Il risarcimento e la sfiducia

Cari viaggiatori,

in questa pandemia tanto si è letto e scritto. E tantissimo si è ascoltato: tante parole, tante zuffe. Guardando qualche scienziato in tv ci è sembrato di tornare agli anni Settanta quando al bar si discuteva chi era più forte tra Mazzola e Rivera. E intanto cresce la sfiducia verso tutto e verso tutti. E, come ha ricordato Davide Rondoni sul quotidiano Qn “non c’è risarcimento della sfiducia”.

Buon viaggio

6 commenti a “Il risarcimento e la sfiducia

  1. Marcello Mersi

    Carissimo G.M. in Italia si dicono tante belle parole, si propongono tante idee, alcune giuste e alcune sbagliate, ma i fatti concreti sono ben pochi. Non voglio entrare nel merito di discorsi politici, non è questa la sede, ma un dato è certo, siamo tutti disorientati, discussioni spesso inutili, proposte ridicole e, intanto, si continua a morire di covid, ma non solo di covid! Assumiamoci ognuno le proprie responsabilità e cerchiamo di uscire da questa angoscia quotidiana, parole poche e fatti concreti molti!! Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  2. Carlo Spinatelli

    “La fiducia è una cosa seria”. Carissimo GM forse ricorderai questo messaggio pubblicitario di qualche anno fa. La fiducia è un sentimento che va coltivato nel tempo e non deve essere soggetto all’emozione. E’ ormai da molti anni che la società parla ai cittadini attraverso la pancia e poco alla testa. Per niente al cuore. Quindi non mi stupisce se affrontiamo questi tempi con mancanza di fiducia. O meglio l’unica fiducia che ci rimane risiede nella natura che farà il suo corso, e fortunatamente noi uomini riusciremo a sfangarla. Per quanto attiene all’Italia essendo un popolo che ha dimenticato l’Unità degli intenti, ma attento solo al proprio orticello, continueremo tra talk show e rappresentazioni mediatiche a barcamenarci avendo solo la percezione di quale strada intraprendere comunque piena di deviazioni, come dimostrano i partner Europei.
    Per ultimo ti voglio raccontare un aneddoto. Per la prima volta da quando è iniziata la pandemia mia madre, donna di 86 anni ancora in gamba (fa ancora degli ottimi tortelli al sugo) si è rifiutata di salutarmi con il solito bacino perchè sono a contatto con le persone. Notare che nel mio lavoro incontro 2/3 persone in assoluta sicurezza lavorando come consulente finanziario per una banca. Potere della tv.

  3. Pasquale Cerofolini

    Cari Viaggiatori,
    Caro SGM Stefano ,

    credo essere la ” sfiducia “, la mancanza di risposte che la ragione propone per il suo superamento .
    In riferimento alla plateale disarmonia e confusione delle azioni in atto, per un ritorno ad una “fiduciosa” normalità di vivere , stiamo vivendo sensazioni che mai saranno risarcite per la loro ( spero piccola) negatività.
    Importante è , non dimostrare di avere ragione su tutti , ma assieme riacquistare la ragione per tutti .
    TFA
    Fr. Pasquale Cerofolini

  4. Ottavio Spolidoro

    La sovraesposizione mediatica degli scienziati provoca questi effetti. Il risultato :una torre di Babele. Un tempo alcune discussioni avvenivano prima in ristretti consessi e poi, solo poi, quando era maturata una decisione si provvedeva a comunicarla. Invece se tutti dicono tutto esponendo ad un tempo quello di cui hanno certezza e quello di cui sono incerti alla fine tutti sanno tutto e nessuno sa qualcosa. Il problema è vasto. Il tempo della riflessione necessaria e le modalità di comunicazione non hanno sede e perdono dignità, così si svuotano di senso le aule parlamentari e si riempiono di senso gli studi televisivi che dettano la linea politica. Il medium ha corrotto il messaggio. Come rimediare ?

  5. MMC

    E’ vero, non c’è risarcimento alla sfiducia. Ma è anche vero che gli esseri umani sono portati a dimenticare molto in fretta le cose, le vicende, le persone, gli umori, gli amori. Un bene? Un male? Chi può saperlo. E chi può dirlo? Forse solo lui:
    BERTOLT BRECHT
    È STATO MOLTO TEMPO FA
    È stato molto tempo fa, e ora
    non so più nulla di lei che una volta
    era tutto.
    Ma tutto
    passa.

    1920

  6. Raffaele Macarone Palmieri

    Alcuni dei personaggi che occupano gli spazi televisivi e radiofonici, che parlano di pandemia e di epidemiologia da SARS-CoV-2 hanno, quando ce lo hanno, un H-index inferiore a 20, talora anche inferiore a 10 e spesso sembrano asserviti al gruppo politico leader del momento, caro Stefano. Chi non ricorda le clamorose gaffe…’il Covid-19 è come un’influenza, anzi meno letale’…’la mascherina non protegge nè in entrata nè in uscita dal virus’…’ così facendo si procura un allarme nella popolazione’…qualche giornalista, Bechis aveva cominciato…, dovrebbe recuperare tutte le dichiarazioni fatte e riproporle pubblicamente per far chiedere scusa ai cittadini da parte di alcuni c.d. scienziati, o imprudenti, o ignoranti o sensazionalisti per un più high share.

    Ma lasciamo perdere queste tristezze e ritorniamo a oltre 50 anni addietro, al dualismo Mazzola – Rivera: inconcepibile. Parliamo, da una parte, di un buon giocatore erede di un Grande del Calcio italiano e della Nazionale Azzurra, inserito in una grande Società calcistica meneghina innaffiata dai ricavati della vendita del petrolio, con grandissimi giocatori compagni di club, inamovibili in Nazionale…ma giocatore senza ruolo preciso, fisicamente modesto e tecnicamente ‘normale’, idoneo al gioco ‘sparagnino’ del mago HH; dall’altra parte parliamo del giocatore più intelligente e tecnico del calcio italiano del dopoguerra, insieme a Roberto Baggio, che il suo più grande detrattore Gianni Brera, non potette esimersi dal dire: “un grandissimo stilista, molto intelligente, non è un podista…”: ma sì chi altro se non Giovanni Rivera da Alessandria, detto Gianni, che ha esordito a 15 anni in serie A con l’Alessandria, passa all’Associazione Calcio Milan nel 1960 dove trova come compagni due signori: Pepe Schiaffino e Nils Liedholm…e al Milan, dove gioca 658 partite e segna 168 reti, diventa il Golden Boy del calcio italiano, vince 3 Scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 2 Coppe delle Coppe, 4 Coppe Italia, primo italiano a vincere il prestigioso Pallone d’Oro nel 1969, Campione d’Europa nel 1968, e vice-campione del mondo nel 1970 con lo scandalo dei 6 minuti della finale, voluta dai giocatori dell’Inter che costituivano l’ossatura della squadra con il fondamentale contributo di Mandelli e di un Valcareggi penoso nella giustificazione:” non avevo visto l’orologio, che mancavano 6 minuti”…
    Avrai certamente capito, caro Stefano, e anche voi cari Viaggiatori – scusandomi per la digressione, che è giustificata perché viene dal cuore – che sono un estimatore di Gianni Rivera e un sostenitore dell’ AC Milan nata nel 1899 come Milan Football and Cricket Club da un gruppo di inglesi e di italiani: ” saremo una squadra di diavoli, i nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura, che incuteremo agli avversari” disse Herbert Kilpin, fondatore e primo allenatore del Milan… che avesse già immaginato che la divisa milanista caratterizzata anche dai pantaloncini bianchi e dalla stella gialla dei 10 scudetti contenesse i 4 colori alchemici: nigredo, albedo, citredo e rubedo… Spero di avervi strappato un sorriso, cari Viaggiatori.

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