Le religioni e l’etica condivisa

Cari viaggiatori,

chi prova a cercare quello che unisce più di quello che divide è il benvenuto. Quindi, accogliamo il libro di Vannino Chiti, “Le religioni e le sfide del futuro”, edito da Guerini e Associati. L’ex ministro ed ex presidente della Regione Toscana affronta da tempo questo tema, alla ricerca di un’etica condivisa fondata sul dialogo. Chiti si pone alcune domande. Una tra queste: “Quale contributo daranno le religioni all’umanità per affrontare le grandi sfide della nostra epoca? Dalla rivoluzione digitale alla questione ambientale, dalla scienza che potrà manipolare la vita alla minacce degli armamenti nucleari”.

Buon viaggio

7 commenti a “Le religioni e l’etica condivisa

  1. ottavio spolidoro

    Penso che il cerchio si stringa ormai . Il fanatismo che miete vittime e fa stragi è fanatismo religioso. Le religione appena sembra sul punto di unire il mondo intero immediatamente è sospinta indietro e nuove crociate si preparano. C’è resistenza, ci sono forze che spingono perché la religione divida e non unisca. Francesco combatte una guerra senza quartiere dentro e fuori la Chiesa di Roma; le forze progressiste, aperte al dialogo e che credono nel dialogo dovrebbero sostenerlo ma ciò non avviene. Nell’Islam le tesi concilianti stentano ad avere voce. In generale la Religione non sembra in grado di offrire un solido attracco alle sfide che attendono la civiltà umana che agitano il mare del Tempo. Solo l’etica umana che fonda la religione secondo la lezione del nostro Kant è in grado di offrire soluzioni.
    Salutare e baciare la propria moglie ed i propri figli ogni mattina per poi recarsi al campo per uccidere con il gas migliaia di bambini ebrei al campo di concentramento: eccola la doppia morale di chi commette atrocità e poi trova il modo di lavarsi la coscienza; di “uomini” come quello ce ne sono stati tanti che a Norimberga hanno detto : ” ma era il mio lavoro”. Solo l’etica perché umana ci può salvare, solo la legge morale in noi ci può salvare e se abbiamo anche un cielo stellato è ancora meglio.
    Grazie Gran Maestro
    Mano sul cuore ed inchino ai fratelli viaggiatori

  2. Raffaele Macarone Palmieri

    Caro Stefano, affascinante questo stimolo su Etica condivisa, fondata sul dialogo tra le religioni che, pur non appartenendoci nei lavori in Loggia, penso che ci appartenga e che sia assolutamente centrale nei nostri interrogativi individuali, il “Colligite…fragmenta” – frase di Gesù nel Vangelo di Giovanni ( 6,12 ) – con il quale ci confrontiamo con noi stessi e con gli altri, credenti o meno.
    L’Etica, come sappiamo, si occupa dei comportamenti umani, specificatamente della sfera delle azioni buone e cattive e per cercare di dare una risposta al quesito immagino che, in possesso dei supporti dottrinali di base delle religioni abramitiche e di induismo e buddismo, potremmo o forse dovremmo contribuire a cercare di creare sull’ argomento una piattaforma condivisibile e condivisa.
    Ipotizzando questo tentativo, e non volendo entrare in merito a una elencazione e costruzione valoriale, mi sono trovato di fronte a 2 imperativi che potrebbero creare difficoltà nella elaborazione del programma.
    Il primo è quello di determinare un consenso teologico ed etico “minimo”, capace di assorbire e inquadrare, senza rompere la diversità della identificazione del credente.
    Il secondo è quello di mantenere un modello sufficientemente forte di “Verità condivisa” per evitare di essere superati dalle spinte offensive di più o meno piccoli gruppi comunitari pronti a offrire ai fedeli, turbati dalla perdita dei punti fermi collettivi del credere, la sicurezza di un codice di verità sostitutivo e immediato.
    Tutta la questione è di sapere fino a che punto di rottura può essere condotto questo esercizio di ampio respiro.

  3. Pasquale Cerofolini

    Caro SGM Stefano ,
    Cari Viaggiatori ,

    il tema affrontato è importante , affascinante e indispensabile , per , il futuro , il bene ed il Progresso della Umanità.

    IL TUTTO E’ UNO.

    Io che sono della generazione degli anni ’50 , con molta probabilità non riuscirò a vederne il compimento , ma vedo da tempo segnali , laici , economici confessionali , che vanno in questa direzione , e questo ‘ andare ‘ , è difficile , bellicoso , ma fortemente LOGICO .

    Il ‘ Disaccordo ‘ della costruzione dell’Unità dalle Diversità , è il motore potente della Volontà di percorrere questa via .

    Laico :
    pensiero culturale richiesto a gran voce , combattuto e ascoltato ….. di cui NOI LLMM rappresentiamo una parte importante …..

    Economico :
    costruzione del mercato produttivo e finanziario , in questa direzione ….

    Confessionale :
    da parte cattolica , proposta presentata da fine anni ’50/’60 del Concilio Vaticano II ( sincretismo religioso delle religioni monoteistiche nel giardino di un altissimo livello fideistico) , nella direzione di accettare un unico dio buono , onniscente e onnipotente . Concilio Vaticano II che inizia grazie alla mente illuminata di Papa Giovanni XXIII e proseguito dall’altra mente illuminata di Papa Paolo VI( suo segretario di stato il Cardinale Benelli di Firenze e suo Prefetto della Congregazione della Fede il Cardinale Seper) . Concilio Vaticano II che dal pontificato dell’ abbattimento del muro di Berlino ad oggi , è stoppato nel silenzio , ma di un SILENZIO che PARLA e sono sicuro si farà di nuovo sentire …..

    Buon Viaggio,

    Vostro Fr. Pasquale Cerofolini – Logia Fenix 127 – Valle de Asunciòn – GLSP/Paraguay

  4. Marcello Mersi

    Carissimo Stefano, quello che mi fa paura, tanta paura, è proprio il “fanatismo religioso”. Forze occulte spingono verso l’odio i popoli del pianeta e, cosa molto grave, è che queste entità provengono proprio dall’interno del mondo cattolico e non solo. Più volte ho affrontato questo argomento con amici che vestono l’abito talare, anche ad alti livelli, concordando con loro che la Religione non è in grado di affrontare le tematiche che Tu, caro G.M., ricordi nella tua riflessione. Il libro di Vannino Chieti è da leggere “tutto di un fiato”. Un abbraccio a Te e a tutti i Viaggiatori.

  5. MMC

    È Onestamente doveroso il dialogo proposto, e do il benvenuto al libro di Chiti, che non conosco , ma che so essere uomo di talento. Se andiamo a ricercare l’etimologia del termine “sacro”, legato ai principi fideisti quasi per definizione storica, e ne ragioniamo di concerto al termine “simbolo”, connesso a molteplici filosofie, facilmente possiamo intuire quale tra questi principi, perlomeno sul piano puramente semantico, possa unire e quale, invece, tenda a disgiungere. Sul termine “Sacro”, connesso alla tensione verso il divino, Benedetto XVI ha scritto più di un volume, per cui qui mi taccio. Naturalmente le mie sono tutte impressioni interpretative e personali. Buon viaggio ai viaggiatori e ai non viaggiatori.

  6. Aldo Cozzi

    Caro G M , questa tua riflessione si apre su di un campo che vede molti diversi pensieri , non mi permetto di descrivere pensieri e posizioni di altri , posso solo esprimere il mio ….che mi accompagna dal ‘82 , anno di ingresso nella nostra istituzione …..da Cattolico sono convinto che la nostra Istituzione sia una delle poche, forse l’unica , che può essere un forte cammino comune per qualsiasi uomo sulla terra , che voglia ricercare la luce, raggiungere ed adottare nel quotidiano un comportamento da uomo rettò e vero, la cui parola e’ unica ad esprimere quello che crede giusto ed onesto ……la nostra istituzione e’ come un crogiolo che prende elementi diversi , e con il fuoco li trasforma …..per non andare troppo fuori , penso che le tre religioni monoteiste , devono tendere ad un unico scopo “ fare amare il trascendente all’uomo” avvicinarlo a lui , in tutti i momenti della vita , sicuramente non possono radicalizzarsi per interessi o potere sull’uomo…..una contro l’altra ….la nostra Istituzione e’ quella che dovrebbe anche in questo campo coniugare o fare coniugare i verbi nel modo giusto , fare riempire le falle delle varie società’ nelle quali opera, e permettere in passato , ora, e in futuro grandi conquiste per l’uomo su tutta la terra….come e’ stato; istituzioni del passato come gli stoici , penso a Marco Aurelio , a Epicuro , hanno dato luogo a comportamenti retti ,umani , da imitare e prende come pietra di paragone ….credo che qui abbiamo molto delle nostre radici ; possiamo ricordare anche Salomone e la sua guida morale e spirituale ….e qui mi fermo perché siamo nel Tempio ……e qui ho molto ancora da imparare e ricercare …..

  7. Carlo Spinatelli

    Carissimo G.M. leggo il tuo intervento con ritardo, ma le tue parole mi suscitano una riflessione che porto dentro da tanto tempo. Tutto fa bene all’uomo quando lo rimette al centro del suo sentire trascendente, qualsiasi forma si scelga. Il problema risiede nel fuoco di brama dell’ambizione, al potere dell’avere più che all’essere. E tutto si trasforma in un campo di battaglia dove deve prevalere una idea. Ringrazio l’Istituzione dove le idee, pensieri ed sentimenti vengono messi una accanto all’altro ed ognuno esce con un bagaglio su cui riflettere….e tace “il prepotente” dentro di noi

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