La semplicità e la bellezza

Cari viaggiatori,

spesso la semplicità viene considerata una qualità minore, quasi un difetto. Sicuri che sia giusto? Il filosofo Vito Mancuso nel suo ultimo libro (A proposito del senso della vita) ci invita a “essere semplici, di quella semplicità naturale che sorge dal nostro interno, e che è il segreto della vera bellezza”.

Buon viaggio

5 commenti a “La semplicità e la bellezza

  1. Marcello Mersi

    Carissimo G.M., la semplicità è il valore più importante di una persona. Si può essere buoni, si può essere onesti, ma, se non si è semplici, non si riuscirà mai a essere buoni od onesti fino in fondo, in ogni circostanza. La semplicità è talmente importante che in pochi ne sanno dare la definizione. Per capire cosa sia la semplicità si deve partire dal suo contrario, l’apparenza, la caratteristica di chi preferisce apparire anziché essere. La semplicità è il rifiuto della futile ostentazione del proprio valore. La persona semplice non è interessata a barare per apparire migliore di quello che è, ma nemmeno è interessata a gareggiare con gli altri per dimostrare che vale come o più di loro. Ovviamente, se gli altri apprezzano il suo valore ne sarà contenta, ma non sarà condizionata da quella approvazione. Potrà gareggiare con gli altri (per esempio nel lavoro o nello sport), ma con scopi diversi dal semplice “superare gli altri” per affermare la propria “bravura” (infatti un vero sportivo non batte un avversario per il piacere di farlo, ma per migliorare sé stesso). Un grande scrittore del passato diceva che la semplicità è la principale condizione della bellezza morale. Se anche la persona è onesta e buona, la mancanza di semplicità la porterà in certe circostanze ad azioni poco corrette. Per esempio sarà troppo severa con chi non rispetta un certo standard formale oppure preferirà persone di dubbio valore solo perché “più importanti”. Insomma, l’assenza di semplicità è un filtro che appanna le altre nostre qualità. La persona semplice ha anche un altro grande vantaggio : non distratta dall’effimero, dà importanza a ciò che veramente le migliora l’esistenza, resta un bambino a cui interessa solo giocare e sorridere alla vita. Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  2. Pasquale Cerofolini

    Cari Viaggiatori ,
    Caro SGM Fr. Stefano Bisi ,

    certamente non è giusto!
    Come Vito Mancuso dichiara , infatti , corrisponde a verità , nel pensar comune , che , il definire una ‘ persona semplice(catalogandola erroneamente più come ignorante che come umile) o il definire un comportamento semplice e/o l’esprimere un concetto semplice ‘ è recepito spesso nella accezione negativa o di poco conto , non comprendendo invece il valore della ‘ semplicità ‘ quale autentica e vera ‘ bellezza ‘ delle persone , cose , concetti , cui Noi vale la pena stare vicini e idealmente legarsi . I grandi pensatori , vuoi loro letterati o scienziati , vengono da Noi sempre definiti bravissimi , quando riescono a trasmettere e far comprendere cose complicate e difficili , se nel loro linguaggio esponenziale , usano parole ‘ comuni ‘ per dire e/o spiegare fatti accadimenti assolutamente ‘ non comuni ‘ . Sempre quindi , nella apparente semplicità , è obbligo ricordarsi e riflettere che c’è una grande interiorità di conoscenza , di comportamento , di ‘benessere e serenità’.
    TFA
    Buon Viaggio.
    Fr. Pasquale Cerofolini

  3. Raffaele Macarone Palmieri

    ” Che la Bellezza lo irradi e lo compia …”è nell’apertura del lavori in grado di Apprendista, caro Stefano, l’invocazione e l’impegno del 1 Sorv achè i Lavori si svolgano in conformità con quanto esige l’Ordine con la O maiuscola, inteso come Istituzione ma anche come disposizione interiore di ogni Fratello.
    La Bellezza è Armonia delle parti, Equilibrio delle forze, Ritmo Cadenzato dei valori e anche delle note, è Semplicità spogliata dal superfluo…è la poesia, cari Viaggiatori, di un tramonto ma anche il vigore di un ‘alba…

  4. Ottavio Spolidoro

    Rendere semplici le cose difficili, essere capaci di parlare ai colti ed ai meno colti è una grande dote. Essa è figlia della perfetta comprensione unita all’esperienza. Le parole che utilizziamo per dire, far capire, esporre il nostro pensiero sono difficili da utilizzare. Se esse si compongono come una sorta di ragnatela è difficile non rimanervi impigliato. Scriveva Jung: non tesserne una con l’altra affinché non ne nasca una ragnatela perché saresti il primo a restarvi impigliato” … nella parola confluiscono il vuoto ed il pieno… la parola ha creato il mondo e risplendeva come una luce nella tenebra” Ed il Vangelo di Giovanni è su quella pagina che è aperto all’ara del Tempio dei Liberi Muratori.
    Grazie al nostro Gran Maestro
    Grazie ai fratelli viaggiatori

  5. M.M.C.

    Questo post mi fa subito venire in mente il rasoio di Occam. Semplicità e facilità: ci sarebbero molte cose su cui riflettere, ma credo che l’adagio di Occam (in realtà è molto di più di questo) dia tutte le risposte necessarie a dare il giusto valore alla semplicità; lo riporto per come lo ricordo (e dunque con grande approssimazione): A parità di condizioni, in ogni problema o conflitto, la risposta più semplice è anche la più probabile”

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