Più giorni che salsicce

Cari viaggiatori,
quando ci prende l’ansia per il raggiungimento di un obiettivo dobbiamo ricordare un vecchio detto dei contadini toscani sull’esistenza. Sostengono che nella vita ci sono più giorni che salsicce.
Buon viaggio

3 commenti a “Più giorni che salsicce

  1. Marcello Mersi

    Carissimo G.M., il detto popolare che proponi, ci invita al risparmio e ad evitare gli sprechi che ogni giorno tutti noi facciamo, perché il tempo della vita è lungo e le provviste di risorse, se non oculatamente usate, finiscono. Purtroppo questo detto è disatteso e ignorato dalla maggioranza senza minimamente pensare che la nostra esistenza dipenderà, nei prossimi anni, proprio dall’essere capaci ad ottimizzare le risorse. Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  2. Pasquale Cerofolini

    Caro SGM Stefano ,

    Cari Viaggiatori ,

    il ‘detto’ contadino , è la saggezza semplice della complicata umiltà , ci porta ad avere la capacità di controllo nella ‘pazienza’ e ‘ perseveranza’ delle nostre ‘risorse importanti ‘, sfruttare il tempo nella velocità di volta in volta consentita , per conseguire ciò che ci prefiggiamo .

    Il tempo deve essere per Noi , intuizione nella tolleranza di sapere agire , di sapere valutare l’azione , di sapere controllare l’ansia .

    La ‘pazienza , perseveranza , tolleranza , intuizione , il controllo dell’ansia ; i “giorni” .

    Le risorse importanti , poche , chiare , definite ; le “salsicce” .

    Un TFA
    Buon Viaggio .

    Fr. Pasquale Cerofolini

  3. Raffaele Macarone Palmieri

    Ho a lungo riflettuto, caro Stefano, a rispondere a questo tuo stimolo su ‘più giorni che salsicce’ concernente l’ansia per il raggiungimento di un obiettivo… antico proverbio contadino toscano. In effetti nel nostro Paese anche in Veneto e in Sicilia vengono utilizzate le stesse parole per indicare però condizioni diverse: un invito al risparmio e a evitare sprechi – in Veneto – perché il tempo della vita è lungo e le provviste, se non oculatamente usate, possono finire; in Trinacria, il significato del proverbio è che verrà il tempo in cui potrai ricambiare una cattiveria o un favore.

    Ma ritorniamo al significato che danno i Toscani, quello dell’ansia di cui soffrono molte persone e di cui ho avuto personale esperienza che mi ha coinvolto perché ne è colpita una persona a me molto cara, una brillante avvocata romana peraltro iniziata in una Istituzione massonica mista. Molto spesso un attacco di ansia si verifica senza un’apparente ragione, o meglio non confessata, e rappresenta un limite alle strategie di controllo che la persona riesce a utilizzare fino a quel momento. La necessità di avere le proprie emozioni sotto controllo, in determinati contesti di scadenze professionali o più estesamente di far fronte alla quotidianità di vita, con la necessità di apparire ‘inappuntabile’ non possono che rafforzare il verificarsi di crisi d’ansia con sintomatologia fisica e psicologica, come ho potuto verificare de visu e in ascolto telefonico nella mia carissima amica: palpitazioni e dolore precordiale, nausea e dolore epigastrico, cefalea ad accessi, sensazione di morte imminente e volontà di ‘farla finita’ all’acme dell’attacco di ansia con distacco dal mondo circostante. Gli episodi sono talora ricorrenti e costituiscono un momento più o meno lungo di depressione e di dolorosa sofferenza interiore, trovando in ‘abitudini sane’, come il passeggiare a piedi o in bicicletta o fare attività fisica o nella pratica yoga e nella meditazione, una quotidiana necessità di sollievo. Il tentativo di aiuto esterno finalizzato a comportamenti più consapevoli viene rifiutato con il ricorso, inconfessato al momento, a terapie farmacologiche ‘ fai da te’ con dosaggi impropri, rifiutando strategie di recupero psicoterapeutiche che, esse solo, possono risolvere situazioni pregresse irrisolte, le fragilità di controllo e affrontare i fattori scatenanti.

    Questo è il mio vissuto di vicinanza ad una persona molto cara e sicuramente verrà il momento per lei per averne ragione, perché ci sono ‘più giorni che salsicce’ !

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