2 commenti a “Telefonini spenti

  1. Marcello+Mersi

    Carissimo G.M., siamo ormai schiavi dei social e in particolare di quello che, secondo me, è il peggior “aggeggio” in circolazione : il telefonino. Non facciamo niente senza di lui, ormai è diventato un tutt’uno con la nostra persona. È sempre acceso, giorno e notte, se lo dimentichiamo a casa torniamo a prenderlo, lo guardiamo sempre, messaggi, e-mail, ecc. Tutto questo non è dipendenza? Non è schiavitù? Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

    • MMC

      È vero, caro viaggiatore Marcello. Questa schiavitù ha anche un origine; nasce infatti dall’invenzione delle cosiddette Killer Application, cioè quelle invenzioni che dopo aver creato dal nulla un bisogno, lo soddisfano con una risposta-ancòra che diviene indispensabile (la teoria dell’ancoraggio è molto interessante). Per esempio: Facebook appaga l’affermazione del sé e risarcisce le mortificazioni sociali ingannandoci che le nostre opinioni siano, in un qualche modo, rilevanti per l’universo-mondo; Instagram, d’altra parte, contenta la nostra vanità e ci convince del fatto che sì, siamo molto più belli di ciò che riflette lo specchio del bagno la domenica mattina e che lo sappiano tutti questo, e cioè che siamo belli. Ci renderà invidiabili. Già, meritiamo una pausa perché dobbiamo ben tenere a mente due cose: la prima è che le nostre opinioni (nostre di modesti cittadini, non mi riferisco a personaggi pubblici) non sono poi così interessanti, se non per chi ci ama o chi ci compatisce. La seconda cosa è che lo specchio non mente mai, la telecamera di un telefonino spesso. Ma quale sarà la prossima killer application? Io credo che sarà l’intelligenza artificiale. Tu cosa ne pensi?

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