Camminare appaiati

Cari viaggiatori,
come ho scritto in uno dei precedenti viaggi, nel tempo dell’incertezza si cercano, invano, certezze. La migliore ricetta per non farci prendere dall’ansia è quella di non cercarle, certi che #tuttoquestopasserà.
Ci chiediamo quello che sarà di gesti abituali, come la stretta di mano e l’abbraccio. Faremo un passo indietro quando incontreremo qualcuno che, pericolosamente, si avvicinerà? Oppure, sprezzanti del pericolo ci avvicineremo? Ci stringeremo la mano e ci abbracceremo. Non possiamo farne a meno. E’ solo una questione di tempo e tempi. 
Sul significato dell’abbraccio ha scritto una bella riflessione la scrittrice Gaia Manzini. Ha raccontato una storia di David Grossman: “Un bambino chiede alla madre se al mondo non ci sia un altro come lui. No, non c’è nessuno come te, ognuno di noi è speciale. Ma il bambino non vuole che sia così, il bambino non vuole sentirsi unico perché non vuole sentirsi solo. Tutti noi siamo un po’ soli e un po’ insieme agli altri, tranne quando ci abbracciamo, gli dice la madre. Quando ci abbracciamo diventiamo un’unica persona. Lo hanno inventato per questo l’abbraccio”. E’ proprio così e, siccome l’uomo non è un’isola, dell’abbraccio non ne faremo a meno.
La scrittrice confessa di aver chiesto a una sua amica medico “che cosa ne sarà dei gesti d’affetto, se quei gesti diventeranno arcaici, se la distanza sociale diventerà endemica… Mi scrive che non lo sa. Sa solo che in questi giorni lei è a contatto con i suoi colleghi in un ospedale che brulica di emergenze, ma questo non la spaventa per niente.
Anzi, la conforta. Dice proprio così: «mi conforta». Nessun abbraccio, solo il senso di camminare appaiati”.
In attesa di riabbracciarci possiamo continuare il viaggio.
Appaiati.

32 commenti a “Camminare appaiati

  1. Andrea

    Mio padre e mia mia madre hanno preso la multa perché erano insieme in auto. E l’11 giugno fanno 60 anni di matrimonio. Si tengono ancora per mano. Non sarà certo il covid 19 a impedirgli di farlo. Quando tutto sarà finito ritornerà l’affetto dei gesti che rappresentano il nostro senso di comunità.

    • Elio Cirimbelli

      Carissimo GMV cari Fratelli tutti ,
      Nella vita a volte diamo tutto per scontato.
      A me, ma credo che tutti sentiamo la mancanza dell’abbraccio , del contatto, della catena riunione.
      È proprio quando di è ” privati ” di un qualcosa che si soffre ancora di più.
      Io credo che quando ci incontreremo nuovamente , apprezzeremo ancor di più la gioia, dell’abbraccio e l’energia che si sprigiona in catena d”unione.
      Oggi dobbiamo accontentarci di dirci che i nostri cuori sono più uniti che mai, e non è poca cosa.
      Un triplice fraterno abbraccio e buon cammino,
      Elio Cirimbelli

  2. Enrico Pellegrino

    Guardarsi negli occhi, scambiarsi un sorriso, un sorriso sincero. Si, potremmo fare a meno degli abbracci ma mai degli sguardi.
    Enrico Pellegrino

  3. Eugenio Lo Gullo

    Riflessioni molto importanti sulle ritualità socio-affettive che per lungo tempo verranno modificate per adattarle alle nuove strategie di sopravvivenza dettate dalla paura dell’altro come possibile portatore di malattie.
    Articolo molto incisivo.

    • Marco Tupponi

      L’abbraccio è indispensabile per l’essere umano e per il Massone.
      Noi Fratelli ne sentiamo tantissimo la mancanza.
      Gli incontri virtuali, indispensabili in questo periodo, ci permettono di sentirci con regolarità e “tenere in caldo” la nostra Fratellanza
      Con il TFA

  4. Mario Galdieri

    L’uomo è fatto di materia, anima e spirito.
    Camminare appaiati mi darà il senso dell’unione e della forza della appartenenza…ma temo che non riuscirò a non abbracciare il mio fratello, dopo mesi di lontananza. Ne abbiamo bisogno. Non vedo l’ora.

    • Stefano Barsella

      I gesti hanno una importanza fondamentale nella vita di un uomo ed ancor più nella vita di un Libero Muratore. La necessità, il bisogno di un “contatto” ci rende reale la parola, ci dona il suo profondo, intimo, significato: Fratello.
      Un caro e quanto mai sentito “a presto”.

  5. Antonio Biviano

    Io trovo che il nostro abbraccio e’ sicuramente speciale, esso e’ il piu’ profondo simbolo della nostra fratellanza, tante’ che e’ triplice.
    Sono certo che presto potremo riprendere a scambiarcelo. Almeno me lo auguro.
    Grazie Gran Maestro per tenere sempre accesa la fiamma della fratellanza e dell interesse, anche e non solo con queste pillole di saggezza.
    Antonio Biviano

  6. Andrea Galli

    A mio avviso non dovremo mai dimenticare quel momento in cui potremo riabbracciarci materialmente…dovremo tenerlo impresso indelebilmente nelle nostre menti per sempre…potrà essere un modo efficace per non dimenticarci il vero significato dei valori e principi che fondano la nostra vita.

  7. Massimo Bianchi

    Come tutte le cose c’è un inizio e ci sarà una fine. La mia generazione ha conosciuto i tubercolotici,molti dei quali contagiati dalla fame e dalla miseria della guerra.Da decenni i sanatori sono stati chiuso.D’estate qualche giovane veniva colpito dalla paralisi infantile. Veniva data la colpa alla sabbia del mare.Poi il fr.Sabin trovò il vaccino.
    Con pazienza e prudenza passerà anche questa situazione e spero che magari ci sia più solidarietà e affetto.Sono certo che torneremo migliori nelle nostre Logge.Buon 1 maggio. Un saluto al nostro GM e a tutti i Fratelli.

  8. Alcune volte mi e stato chiesto se una determinata persona, maschio o femmina, mi fosse simpatica o no, ho risposto che era “una questione di pelle”!!!
    La chimica che scaturisce da un contatto, un abbraccio, una stretta di mano o un bacio, singolo o triplice, non cambia, fa si che una persona ti sia immediatamente simpatica o per sempre indifferente.
    Credo che sia impossibile, almeno per me, rinunciare al contatto umano, a quelle vibrazioni che si creano quando due corpi si incontrano.
    Camminare affiancati sicuramente può aiutare, ma é come per due fili elettrici che sono fianco a fianco dentro la stessa guaina, fino a che non si toccano non nascerà mai la scintilla!!!
    E le scintille sono fondamentali e gratificanti per la vita.

  9. Filippo Grammauta

    Caro Gran Maestro, grazie per lo spunto per una seria riflessione. Un affettuoso TFA. Filippo Grammauta

  10. Sergio Salis

    Un abbraccio vuol dire”tu non sei una minaccia.Non ho paura di starti così vicino.Posso rilassarmi,sentirmi a casa.Sono protetto, e qualcuno mi comprende. La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita”( Alepf di Paulo Coelho
    Questo pensiero ci forza e coraggio per mantenere la nostra identita e le nostre tradizioni .

  11. Gaetano Rosato

    “…
    Ma il più delle volte un abbraccio
    è staccare un pezzettino di sé
    per donarlo all’altro
    affinché possa continuare il proprio cammino meno solo”. P. Neruda
    Venerabilissimo Gran Maestro, senza alcun dubbio a riabbracciarci e lo faremo con forza, convinzione e sentimento. Lo faremo con la delicatezza e con la gioia di chi vuole rivivere e riprovare la sensazione di un momento che ha il sapore della magia.
    Il viaggio continua e grazie infinite per l’opportunità di poterlo fare insieme.

  12. claudio solinas

    Il senso di camminare appaiati ,che bella cosa.
    Mi ritornano in mente le lunghe camminate che assieme ad alcuni miei compagni di scuola la mattina alle 7,30 dovevamo fare per andare a scuola.Gio’Maria veniva a prendermi ( si fa per dire) ,senza suonare all’ora stabilita scendevo giu’ ed andavamo.
    Durante il percorso passavamo sotto casa di Antonello ed insieme arrivavamo a scuola. Quando Antonello se ne andato…….. Io e Gio’ abbiamo continuato ad andare insieme a scuola :Percepisco perfettamente quel sentimento che provavo a quei tempi circa 50 anni fa e che mi e’ stato rievocato dalla riflessione del nostro G M Stefano. Credo che uno dei motivi per i quali sono entrato nella nostra istituzione sia proprio questo ! la volontà’ di camminare appaiato a qualcuno che con me ha valori, intenti e sentimenti in comune. Certo non ero solito abbracciare o baciare i miei compagni anche se in Sardegna esiste una strano patto, non di sangue ma simile, che ti unisce ai tuoi” stretti” compagni e che esalta il senso della parola data e della Fratellanza.Ma di questo discerneremo in altri momenti.Spero che questa epidemia che ci ha allontanato fisicamente dai Nostri Fratelli conferisca al nostro saluto ed al nostro abbraccio il vero significato.
    Quante volte abbiamo pensato, meno baci ed abbracci e più senso di fratellanza ??? il nostro Gran Maestro che saluto, sono certo che lo ha pensato tante volte ed in questa circostanza lo ha portato a questa spontanea riflessione che ci ha poi regalato.In realtà’ non sento il bisogno massimo di riabbracciare i Fratelli ma sento solo il bisogno di SAPERE CHE POTRO’ riabbracciarli perché comunque continuo a camminare appaiato a loro, al nostro GM ed in particolare ai Fratelli C d O compagni di avventura 2015-2020. ( scusate il campanilismo ma anche al nostro G O Michele ) .
    Triplice.

  13. Maurizio

    L’abbraccio è il gesto con il quale due persone possono comunicare i loro sentimenti senza usare la parola. A secondo delle circostanze può significare amore, amicizia, riconciliazione. Quello che comunichiamo con un abbraccio non è possibile comunicarlo con le parole ma la domanda che mi pongo è: Come faremo a sostituire questo gesto antico così semplice e così intenso ?

  14. Augusto Federici

    È la prima volta che scopro questo sito. Un abbraccio nella speranza di ritrovarlo e quindi di ritrovarvi. Ora mi chiamano. Un triplo, anzi settuplo abbraccio da Firenze dal vecchietto Augusto Federici

  15. Carlo Enrico Guardi

    Viaggiatori carissimi, il Venerabilissimo Gran Maestro, fa capire, secondo me, velatamente ma poi non così tanto che l’incertezza per noi liberi muratori è un habitat naturale anche quando “tuttoquestopasserà”, e ciò perché noi siamo uomini del dubbio e quindi non amanti delle certezze. Siamo muratori che sono in cammino appaiati, come suggerisce il titolo dello scritto, ma ognuno libero di coltivare il proprio segreto incomunicabile. A domanda precisa della scrittrice all’amica dottoressa, quest’ultima risponde “non lo so”.

  16. Carlo Enrico Guardi

    Viaggiatori carissimi, il Venerabilissimo Gran Maestro, fa capire, secondo me, velatamente ma poi non così tanto, che l’incertezza per noi massoni è un habitat naturale anche quando “tutto questo passerà”, perché noi siamo Uomini del dubbio e quindi non amanti delle certezze. Noi siamo muratori che viaggiamo appaiati, come il titolo dello scritto, ma LIBERI ognuno di coltivare il proprio segreto incomunicabile. A domanda precisa della scrittrice rivolta all’amica dottoressa, quest’ultima risponde “non lo so”!

  17. Pierfrancesco del Mercato

    Il bambino nella sua ingenuità può anche dire queste cose.
    Ma noi sappiamo che l’uomo ha superato la spagnola, la peste, la PESTE!!!, e ha mantenuto intatti i suoi costumi la sua spiritualità.
    Anzi dopo, per reazione, ha rafforzato la sua spiritualità.

  18. SgM

    Al concerto del primo maggio ieri sera il celebra artista Sting, rifacendosi al momento che viviamo, ha cantato il suo celebre brano “don’t stand so colse to me “non starmi così vicino”
    Ma letti i pensieri – “camminare appaiati” -, dapprima scinfortato dalla solitudine ho ripensato al “subito sera” di grande poeta,
    ma poi, sorretto dalla speranza, preferisco rifarmi ad altro brano del medesimo poliedrico e artista affinché l’invito sia non solo letto, ma anche “colto”;
    – message in a bottle –
    Just a castway, an island lost at sea
    (Sono un naufrago un’isola dispersa nel mare)

    Anothet lonley day, with no One here but me
    (Un altro giorno solitario con nessuno qui tranne me)
    ……..,.
    I’ll send an S O S to The world
    (Manderò un SOS al mondo)

    I’ Hope that someone gets my
    (Spero che qualcuno raccolga il mio)

    Message in a bottle
    (Messaggio in una bottiglia) 🎼

  19. SgM

    Al concerto del primo maggio ieri sera il celebra artista Sting, rifacendosi al momento che viviamo, ha cantato il suo celebre brano “don’t stand so colse to me “non starmi così vicino”
    Ma letti i pensieri – “camminare appaiati” -, dapprima scinfortato dalla solitudine ho ripensato al “subito sera” di grande poeta,
    ma poi, sorretto dalla speranza, preferisco rifarmi ad altro brano del medesimo poliedrico artista;
    – message in a bottle –
    Just a castway, an island lost at sea
    (Sono un naufrago, un’isola dispersa nel mare)

    Anothet lonley day, with no One here but me
    (Un altro giorno solitario, con nessuno qui tranne me)
    ……..,.
    I’ll send an S O S to The world
    (Manderò un SOS al mondo)

    I’ Hope that someone gets my
    (Spero che qualcuno raccolga il mio)

    Message in a bottle
    (Messaggio in una bottiglia) 🎼

  20. Luigi Piccione

    Parlate di sensazioni, di sentimenti, di privazione di manifestarli ed a cui eravamo ababituati?
    Non vi rendete conto che sono pensieri profani, egoistici?
    Il mondo soffre, la gente muore noi compresi e quel che rimpiangete di questa immane tragedia sono gli abbracci?
    Dove è andato a finire l’Amore per l’Umanita’? L’agire per il suo bene non vi fa venire in mente altro?
    Svegliatevi dal sonno ed agire.
    Occorre fare assistenza, beneficenza; occorre organizzarsi tutti insieme in un unico meeting nazionale per collegarci, scambiarsi idee, iniziative!
    Che fa il G.: M.:?

  21. andrea

    Venerabilissimo G.M. Cari viaggiatori dunque camminare appaiati – abbracci
    1- l’homo sapiens è per natura un animale sociale, la socialità è espressa anche sotto forma di un abbraccio, è vero anche uno sguardo può aiutare, ma non sostituire un abbraccio.
    2- Noi uomini del dubbio,come hanno scritto altri viaggiatori, abbiamo bisogno della nostra ritualità, delle nostre strette di mano dei nostri toccamenti e degli abbracci, mascherine e toccate di gomito non si adeguano ai nostri lavori.
    3- camminare appaiati – abbracci ,mi è venuto in mente una frase molto spesso utilizzata nella prima repubblica : ” convergenze parallele ”
    Grazie G.M , grazie viaggiatori un T.F.A.

  22. Ottavio Spolidoro

    Camminare appaiati.
    Il male, la pandemia costringe da sempre l’uomo a riflettere su se stesso. In questa riflessione “rilegge” i rapporti umani alla luce della pandemia e del connesso rischio di contagio. Nel farlo però sempre cerca il senso, ossia non si limita all’atto del camminare appaiati, di darsi il gomito invece che la mano etc. E questo senso si determina in virtù di tanti elementi di carattere intellettuale, sentimentale, di lavoro, di utilità e via scrivendo.
    Ed allora dobbiamo restringere giocoforza al camminare appaiati tra fratelli perché allora e solo allora, il senso del camminare appaiati si evidenzia assumendo forse la sua reale portata, il suo senso. L’uomo è produttore di segni, di simboli. È questo un invito alla riflessione di cui carissimo Gran Maestro ti ringrazio. Avrei tante cose da scrivere ma come se il Tuo invito fosse un passaggio nel gioco del calcio rilancio il pallone in avanti per altre riflessioni da concludere in area di rigore per segnare e sognare.
    Grazie Gran Maestro

  23. Carlo Enrico Guardi

    Mi meraviglio del commento di Luigi Piccione che non ho avevo il piacere di conoscere e di conseguenza di ABBRACCIARE.

  24. Pasquale Cerofolini

    Carissimi tutti , Viaggiatori e SGM Stefano ,
    l’avere di nuovo la possibilità di stringersi la mano , di abbracciarci fisicamente , è sicuramente una sensazione tangibile dalle mille sfaccettature vuoi amicali , esoteriche e amorevoli che speriamo presto tutti Noi torneremo ad avere la possibilità di poter fare.
    Che , il contatto fisico tra persone sia una delle ‘ Percezioni Potenti ‘ che rilasciano metafisicamente risposte immediate piacevoli o non , è condivisibile perchè è ” Verità ” ( cit. Platone … il Sensibile è il riflesso dell’Intelleggibile… ) !
    Credo esista in questo momento che stiamo vivendo , ciò che io definisco ” l’Abbraccio del Desiderio ” , volutamente mentale e non possibile fisicamente che per Sensazioni e risposte metafisiche immediate di ritorno , non abbia assolutamente meno ‘ Potenza’ , ! ANZI ! .
    E’ per Me , nella Bellezza del mio avere scritto ! ANZI ! che si CONCHIUDE , in questo concreto e non evanescente ” Abbraccio del Desiderio ” , quel sottile ‘ Legame d’Insieme ‘ dell’ aver Trovato e Composto i ” SEMI ” del valore del ” Vero” e del “Profumo dell’Essere” – il valore esoterico della Melagrana – , che , solamente gli accadimenti ‘ Nuovi ‘ cui tutti viviamo hanno creato in Noi la condizione a pensarci e a rifletterci !
    Concludo nella ‘ Contraddizione Felice ‘ di aver Avuto e Vissuto , circoscritto al chiaramente al solo ” valore intellettuale dell’ Abbraccio e del Camminare Appaiati “, questo momento !
    TFA vostro fratello Pasquale Cerofolini

    • Pasquale Cerofolini

      RISCRIVO ULTIMO PERIODO C’E’ UN — al — DI TROPPO :

      Concludo nella ‘ Contraddizione Felice ‘ di aver Avuto e Vissuto , circoscritto chiaramente , al solo ” valore intellettuale dell’ Abbraccio e del Camminare Appaiati “, questo momento !
      TFA vostro fratello Pasquale Cerofolini

  25. Marco Origliasso

    caro Stefano il tuo post è molto bello e mi ha fatto riflettere… Personalmente -CON LE DOVUTE PRECAUZIONI- non credo che rinuncerò a rituffarmi nell’Umanità di tutti i giorni fatta anche di intimi abbracci e di strette di mano…. fuori da quella Umanità mi sembra che ci sia solo un inutile nulla, molto simile alla morte dell’autoisolamento. Se vogliamo essere mattoni di quel Tempio senza volta che è l’ Umanita di cui siamo parte, dobbiamo avere il coraggio di esserne mattoni vivi, disposti a rischiare qualche cosa. Un abbraccio forte, Marco.

  26. Giovanni Campagnuolo

    Venerabilissimo G.M., Cari viaggiatori
    In questo momento di incertezze e paure, continuiamo a confondere la Massoneria con il mondo profano della beneficenza e dell’aiutare il prossimo. Questo è insito in ognuno di noi, nell’ essere quello che siamo. Non c’è bisogno un organizzare meeting o conferenze stampe, lo si deve fare, lo si fa, nel silenzio, perché a noi non interessano le telecamere. Quello che ci manca è l’abbraccio quale segno iniziale dei 5 segni. Il S. S. A. C. D. elementi che ci devono far sentire come un tutt’Uno, trasformandoci in un testuggine per arginare questo momento difficile.
    Permettetemi di riportare una poesia di Pablo Neruda
    “Quanti significati sono celati dietro un abbraccio?
    Che cos’è un abbraccio se non comunicare, condividere
    e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona?
    Un abbraccio è esprimere la propria esistenza
    a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada,
    nella gioia e nel dolore.
    Esistono molti tipi di abbracci,
    ma i più veri ed i più profondi
    sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti.
    A volte un abbraccio,
    quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno,
    fissa quell’istante magico nell’eterno.
    Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso,
    fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa
    o si ha paura di sapere.
    Ma il più delle volte un abbraccio
    è staccare un pezzettino di sé
    per donarlo all’altro
    affinché possa continuare il proprio cammino meno solo”.

    Un TFA a tutti.

    • Antonello de Rosa

      Grazie giovanni per queste bellissime parole, e un grazie particolare a te Stefano per l’opportunità che ci dai di stare insieme anche in questo modo. Un T. F. A. immenso a tutti voi fratelli cari

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