Un commento a “Social

  1. MMC

    Come diceva qualcuno libertà è responsabilità. Ed è giusto che chi afferma qualcosa sui social sia responsabile delle proprie esternazioni. Affinché lo sia, come giustamente scrivi, è necessaria l’introduzione di una “identità elettronica”. C’è un nome per definire un gruppo di hater (odiatori spesso anonimi) che pone in essere comportamenti diffamatori organizzati o meno: si chiama “shit storm”. La shit storm è un fenomeno umano e come tale, di solito, è destinato a estinguersi: si pensi appunto al caso della Seymandi o a quello di Teo Mammucari, che in questi giorni è appunto vittima di shit storm. Dunque la shit storm passa. E tutto passa, scriveva Brecht. Anche le ferite.

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