“Con il 35% di adesioni eserciteremo comunque il controllo di fatto su Mediobanca” segnala Luigi Lovaglio (in foto), amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, alla vigilia del debutto dell’Offerta pubblica di scambio sul mercato, che partirà il 14 luglio.
“È una soglia tecnica, ma rappresenta un livello che riteniamo ci consentirebbe di esercitare comunque il controllo di fatto” spiega Lovaglio, intervistato dal Sole 24 Ore. Il target resta il 66,7% per massimizzare benefici fiscali e sinergie, ma “anche al 35% avremo una posizione di capitale forte, con un Cet1 pro-forma sopra il 15% a fine 2025”. Insomma all’a.d. basterebbero le azioni di Caltagirone, di Delfin e delle Casse di previdenza, su cui sa già di poter contare.
“Siamo certi di portare a termine l’operazione perché ha una forte ratio industriale e finanziaria” afferma l’a.d. e alla critica di Mediobanca proprio su questo punto risponde: “Se c’è partita o no, lo dirà il mercato”. Quanto ai rischi di esecuzione, minimizza: “Abbiamo l’eccellenza operativa e la capacità di change management. Il rischio è minimo”.
Infine, alla domanda su un possibile matrimonio futuro con Banco BPM, risponde con cautela ma senza escludere nulla: “Questa operazione crea anche i presupposti per una seconda fase di crescita. La nostra dimensione ci permetterà di valutare nuove opportunità. Ma oggi il focus è su Mediobanca”.
Lo scrive Advisoronline.it
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