Studiare insieme

Cari viaggiatori,
ho letto poco fa il messaggio che la presidente della Regione Calabria Iole Santelli, morta stanotte a 51 anni, aveva inviato agli studenti della sua terra in occasione dell’inizio dell’anno scolastico. Aveva citato un pensiero di don Lorenzo Milani, priore di Barbiana: “La cultura è una cosa meravigliosa come il mangiare ma chi mangia da solo è una bestia, bisogna mangiare insieme alle persone che amiamo e così bisogna coltivarsi insieme alle persone che amiamo”. Un invito a studiare in classe, “in presenza” come si usa dire.
“Insieme e uniti tornate in classe – scriveva Iole Santelli -, tra compagni, perché è lì che le cose accadono ma siate audaci con la vostra intelligenza. Distanziatevi, adoperate la mascherina, lavatevi spesso le mani, rispettate le regole per affrontare questo lungo momento difficile”.
Buon viaggio

4 commenti a “Studiare insieme

  1. Pasquale Cerofolini

    Cari Viaggiatori,
    Caro SGM Stefano,

    Due vite diverse, idee diverse, un male e un pensiero di livello alto che li unisce.

    UNITÀ NELLE DIVERSITÀ.

    TFA

    Buon Viaggio.

    Fr. Pasquale Cerofolini

  2. Luigi Gaito

    Caro Gran Maestro
    l’invito della Presidente Santelli sia per noi manifesto.
    Lavoriamo nei nostri Templi Insieme. Condividiamo quanto sappiamo, ciò che proviamo, ciò che sogniamo. Condividiamolo oggi, nella convivenza con il Covid, con le giuste precauzioni, con l’attenzione dovuta, con il buon senso che ci regola e ci distingue. Ma facciamolo insieme.

  3. Marcello Mersi

    Carissimo G.M. conosci benissimo il mio pensiero sulla riflessione che hai proposto. Mi sento vicino al pensiero della Presidente della Regione Calabria e alle riflessioni dei Fratelli che mi hanno preceduto. Lavoriamo insieme, studiamo insieme, viviamo insieme, con l’osservanza delle regole e dei consigli che ci vengono impartiti, con le più rigorose attenzioni, ma, in particolare noi, continuiamo a frequentare i nostri Templiin sicurezza viviamo liberamente il nostro impegno massonico. Il mostro “Covid” deve essere rispettato, ma non deve impedirci di vivere le nostre vite! Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  4. Raffaele Macarone Palmieri

    Ho avuto il piacere di conoscere Jole Santelli, all’epoca nell’entourage lib-lab di Marcello Pera, e ne apprezzai nel pur breve incontro avuto, ad una cena insieme a giornalisti amici come Maria Giovanna Maglie e Giuliano Ferrara, la rigorosità di un forte convincimento laico.

    Certamente, caro Stefano, il messaggio inviato dalla Presidente agli studenti della sua regione, riprendendo un pensiero di don Milani sullo studiare “insieme” è importante. perché presenta la collegialità dello studio come una modalità di base, come una necessità imprescindibile.

    A tal proposito la domanda che mi sono posto è la seguente: in che misura la scuola come organizzazione e come istituzione è propria allo studio collaborativo?…vanno esaminate le differenti finalità di messa in opera della collaborazione, le condizioni favorevoli perché si produca e anche le difficoltà di trovarne gli attori, studenti e insegnanti, di stabilire interazioni tra insegnanti con un corretto processo comunicazionale, di condividere un progetto partecipando alle decisioni, di non accettare la leadership dell’insegnante in assenza di un coinvolgimento degli studenti, di trovare insegnanti motivati e competenti che abbiano, se possibile, analogie di personalità. Non è certamente facile.

    Lavorare, infatti, a casa in due o in piccoli gruppi, tre o quattro al massimo, permette di interagire e sviluppare il proprio senso critico, è una bella occasione di condividere le proprie conoscenze e di chiarire eventuali individuali zone d’ombra: chi è più competente in una materia può essere di aiuto al compagno in difficoltà…è valido anche il contrario,
    Lavorare “insieme” in due o in piccoli gruppi può anche essere un rimedio contro lo stress: in caso di scoramento morale, comunicare i propri dubbi e incertezze alle poche persone con cui ci si confronta quotidianamente può rassicurare e rimotivare.
    E’ comunque necessario prevedere un planning di revisione dello studio e darsi un orario specifico, fissarsi obiettivi e designare un coordinatore di gruppo che avrà il ruolo di regolare il ritmo di lavoro, in caso ci si accorga che si sta verificando una dispersione di tempo e di energia.
    Penso che sì l’unione fa la forza, ma lavorare da soli o in pochi ha i suoi vantaggi: alle valutazioni infatti saremo soli e pertanto nelle revisioni dell’apprendimento un minimo di autonomia è necessario.
    Lavorare da soli provoca un sentimento di soddisfazione, stabilire un metodo di revisione personale dell’apprendimento permette di costituire una individuale etica di lavoro, più ci si abitua a lavorare da soli più si è efficaci e rapidi nelle proprie acquisizioni.

    Concludo, caro Stefano, con una mia personalissima considerazione: possiamo organizzarci come vogliamo…organizziamoci come vogliamo, ma diamoci un ritmo! Ma non chiudiamoci al mondo esterno, anche nello studio, questo no, soprattutto in un momento in cui il contagio ci costringe certamente a limitare la nostra vita sociale. Questo può essere però anche un bene, se riusciamo a razionalizzare ciò che utile da ciò che inutile e quindi, forse, anche dannoso.

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