Cari viaggiatori,
nel nostro cammino oggi incontriamo la parola transilienza, l’unione di transizione e resilienza.
Ci spiega che in ogni passaggio, in ogni cambiamento (transizione) possiamo recuperare il meglio (resilienza) se riusciamo a trasferire competenze, energie da una parte all’altra della vita.Anche questa fase della nostra storia, caratterizzata dell’epidemia, ci sta insegnando molte cose.
Si è capito che abbiamo fretta e vogliamo percorsi di vita senza intoppi, dall’ostetrica al becchino, come ha scritto il direttore del Giorno, Michele Brambilla. Il giornalista ci ricorda che tutte le generazioni hanno vissuto pestilenze, guerre e carestie e ci invita a convivere con un dramma che, dice, non è una tragedia. Un segno di ottimismo che fa bene al cuore e alla salute, soprattutto quando ricorda il pensiero della nonna romagnola di un suo amico: “Sle not, us farà de”. Traduzione: “È notte, si farà giorno”.
È lo stesso pensiero che accompagna questo blog, “Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte” (Khalil Gibran). Aspettiamo con pazienza.
Buon viaggio
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14 commenti a “Parole controsenso: transilienza”