Sbagliando si impara

Cari viaggiatori,

ha scritto Carl Gustav Jung: “La gente potrebbe imparare dai propri errori se non fosse così occupata a negarli”.

Buon viaggio

3 commenti a “Sbagliando si impara

  1. Pasquale Cerofolini

    Caro Stefano ,
    Cari Viaggiatori ,

    grazie Carl Gustav Jung per questa interessante riflessione .

    Confucio: “l’uomo che ha commesso un errore e non lo corregge, commette un altro errore ancora più grande”.

    Detto , forse considerato obsoleto ma forte nella sua verità di comportamento : “ sbagliando si impara ” .

    Questo nostro quotidiano che viviamo , purtroppo , spesso ci induce falsamente a pensare e a credere che le persone intelligenti, competenti e capaci non sbagliano mai.

    Dobbiamo invece creare in Noi la condizione di pensare quando sbagliamo , di non avere commesso una cosa non giusta , bensì di avere individuato un modo , comportamento o altro , da non ripetere nel fare , per avere e/o raggiungere ciò che vogliamo , considerando quell’errore quindi , una ulteriore opportunità di conoscenza ; chiaramente occorre essere in armonia con se stessi su quanto precedentemente scritto , perchè tutto ciò ‘ comporta ad accettare lo sbaglio e fare proprio lo sbaglio ‘ , senza rifuggire e negare lo stesso .

    Penso e credo , ricordando gli studi a scuola , che quando un allievo SBAGLIA , nel fare propria una lezione avuta , lo SBAGLIO è un segnale ‘ positivo nel suo presente negativo ‘ in quanto indica facendo capire a Noi , la riflessione che sta facendo l’allievo , su come applicare ciò che sta imparando.

    Interessante altresì , è avventurarsi sull’etimologia, del ‘concetto di errore ‘ , in quanto etimologicamente collegato al ‘ concetto dell’ errare ‘ , “ – spostarsi senza una idea precisa di meta – “ ; ‘ errore ‘ quindi che diventa il nostro ‘ viaggio ‘ alla ricerca di un arrivo corretto a un dato luogo / incontro / soluzione / pensiero…. che ci prefiggiamo di raggiungere .

    Concludo credendo fermamente al momento , buona cosa , accettare sempre comunque quanto di corretto o non , sia e avvenga , nella nostra capacità di attività quotidiana , nella famiglia , nelle amicizie , nel lavoro , nel nostro vivere che ci appartiene …. , perché è conquista e consapevolezza importante , della conoscenza di ciò che facciamo .

    Buon Viaggio a tutti Voi .

    Pasquale Cerofolini

  2. Raffaele Macarone Palmieri

    L’errore è umano, spesso accade, fa parte del processo della nostra vita, caro Stefano. Ma non è sinonimo di fallimento, ci fa scoprire cose importanti e utili, se lo esaminiamo con critica intelligente. Scopriamo debolezze, intemperanze che, a volte, non avremmo mai sospettate se non avessimo commesso errori.
    L’errore nasconde anche opportunità: ci fa conoscere nostre insufficienze, fino ad allora velate, che potremmo affrontare e risolvere per andare avanti. L’errore quindi ci può, se vissuto positivamente, rafforzare, ci può far cambiare, può determinare un miglioramento in noi stessi.
    Un esempio: nella pratica chirurgica si ripete sempre che si apprende molto di più da una complicanza o da un errore nel periodo perioperatorio che da un intervento che non ha presentato alcun problema.
    Infine, potremmo forse permetterci di dire che l’errore ci consentirebbe di avere un successo complessivo ben più importante di quello che avremmo se il nostro procedere fosse stato senza alcun ostacolo, soprattutto se avessimo intelligentemente fatto tesoro di quanto negativo sperimentato e tirato fuori da esso ciò che vi fosse nascosto di utile.
    Mi piace molto concludere, cari Viaggiatori, con un’affermazione di Nelson Mandela: ” I never loose, I either win or learn”… arrogante? forse…

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