Lo spogliatoio degli All Blacks

Cari viaggiatori,

sapete che i leggendari All Blacks puliscono il loro spogliatoio? Lo fanno per non sentirsi mai troppo grandi per fare le cose piccole.

Buon viaggio

3 commenti a “Lo spogliatoio degli All Blacks

  1. Raffaele Macarone Palmieri

    Più ti seguo, caro Stefano, nel tuo blog, più trovo stimoli in cui ritrovo analogie in alcuni passi e messaggi del Vangelo che riscopro con molto piacere… qui tu citi gli All Blacks, all’indomani della sontuosa vittoria sugli avversari storici australiani nella Bledisloe Cup di rugby a 15… ebbene dopo un match così cosa fanno i Kiwi? puliscono il loro spogliatoio! “per non sentirsi mai troppo grandi per fare le cose piccole”.
    Mutuando la parola ” fedele” in ” sé stesso”, Luca in 16, 10 dice” Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto”; allora mi dico che questo, degli All Blacks, è un esempio di Umiltà, uno dei valori fondanti della Massoneria. Una Virtù, l’Umiltà, di cui essa stessa Umiltà, in quanto tale, dubita che sia Virtù e non un semplice modo di essere.
    Ma l’Umiltà del Massone come può essere considerata se non la coscienza estrema dei limiti di Sé, un Dovere, la sconfitta dell’orgoglio e la difficile – forse irragiungibile – strada maestra per la Verità di Sé…
    Proprio questi formidabili rugbisti che hanno, guarda caso, una felce argentata sulla fatidica divisa nera, cosa fanno dopo le ripetute vittorie in tutti i continenti? un gesto, formale ma sostanziale, di grande umiltà: puliscono, da Uomini veri, il loro spogliatoio.
    Anche noi Massoni, dopo aver sacralizzato lo spazio del Tempio per procedere all’apertura dei Lavori, dopo la chiusura degli stessi adempiamo allo stesso Dovere, quello di eliminare il segno esteriore di quanto costruito, conservando gelosamente in ognuno, cari Viaggiatori, il beneficio intimo di quanto realizzato.

  2. Marcello Mersi

    Carissimo G.M., il gesto che fanno i leggendari All Blacks deve essere portato a conoscenza del più alto numero di persone possibile, perché è un gesto raro e, forse, unico nel panorama mondiale dello sport. Un gesto che racchiude in sé molteplici virtù di questi uomini, prime fra tutte la semplicità e l’umiltà. Tali virtù sono oggi rare e appartengono a uomini unici e da portare come esempio alle giovani generazioni. Mi permetto di fare un esempio, per me significativo e da sottolineare : il gesto recentemente compiuto dal nostro campione olimpico di salto in alto alle Olimpiadi di Tokyo. Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  3. Pasquale Cerofolini

    Caro Stefano ,

    Bellissimo il Tuo parallelismo quale invito ad una interessante ed importante riflessione.

    Sicuramente essere semplici ed umili è un concetto che nella nostra cultura purtroppo è sottovalutato , frainteso e  interpretato non correttamente. 

    Erroneamente nel nostro quotidiano spesso utilizziamo la parola umiltà per definire qualcosa di povero e misero ; – un pranzo umile è ottenuto con quello di cui si dispone sul momento –  una casa umile è un’abitare modesto in una casa essenziale, piccola – .

    L’umiltà e la semplicitá invece , non hanno niente a che fare , vuoi con la povertà e  vuoi con la modestia. 

    Chi non ha la sensibilitá della semplicitá ed umiltà , non potrá mai godere della bellezza che gli é vicina.

    Etimologicamente, la parola  ‘ umiltà ‘  ha  connessione con – l’humus – , la terra,  stessa radice etimologia  riferita all’uomo – homo – ; le persone e i loro valori quindi , sono  legati al ‘ terreno umano ‘ , un potenziale terreno di grande fertilitá , che , se correttamente e  continuanente coltivato , sarà sempre un possibile donatore di continue e durature ‘ produzioni ‘ valoriali .

    Umiltà è dare luce alla propria  umanità. 

    Praticare l’umiltà è essere dei ‘ grandi ‘ che mai  si sentiranno inferiori , praticare umiltà vuol dire aprire la propria  finestra del cuore , scoprire ed illuminare  la forza della semplicità ; arrivare a provare la gioia del ‘ Tanto nel Poco ‘ .

    Buon Viaggio   cari Viaggiatori e grazie  Stefano.

    Abbraccio fraterno.

    Pasquale Cerofolini – 

Rispondi a Pasquale Cerofolini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *