Noi e gli altri

Cari viaggiatori,

farebbe bene a molti riflettere su questo pensiero di Confucio: “L’uomo nobile esamina se stesso, l’uomo ordinario esamina gli altri”.

Buon viaggio

4 commenti a “Noi e gli altri

  1. Marcello Mersi

    Carissimo G.M., per poter giudicare ciò che accade intorno a noi dobbiamo prima di tutto giudicare, non gli altri, bensì noi stessi, per evitare di sbagliare quando agiamo o non agiamo, per via del filtro delle nostre frustrazioni, delle nostre paure, delle nostre incoerenze e della nostra ipocrisia. Dobbiamo farlo come Dio (o come lo vogliamo chiamare) lo farebbe, con lucidità, imparzialità e amore. Per quanto riguarda le anime singole, gli individui, il compito di giudicarli rimane al “Cielo”, se sarà, e quando sarà! Intanto proviamo a guardarci allo specchio e, quando ci siamo ben guardati, voltiamoci a guardare il mondo. Forse lo vedremo con altri occhi! Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  2. Pasquale Cerofolini

    Cari Viaggiatori ,

    Caro SGM Stefano ,

    ‘ avere avuto la fortuna ‘ (come sempre dico e scrivo ogni volta , nella convinzione che non sono parole di routine , ma bensì un convincimento profondo di bellezza e forza ), di avere avuto la Famiglia che ho avuto e dell’ avere incontrato l’Istituzione Massonica e l’Iniziazione che mi ha accolto , ha permesso a Me come credo a tutti i Fratelli , di provare continuamente a dare risposte a domande quali ‘ la Tua frase di riflessione proposta ‘.

    Vado di seguito a riportare due miei pensieri che da sempre mi accompagnano , differenti nella presentazione , che però ritengo uguali nella intensità di insegnamento proattivo per Me stesso e per gli altri , mie personali risposte quindi , per la riflessione che Tu ci inviti a fare :

    1) l’acronimo VITRIOL , che l’Istituzione ci dona quale scritto affascinante e sconosciuto già nel Gabinetto di Riflessione e che poi ci ricorda costantemente nel nostro percorso di studi interiori da intraprendere , è e sarà la risposta in costante divenire , vuoi esoterica , vuoi filosofica e vuoi metafisica , diventando o dovendo diventare per Noi con l’aiuto del GADU , una meravigliosa normalità del proprio vivere quotidiano ;

    2) mio padre uomo semplice( minatore , moglie e cinque figli , unico stipendio che entrava in casa a fine mese), un giorno mi disse : . . . ” caro Pasquale che quando parli di altre persone indicandole con la mano e più propriamente con il dito Indice e pugno chiuso , ricorda sempre a Te stesso per prima cosa , di avere il dito Pollice , Medio , Anulare e Mignolo , rivolti verso di Te ” . . . .

    TFA

    Buon Viaggio .

    Fr. Pasquale Cerofolini – Logia Fenix 127 – GL Simbolìca Paraguay –

  3. Raffaele Macarone Palmieri

    Anche nella Tradizione giudaico-cristiana, caro Stefano, è ricordato, in Matteo 7, 1 – 5: “Non giudicate, affinché non siate giudicati, perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo? O, come potrai tu dire a tuo fratello: lascia che io ti tolga dall’ occhio la pagliuzza, mentre la trave è nell’occhio tuo? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello”.
    La Massoneria, a chi bussa, propone un messaggio d’Amore, inteso come Carità ricevuta con l’Iniziazione, e stimola l’Iniziato a sviluppare una Forza straordinaria per impegnarsi con coraggio e generosità, cari Viaggiatori, nella costruzione dei valori di giustizia e di rispetto dell’altro, ricordati da Confucio. Ricordiamo il Gabinetto di Riflessione e l’autopsia interiore del simbolismo dello Specchio…

  4. Carlo Spinatelli

    Bungiorno SGM Stefano,
    vorrei condividere questa riflessione. Tutti i giorni ci guardiamo allo specchio e non riusciamo o non vogliamo riconoscere la nostra trave. Diventa importante vedere la pagliuzza nell’occhio del fratello, perchè sarà proprio il riconoscere i difetti negli altri ad aprire il nostro cuore e la nostra mente alla riflessione su ciò che siamo ed individuare i nostri difetti. Questo ho trovato nella nostra Istituzione. Non ricordo dove ho letto che gli “atteggiamenti ” che ci danno noia degli altri, sono quelli che non accettiamo in noi e sono i nostri difetti. Quindi quando qualcosa ci colpisce, bisogna fermarsi, riflettere (coe allo specchio), capire cosa sta succedendo in noi, accettare il disagio …..e cercare di migliorare nel nostro cammino.

Rispondi a Marcello Mersi Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *