Sole e soli

Cari viaggiatori,

un mio amico ogni mattina mi scrive un messaggio su WhatsApp. E’ un bravo artista e ha il dono della sintesi. Accanto alla parola Buongiorno mette un simbolo grafico che, mi dicono, si chiama emoticon. Se piove le gocce d’acqua, se fa freddo il ghiaccio.

Oggi, accanto al consueto Buongiorno c’è un bel sole. E’ l’emoticon del giorno. Riscalda solo a vederlo sul telefonino. Peccato poterlo sentire solo attraverso i vetri di una finestra o da una terrazza. Se vogliamo rispettare quello che, più o meno, dicono le autorità pubbliche; se vogliamo essere ossequiosi a quello che dicono, più o meno, gli scienziati e i medici, dobbiamo stare in casa, per evitare contatti pericolosi per la salute.
Quindi, sole e soli. E’ lo slogan del giorno o, se volete, lo spunto di riflessione di questa domenica, prima di connetterci nell’ennesima videochiamata collettiva che, dicono alcuni esperti, può generare ansia e stress più di una giornata lavorativa trascorsa con metodi tradizionali negli uffici.

Perchè? Siamo diventati un po’ tutti star del video senza conoscere le regole elementari del mezzo. Siamo portati a guardare lo schermo del pc e, più che i volti degli altri che ci guardano, per provare a incrociare lo sguardo, guardiamo noi stessi. Un po’ narcisi. Basterebbe guardare la lucina verde che si accende in alto, al centro della cornice del pc, e appariremmo meno narcisi e soprattutto i nostri interventi sarebbero più brevi proprio perché non ci specchieremmo in noi stessi.
Buon viaggio

19 commenti a “Sole e soli

  1. Umberto

    Buongiorno Stefano,
    Anche oggi sono ottimi gli spunti di riflessione. Ne segnalo due.
    La lingua italiana è stupenda.
    ‘Sole e soli’ e dal contesto intuiamo il significato.
    Ma aprendo le ‘o’ abbiamo le ‘sole’, le fregature e ‘soli’ che, preceduto da ‘ius’, richiama un argomento delicato tralasciato, come tanti altri, dalla discussione incentrata oggigiorno sulla sola pandemia.
    Il richiamo poi all’effetto narciso delle videochiamate è vero, ma è una gioia poter vedere in viso l’interlocutore.
    E se questi non ricambia lo sguardo perché concentrato su di sé … ne si prende atto e si cambia interlocutore. O si cambia argomento.
    Ma il sole è bello, anche da soli

  2. Massimo Carpinelli

    La solitudine è il tratto caratteristico di questa pandemia, per i sani, per chi si ammala, per chi muore. Per fortuna come dici c’è il sole.

    • Credo che i fratelli, sicuri dei valori che li spingono a migliorare se stessi, in uno colla coinvolgente energia di loggia trovano con decisione e volontà la via che li rende uniti .
      Essere coinvolti in questa energia cosmica e quindi universale ci fa sentire sempre in amorevole unione con i fratelli per cui farsi baciare dal Sole significa essere in sintonia con la frequenza cosmica che ci permette di captare energia dallo stesso ed essere in grado di trasmettere agli altri take energia, quindi da soli con il Sole non si è in solitudine ma si ha attorno a se una innumerevole capacità di rapporti e presenze di fratelli pronti certamente a trovare la forza per superare le difficoltà attuali e combattere le nuove legioni di tiranni!

  3. Nicola

    Venerabillissimo Gran Maestro, Cari Compagni di Viaggio….la bellezza del Sole..la bellezza della Solitudine, due sentimenti profondi che dovrebbero donare e/o restituire all’uomo la sua umanità. Io li amo e li ho sempre amati ed il Sole vorrei poterlo vedere nell’ultimo momento di vita per darmi serenità e coraggio. Non mi aiuterebbe certo…uno specchio! con fraterno abbraccio

  4. Giovanni Quattrone

    Oggi Palermo ha un cielo grigio, minaccia pioggia. Il sole tento di vederlo guardando dentro di me. C’è differenza tra vedere e guardare.
    Pur essendo carico di perplessità per una situazione mancante di una catena di comando efficiente e di preoccupazione perché la mia compagna è blindata a Crema con poche speranze di riunirci a breve, tento di pensare positivo.
    Riusciremo a “costruire” il futuro?
    Un futuro, dove i valori dei Liberi Muratori, siano condivisi dalla società civile.
    Io continuerò a fare il mio dovere con poche parole e molti fatti.
    So che i Fratelli ci saranno.
    Un abbraccio fraterno al mio Gran Maestro e a tutti i viaggiatori.

  5. MMC

    Il Gran Maestro ha ragione. Gli incontri su Zoom ci portano a considerare prima come appariamo agli altri, poi ad ascoltare, con un occhio rivolto sempre alla nostra immagine, ai nostri gesti, alle nostre espressioni. Durante le riunioni più formali, quelle dal vivo, non abbiamo modo di vedere il nostro volto e dunque non abbiamo misura di come gli altri ci percepiscano fisicamente. Piuttosto siamo concentrati su cosa dire e anche questo aspetto, con tutte le sue paure intrinseche, ha in se qualcosa di narcisistico: il narcisismo della sostanza. Sulle piattaforme di incontro via streaming, tendiamo a eccellere in forma. Chi mette sfondi per oscurare cosa si cela dietro un primo piano; chi cura l’immagine più che in tornata; chi non si mostra in video. Per quanto mi riguarda non ho paura di nascondermi: ho una barba lunga e incolta e spesso sono in pigiama. Credo che la mia vita da quarantena non debba costringermi a essere diverso da quello che sono, anche durante le riunioni telematiche. Poiché io, come tutti gli esseri umani, sono tante cose, a seconda del momento. E oggi sono così: con la barba incolta, relegato in casa, in pigiama.

  6. Maurizio

    “Ognuno sta sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole; ed è subito sera “ Questa poesia di Salvatore Quasimodo, fratello massone, esprime il pensiero di molti Italiani che nonostante le giornate di sole si svegliano soli e abbandonati dalle istituzioni, con le prospettive di un futuro precario per se è per i sui cari.

  7. Mauro

    Nella stanza di ricovero il sole entra filtrato dai vetri oscurati, ma lo sento vivo e caloroso. Non sono solo per l’affetto dei Fr che mi illumina. Proseguo il mio cammino.

  8. Massimo La Via

    Carissimo GM, “Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità”, soleva ricordare Albert Einstein. L’uomo trova sempre il mezzo per accorciare le distanza, dalla prima maratona, passando per i segnali di fumo degli indiani d’America per giungere ai mezzi di comunicazione attuali. Tutti interconnessi presi della paura dell’oblio mediatico, e alla ricerca di un continuo consenso, tramite Like perchè solo così, in tanti, si sentono vivi nella società della comunicazione, monadi vaganti, misere prede di un misto di solipsismo e narcisismo. Dimentichi, costoro, che nulla potrà mai sostituire la potenza dello sguardo dell’altro dal vivo, perchè è nell’altro che riconosciamo noi stessi.
    Siamo portati, in questo tempo, a saturarci di comunicazioni perchè abbiamo perso il contatto con noi stessi, obnubilando quella solitudine che rappresenta per l’uomo un momento di riflessione e di confronto con il proprio animo, con l’intima coscienza. Drammaticamente, si diventa veramente soli quando non ci si sente in compagnia neanche di se stessi.
    Ed allora eccolo lì, il “Sole” che tu citi, a ricordarci che c’è una Luce, un Sole che non tramonta mai, neanche la notte, e che splende luminosissimo dentro di noi e ci trasforma in Tempio vivente. Ed è solo attraverso questo Sole che noi entreremo in contatto con il Tutto e ritorneremo ad essere Uno.

  9. Santino Rizzo

    Soli per pensare ad essere uniti per sconfiggere il nemico, che sta in agguato – covid 19 – e per ritornare a vedere tutti insieme la Luce del Sole.

  10. Angelo Di Rosa

    Non siamo soli
    Siamo piccoli soli
    illuminati dal Sole
    Fiamme vive accese
    perché in Terra ognuno
    splenda come il Cielo

    Adr

  11. Pensando ad una riflessione dello psicologo Wilder Hernandez che ho sintetizzato:
    A volte ci avanza un pezzo di pane e il giorno dopo diciamo “questo pane é duro!!”
    Il pane non é duro, duro é non avere il pane!!!
    Il lavoro che facciamo non e duro, è duro non avere il lavoro!!!
    Mangiare riso e sardine non é duro, duro è non aver da mangiare!!!
    Dire “ti amo” o “scusa” guardando negli occhi un’altra persona non é duro, duro e doverlo dire davanti ad una bara o una lapide, quando ormai le parole sono inutili!!!
    Duro non é condividere questa riflessione con un fratello o un amico, duro e non avere un fratello o un amico con il quale condividerla!!!
    La nostra felicità dipende solo da noi e da quante volte alziamo gli occhi al cielo!!
    L’avere un amico che ti pensa tutti i giorni ,anche per il tempo di inviarti un messaggio, non ti fa mai sentire solo e fa splendere sempre il sole anche se é nuvoloso!!!

  12. Pasquale Cerofolini

    Cari Viaggiatori e caro SGM Stefano ,

    per associazione di idee , il tuo commento sul ‘ SOLE ‘ di questa giornata – sinonimo , di luce-conoscenza, calore surrettizio della ‘ vicinanza nella lontanaza ‘ di altri cui amiamo , della voglia di ritrovare un ‘ calore luminoso ‘ dell’abbraccio – , sull’Essere al momento – ‘ SOLO ‘ nella ri-programmazione del nostro domani , sociale , politico , economico , di amore – , il tutto nella attenzione di non farsi sopraffare dagli errori di egocentrismo solitario del ‘ BUIO ‘( ‘ il buio da evitare ‘… tue parole : ” ……. Siamo portati a guardare lo schermo del pc e, più che i volti degli altri che ci guardano, per provare a incrociare lo sguardo, guardiamo noi stessi. …….” ) , ….. mi fanno venire in mente le parole della poesia ermetica del nostro Fratello Salvatore Quasimodo , — Ed è subito sera — :

    Ognuno sta solo
    sul cuore della terra
    trafitto da un raggio di sole:
    ed è subito sera.

    TFA Tuo e vostro Fratello Pasquale Cerofolini
    – Logia Fenix 127 – – Valle di Asunciòn – – GL Simbolica Paraguay –

  13. Ottavio Spolidoro

    Carissimo Stefano
    Ill.mo Gran Maestro
    Ho incontrato, seduto su una panchina (del viale d’argenson?) Denis Diderot senza mascherina. Gli ho chiesto: Maestro, cosa fate qui ? Alla vostra età, è pericoloso ! E lui: cosa pensi sia la scienza? Ed io: Maestro so quello che dicono gli scienziati; dicono tante cose, ma in verità anche cose contrastanti. Lo so che un tempo scienza era quella che diceva la terra al centro dell’universo ed il sole a girargli intorno e che scienza era anche quella che invece disse che il sole era al centro e la terra e noi a girargli intorno. E lui: io “mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri ed illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona. Grazie Maestro.

  14. Massimo Bianchi

    In questi giorni in cui la luce allunga il giorno vi consiglio di ascoltare “l’inno del sole ” dall’IRIS di Pietro Mascagni che inizia “sono io sono io la vita,la beltà infinita…..”.
    È “più sole”di GOETHE che può valere per tutti noi preoccupati e dal virus ma anche dalle condizioni economiche collettive e personali.
    Nella solitudine che ci ha accompagnato credo ci sia stato il tempo per riflettere come noi potremmo aiutare i mutamenti necessari nel futuro prossimo.
    Un saluto al nostro GM e a tutti i Fratelli.

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