Un mondo senza Pannella

Cari viaggiatori,
oggi Marco Pannella avrebbe compiuto 90 anni. Ho avuto la fortuna di incontrarlo il XX settembre del 2015 a Porta Pia per celebrare la Breccia. Un bel momento, una vigorosa e affettuosa stretta di mano con il leader di tante battaglie per la libertà. La ricorderò sempre anche grazie a questo scatto d’autore. Da lì a pochi mesi, Pannella lasciava questo mondo che ha reso più libero grazie alla sua determinazione. Non so che Italia sarebbe senza le sue lotte civili e libertarie.
E chissà che cosa avrebbe detto in questi giorni?

11 commenti a “Un mondo senza Pannella

  1. Claudio Bagnoli

    Un Uomo che ha dedicato la vita alle battaglie per la libertà dell’individuo, in una società che, almeno all’inizio, non lo capiva, poi divorzio, aborto, etc. Purtroppo oggi manca la Sua voce, che sicuramente si sarebbe levata contro questa mancanza di democrazia

  2. Nicola

    Venerabilissimo Gran Maestro, Cari Compagni di Viaggio, quell’incontro è stato ed è uno dei momenti più belli della nostra Istituzione….l’abbraccio di due Grandi Paladini dei diritti di libertà, ne sono orgoglioso e lo porto nel cuore. un fraterno abbraccio a tutti

  3. Chissà cosa avrebbe detto.
    Chissà cosa avrebbero detto i vecchi politici.
    Abbiamo avuto la fortuna di conoscere la tanto criticata prima repubblica. E la sai una cosa? La rimpiango.
    In quel periodo ero giovane ed entusiasta e potevo riconoscermi in un partito che partiva da un’ideologia, qualunque esso fosse.
    Mi capita di parlarne con le mie figlie, una ventenne e una sedicenne.
    Non sanno nulla dei referendum sul divorzio, sull’aborto e quant’altro.
    Non sanno nulla degli scioperi della fame di Pannella.
    Cosa rimane oggi delle sue proteste? Molto più di quanto non si veda.
    Se abbiamo certi privilegi lo dobbiamo a lui e a quanti, come lui, hanno lottato perchè il libero pensiero trionfasse.

  4. Giovanni

    Quel giorno, tra i tanti, ero presente a Roma e quella stretta di mano la ricordo molto bene e mi ha colpito ed emozionato…penso che se fosse ancora tra di noi di sicuro avrebbe detto la sua.
    Un forte abbraccio

  5. Massimo Bianchi

    In molte occasioni ho avuto l’occasione di incontrare Pannella a manifestazioni ,sin dai tempi della battaglia referendaria sul divorzio.Poi i Congressi socialisti e le celebrazioni del XX settembre a Porta Pia.
    È stata l’ultima voce del mondo laico,che tarda a trovare successori.
    Auguri per la fase 2 ,che come hanno detto gli esponenti dell’attuale terza
    Repubblica,viene dopo la fase 1 e precede la fase 3.
    Saluto il GM e i fratelli.

  6. Ottavio Spolidoro

    La libertà è il fondamentale diritto degli esseri umani. Essa esplica il suo ruolo in tutte le attività e funzioni umane e, tuttavia, non è mai un dato acquisito e definitivo. Necessita infatti dell’azione che ne è condizione di esistenza. Gli uomini non possono dirsi mai definitivamente liberi perché al sorgere di nuove esigenze condivise, il limite raggiunto si sposta ed una nuova libertà si avanza. E l’azione nasce individuale e diviene collettiva. Questo processo di libertà civile all’inizio intesa da pochi illuminati, poi partecipata da tanti, crea la società civile, la rende matura, la difende.
    Ma oggi la libertà combatte nei giornali, nelle radio ed in genere in tutti i mezzi di comunicazione una guerra paradossale. Ed il paradosso è questo: un tempo il protestare la lesione di un diritto od affermarne uno nuovo, in una città, piccola o grande fosse, non aveva nessuna possibilità di giungere a tanti se non grazie a strutture mediatiche pesanti che amplificavano il messaggio fino a smuovere le coscienze, determinare movimenti, creare consenso. E’ stato così necessario il ruolo di questi medium che essi stessi si destrutturarono in radio libere diffuse. Ora, che i medium sono nelle nostre mani e che in qualunque parte del mondo si protesti tutti possono immediatamente informarne tutti, il dialogo langue, si trasforma in insulto. Scomparsi i fogli ideologici, i giornali di partito, nell’era social il medium è divenuto il messaggio ed i cittadini solitari soloni autoreferenziali. Ecco il paradosso: il mezzo ha distrutto il messaggio che sembra affidarsi a “bestie” di varia natura o, addirittura, a paesi stranieri. Questa storia sommariamente descritta incontra la grande tradizione liberale che un filo rosso lega al “ il Mondo” e così ai radicali delle battaglie di Marco Pannella, mai maggioranza politica ma sempre punta di diamante della libertà di pensiero, e Radio Radicale.
    Se la libertà è quella che abbiamo indicato non v’è pensiamo chi non veda come essa non possa dirsi rappresentata e difesa solo dal servizio radiotelevisivo pubblico e commerciale, perché il primo, può adattarsi alle maggioranze politiche creando mostri frutti velenosi dell’insano presupposto che la maggioranza politica sia la maggioranza delle idee ossia di quelle giuste, ed il secondo, a logiche finanziarie e/o propedeutiche a “discese in campo”. Non è conservazione difendere radio come radio radicale perché essa riporta sempre nell’alveo democratico le spinte libertarie che così acquisiscono dignità di nuove strutture democratiche di libertà come è avvenuto per l’aborto per il divorzio e per tante altre battaglie. La libertà non è star sopra un albero e non è nemmeno un calcio ad un pallone, la libertà è partecipazione, scriveva Gaber e, se parafrasando, sostituiamo all’albero, lo Stato, ed al calcio ad un pallone, l’episodico ed individuale empito di libertà che non ha mezzi liberi per farsi società civile, si capisce da che parte è la Massoneria del Grande Oriente d’Italia.
    Grazie Gran Maestro

    • Stefano

      Sul quotidiano L’Adige c’è il ricordo di Marco Pannella scritto da Mauro Zampini, già segretario generale della Camera dei deputati. Le ultime righe, straordinarie: “Capo di un piccolo partito, mai cresciuto nei numeri. Ma guida di tanti italiani inconsapevoli verso la conquista dei propri diritti”. Proprio cosi

  7. Umberto

    Annovero Marco Pannella tra i miei Maestri.
    Gli sarò grato per gli insegnamenti dati: lottare per un ideale, per il benessere dell’Umanità, per il progresso della civiltà, contro ogni sorta di discriminazione.
    E tutti noi cittadini italiani gli dobbiamo essere grati per le battaglie a favore del divorzio, contro il finanziamento pubblico ai partiti, per la legalizzazione dell’aborto, il diritto alla conoscenza e potrei continuare a lungo.
    Abbiamo avuto un gigante che combatteva le nostre battaglie facendosi speranza.
    Spes contra spem

  8. Pasquale Cerofolini

    Carissimi Viaggiatori e caro SGM ,
    Marco Pannella .
    Va ricordato per le sue innumerevoli battaglie sui valori civili largamente riconosciuti e votati dalla maggioranza dell’arco costituzionale .
    Va ricordato quale ” compagno – liberale e libertario” che nella sua apparente contraddizione in termini si presentava con la profonda capacità di tolleranza dell’ascolto e con la capacità di sapere anticipare tematiche sociali, nazionali e non , che puntualmente poi arrivavano .
    Laico convinto , puntuale e forte comunicatore di tematiche risolutive , ritenute a torto , spesso errate da chi lo ascoltava nei tempi in cui avvenivano .
    In questi giorni , avrebbe dato a tutti Noi consigli trasversali , senza tornaconti personali , di una visione ” oltre l’orizzonte ” , per il bene dell’Italia e degli Italiani , e forse puntualmente molti non l’avrebbero capito !
    Credo che la definizione più appropriata , per comprendere bene Marco Pannella , sia stata quella in cui si riteneva Lui , il campione della ” INATTUALE ATTUALITA’ ” .
    Un TFA vostro Fratello Pasquale Cerofolini

  9. luca salimbeni

    Ill.mo e Ven.mo GM, manca molto Pannella,uomo veramente libero e strenuo difensore delle libertà altrui. A suo modo, costituzionalista, fautore dello stato di diritto, con reciproco controllo democratico e assolutamente specchiato nel pieno reciproco del controllo dei poteri, rigoroso tutore delle libertà democratiche, della piena legalità, anche con battaglie sociali che potevano far pensare ad altro, sostenitore della indipendenza del sistema giudiziario, ma, soprattutto, grande sostenitore della libertà di tutti i cittadini.
    Per lui, la libertà di opinione, di stampa, di riunione, di associazione, di culto,è stata la condizione inderogabile alla conquista di qualsiasi progresso, anche sul piano sociale, respingendo, con la non violenza, la fallace presunzione per la quale una efficace rivoluzione sociale sarebbe possibile solo attraverso un sistema di oppressione, mediatica ed etica, sui diritti di tutti, che, al contrario, verrebbero così calpestati. Instancabile nella ricerca di una libertà più piena : la durevolezza di un progresso sociale non può essere frutto della sistematica e prolungata compressione delle libertà individuali. Il messaggio che ci ha lasciato è che solo la libertà può garantire, attraverso lo svolgimento della normale vita politica e sociale e l’autocontrollo, la conservazione delle conquiste raggiunte. Non può esistere progresso se non nell’ambito della libertà dell’individuo. Mi resta la curiosità di cosa avrebbe detto oggi dell’Europa, fautore esemplare della sua federezione in nome di Rossi e del manifesto di Ventotene.. Ma mi fermo qui, Con il Tfa luca salimbeni

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