento interessante. La scienza non è perfetta, ma è perfezionabile. Questo perché molte teorie, soprattuto quelle poi riprodotte in ambito di fisica applicata (si vedano i principi di relatività, per esempio) funzionano. Eccome se funzionano. Ora è il punto è un altro: ovvero che la matematica, per come la conosciamo noi, si basa su postulati, ovvero quei principi indimostrati la cui validità si ammette a priori per evidenza, o convenzione, allo scopo di fornire la spiegazione di determinati fatti o di costruire una teoria. Questa mia è una provocazione, perché in effetti la matematica, pur basandosi su dogmi (per esempio l’algebra a base 1), funziona eccome: sappiamo costruire ponti, a volte anche muri. Possiamo uscire e “riveder le stelle”, distinguendo i pianeti e gli astri che ci circondano, e ci riusciamo grazie a leggi che ci sono note attraverso postulati, che “prendiamo per veri perché sono veri”. Esiste una verità determinante nella scienza? Io non so dare una risposta più saggia di :”Boh”.

  3. Pasquale Cerofolini

    Cari Viaggiatori ,

    Caro SGM Fr. Stefano ,

    che la ricerca fatta e che facciamo , a 360 ° , sui differenti campi dello scibile umano , abbia permesso a Noi di migliorare , le differenti tecniche costruttive , la capacità di vivere più a lungo ed in salute , e molto , molto altro , è uno stato di fatto innegabile delle cose .

    Guardando a ritroso per capire l’attuale che viviamo , grazie alle evoluzioni scientifiche ottenute , è altresì innegabile conoscere e sapere , che non esiste niente di ‘ definitivo ‘ ma tutto è un ‘ divenire ‘ grazie alla conoscenza del presente ‘ ottenuto ‘ .

    Ragione per cui , è verità assoluta intendere , che la ricerca della ‘ futura introvabile verità ‘ esiste , e sarà quella conseguenziale alla ‘ presente capacità di sperimentare ‘ .

    Il ‘ futuro delle cose ‘ sarà creato e dovuto solamente alle possibilità che ‘ seminiamo nel presente ‘ ; futuro oggi , ‘ introvabile ma da cercare ‘ !

    TFA

    Buon Viaggio.

    Fr. Pasquale Cerofolini

  4. Ottavio Spolidoro

    Certezza e verità. Questa è la storia di un rimedio: il rimedio al dolore del mondo, alla paura del divenire senza creare un sistema perché il sistema e più tardi, la struttura, finisce per negare del divenire l’aspetto essenziale, il contenuto essenziale: la libertà. Dalla conoscenza di Eraclito alla scienza di Comte passando per il soggettivismo di Kant al sistema dialettico di Hegel. E così i rimedi si sono dimostrati tutti non dotati di certezza e verità. Perché nella scienza non solo il principio di indeterminazione, la teoria della relatività, le geometrie non euclidee, i quanti ed altri assunti ci consegnano una scienza vera solo nelle preposizioni ma probabilistica nella sostanza ma anche che, oggi, i veri scienziati assumono la natura probabilistica della scienza che se scopre una legge essa è valida e vera finché non se ne scopra un’altra. Questo ci riconsegna dinanzi alla paura del divenire, del dolore, del nulla? Se non fosse? Se non fosse che c’è un luogo con un pavimento bianco e nero coperto da un cielo sempre senza nuvole e al tramontar del sole trapuntato di stelle dove si applicano simbolici strumenti di una filosofia alta ma pratica che conosce la storia legge il presente e guarda al futuro.
    Grazie Gran Maestro
    Grazie fratelli viaggiatori
    Un abbraccio

  5. Raffaele Macarone Palmieri

    Hai introdotto un argomento di confronto con noi stessi e con gli altri, caro Stefano, fondamentale: quello della individuazione o meno della Scienza come esattezza e quello, ancora più importante e determinante per noi Massoni, della ricerca della Verità.
    Ho cercato più volte di cercare una definizione della Scienza che mi soddisfacesse e, data la mia vita trascorsa dalla nascita ad oggi per 70 anni in ambiente medico, con Madre e Padre Colleghi, di avere una risposta se la Medicina lo fosse. La Scienza, ho concluso, è la ricerca e l’applicazione della conoscenza, con la c minuscola, e della comprensione del mondo naturale e sociale, seguendo una metodologia sistematica fondata su prove. Ecco perché il metodo scientifico – basato su osservazione oggettiva, prova, sperimentazione, ripetizione, analisi critica e verifica – costituisce il riscontro della divisione tra le Scienze Dure o Esatte e quelle Morbide o Non Esatte. Tra le prime, che esplorano il funzionamento del mondo, distinguiamo le Scienze Naturali: la Fisica, la Chimica, la Biologia e le Scienze Formali : la Geometria, la Matematica; mentre fra le seconde che si occupano dell’intangibile: la Psicologia, la Sociologia, l’Antropologia. E la Medicina, mi sono a lungo domandato è una Scienza comunque, ora che è matematizzata e “statisticata”?…no, resta un’Arte di diagnosi e di cura, esercitata da uomini e donne che non sono infallibili, che possono fare errori.
    Le Scienze Dure o Esatte sono certamente più precise delle altre, perché hanno dei risultati quantificanti e teorie che non contengono ambiguità. In Psicologia, al contrario, le cose sono molto più complesse; molto spesso è difficile determinare esattamente l’origine di un problema della mente: non avremo mai un’affermazione così precisa come quella che ho cercato su Wikipedia e cioè ‘ la distanza tra il centro della Terra e il centro della Luna è di ? 384 400 km è la risposta, esatta. Questo è in realtà il problema, insolubile, per la Scienza Morbida o Non Esatta, la quale non avrà mai una teoria sostenuta dalla precisione matematica. Fornire un numero dà forza alle nostre affermazioni, anche se quel numero può essere sbagliato. A tal proposito è molto interessante notare la grande attenzione che gli scienziati moderni di Scienze umane e sociali pongono, da qualche decennio, alla Matematica e alla Statistica. Ma è davvero un buon modo di ragionare? No, io la penso come Te e cercherò di dare una mia spiegazione all’ affermazione finale del tuo pensiero “soltanto la ricerca della Verità, seppur impossibile da raggiungere, è la vera Scienza Esatta”.
    Dimentichiamo troppo spesso che la Scienza non può essere l’ultima parola, perché l’ultima parola è l’Uomo, la Scienza è stata creata dall’Uomo e non può e non deve imporsi all’Uomo al di là di ciò che lui stesso decide di farne: è di questi mesi il dubbio che il contagio nel quale ci dimeniamo possa essere un “incidente” per ‘fuga’ di un virus – non certo per un complotto – come chiaramente espresso nel suo recente “Oriente Massa e individuo Occidente” da Massimo Rampini o ancor prima, in celebri e ora virali video, il primo nel 2014 una video-intervista del preveggente Presidente Obama e il secondo un video del Tgr3 Leonardo del 16 novembre 2015. La Scienza è lo studio dei fatti, ma l’Uomo non fatto, è da fare, come ci insegna la Massoneria; l’Uomo non è lui stesso un fatto, è lui che fa i fatti: ciò significa che l’Uomo si realizza in un rapporto libero con i fatti, che non hanno significato per sé stessi e solo la libertà umana può dare loro un significato.
    Le Scienze potranno darci la Verità Assoluta o ci troveremo sempre davanti a domande subentranti che non avranno mai una risposta definitiva? Capiremo mai completamente l’Universo, la questione della sua Origine, le ragioni, la vita, l’Essenza dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande..
    In Latino Scientia significa Arte di Conoscere. In Massoneria – nel nostro percorso esoterico – la Conoscenza acquista un significato diverso da quello delle cosiddette Scienze Esatte o Non Esatte, di cui abbiamo parlato finora. Il viaggio verso la Conoscenza prende origine dalla Iniziazione di un profano che abbia le qualificazioni specifiche indicate nei titoli I, II e III delle Old Charges di Anderson e che senta la necessità di un cammino di perfezionamento interiore, che riceva contestualmente, all’atto dell’Iniziazione, la trasmissione di un’Influenza Spirituale dall’Alto. Da Iniziato intraprenderà un interminabile cammino di progressiva Conoscenza di Sé attraverso l’impiego di Simboli, il linguaggio, e del Rito, il metodo, in stretta catena con i propri Fratelli; cammino volto ad acquisire la Conoscenza dell’Io cosciente, individuale, cammino volto ad avvicinare con le Virtù o ad allontanare con i Vizi Sé stesso da immagini e pensieri che non portino alla Conoscenza superiore…fino a raggiungere la Liberazione del Pensiero…la Conoscenza di Sé,,. la comprensione della Totalità Universale !!! Ma è così facile passare dal piano orizzontale nel Centro e da questo arrampicarsi poi nel piano verticale ascensionale, con l’obiettivo del ritorno identitario con l’Assoluto…?!
    Come non concludere, caro Stefano, che il mio percorso da fare, certamente da perseverare con costanza e per tutta la mia vita Iniziatica Massonica, non mi permetterà mai di raggiungere la Verità che sarà, per me, inaccessibile fino in fondo… già il toccare, al termine del mio cammino, il mio Centro e mai salire il piano verticale, cari Viaggiatori, sarà un privilegiato passo in avanti per e con me stesso…

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