La legge e il dovere

Cari viaggiatori,
tra una cosa e l’altra riflettete sul pensiero di Immanuel Kant: “La legge è ciò che ci obbliga verso gli altri. Il dovere ciò che ci obbliga verso noi stessi”
Buon viaggio

5 commenti a “La legge e il dovere

  1. Marcello Mersi

    Carissimo G.M., il compito che noi abbiamo è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando, per quanto possibile, il male che ci circonda, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo un mondo migliore, più sano e pulito da coltivare. È nostro obbligo osservare scrupolosamente la legge, rispettare i nostri simili e tutto quello che ci circonda; è nostro dovere l’essere critici, in modo costruttivo, verso noi stessi. Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  2. Pasquale Cerofolini

    Caro SGM Stefano , GOI ,
    Cari Viaggiatori ,

    il pensiero Kantiano che ci viene sottoposto alla riflessione , per parallelismo muratorio potrà essere :

    – un importante Supporto iniziatico quando lo intendiamo come lo dobbiamo intendere , quale ” legge ” che ci ” obbliga ” piacevolmente al rispetto delle regole da Noi ‘ accettate ‘ dopo essere stati iniziati ,

    – in quanto Supporto per meglio divenire un ” dovere ” verso Noi stessi , nella propria libera individuale trasformazione ‘ accettata ‘ da ricercare , nella speranza del bello , del giusto e del forte .

    Buon Viaggio .

    TFA

    Fr. Pasquale Cerofolini
    GLSP /Logia Fenix 127
    Valle di Asunciòn – PY

  3. Raffaele Macarone Palmieri

    Hai introdotto, caro Stefano, un argomento quello dei doveri, in particolare quelli dell’idea kantiana che, per noi Liberi Muratori, costituisce una fondante ispirazione filosofica ed iniziatica; ad essi conseguono la libertà di espressione, il diritto all’istruzione, il diritto all’informazione, il diritto e la libertà di associazione, di confessione…

    Riferendomi ai Doveri, dapprima verso sé stesso e poi verso gli altri, ritengo che siano stati chiaramente delineati da I. Kant. Voglio, però prima di concludere le riflessioni generiche sui Doveri, dapprima ricordare gli Antichi Doveri che tutti conosciamo – “The Old Charges”, manoscritti medievali che costituiscono la base della tradizione muratoria, tra i quali il “Poema Regius”, il Manoscritto “Cooke” e il Manoscritto “Dumfries”, fino alle “Constitutions of the Free-Masons” del 1723 di James Anderson ( dove figura in carattere maiuscolo nel frontespizio la parola FRATERNITY )-.

    Dovere dell’uomo verso sé stesso è, secondo Kant, difendersi dall’ingiustizia di cui è vittima ma, allo stesso tempo, il Filosofo tedesco divide ancora i Doveri in due categorie: in qualità di ‘Essere animale e morale’ e di ‘Essere esclusivamente morale’. I primi costituiscono: il dovere all’autoconservazione – evitare il suicidio – , il dovere a conservare la specie – procreare -, il dovere di salvaguardare le proprie forze in maniera riflessiva -, il dovere di evitare le comuni intemperanze come l’ubriachezza e la bulimia – ; i secondi contemplano il rigetto di: menzogna, avarizia, servilismo o assenza di dignità. Quanti spunti di riflessione, soprattutto i secondi, i Doveri in qualità di ‘ Essere esclusivamente morale’, caro Stefano.

    Mi pare sia necessario, a questo punto, introdurre il concetto di morale che costituisce il credo nella validità incondizionata e assoluta di alcuni principi ‘sacri’, nel senso che sono condivisi da tutta l’umanità, in tutte le circostanze. La morale, quindi, ha dei precetti riconosciuti in maniera incondizionata, consente di determinare l’uomo e non il contrario. L’essere umano, senza morale non sarebbe tale. Parallelamente Kant riprende il concetto della libertà, che consiste nella convinzione della validità incondizionata di alcuni principi e che permette agli uomini, se veramente liberi, di non agire per paura o per vantaggio.

    La morale esiste indipendentemente dallo Stato, per cui il comportamento politico di uno Stato può essere morale o immorale, considerando che la morale precede e fonda il diritto, mentre la moralità precede e fonda la legalità.
    La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, frutto di una elaborazione secolare, indica che gli Stati riconoscono che vi sia una morale incondizionata al di sopra di essi, che viene espressa come norme giuridiche.

    Durante l’esortazione, in un rito massonico non frequentemente praticato nel nostro Ordine, dopo l’iniziazione, il MV ricorda al Fratello appena impegnato tra i Liberi Muratori, i doveri che deve avere verso Dio, verso il prossimo e verso sé stesso. In sintesi voglio ricordarli: verso Dio, “mai pronunciare il suo nome, senza il rispetto e la venerazione dovuta, invocare il suo aiuto in ogni giusta impresa, innalzare lo sguardo in ogni difficoltà per ottenere consolazione e protezione”; verso il prossimo, “agendo secondo l’insegnamento della squadra, in modo giusto e retto, rendendogli ogni cortese servizio, soccorrendolo nel bisogno, consolandolo nella disgrazia, comportandovi con lui come vorreste che lui si comportasse con voi”; verso voi stesso, “usando una prudente e regolata condotta di vita, tale da conservare al meglio le vostre facoltà fisiche e mentali nella pienezza delle loro energie così come le avete ricevute da Dio e questo a sua maggior gloria e per il maggior bene e profitto dei vostri simili”. Vengono poi ricordati i comportamenti come cittadino del mondo, la fedeltà alla nazione natìa, la pratica di virtù domestiche come la prudenza, la temperanza, la fortezza, la giustizia, la benevolenza e la carità senza dimenticare la discrezione con l’augurio di scolpire indelebilmente nel cuore del Fratello appena iniziato i sacri dettami della verità, dell’onore e della virtù.

    Un sincero augurio di buon viaggio a tutti Noi Viaggiatori…

  4. Maria Luisa

    Stimatissimi Viaggiatori,
    il tema considerato dal Gran Maestro mi risulta familiare per due motivi. Tralascio quello culturale per concentrarmi su quello affettivo. Nelle Terre di Romagna, patria di Mazziniani convinti, il culto del Dovere è stato vivo fino a pochi decenni fa e ne conservo memoria diretta, grazie a mio nonno.
    Mi fa piacere, augurandomi di fare cosa gradita, riproporre le parole di Mazzini circa la sua definizione di dovere, inclusiva della figura dell’Altro.
    «Colla teoria dei diritti possiamo insorgere e rovesciare gli ostacoli; ma non fondare forte e durevole l’armonia di tutti gli elementi che compongono la Nazione. Colla teoria della felicità, del ben essere dato per oggetto primo alla vita, noi formeremo uomini egoisti, adoratori della materia, che porteranno le vecchie passioni nell’ordine nuovo e lo corromperanno pochi mesi dopo. Si tratta dunque di trovare un principio educatore superiore a siffatta teoria che guidi gli uomini al meglio, che insegni loro la costanza nel sagrificio, che li vincoli ai loro fratelli senza farli dipendenti dall’idea d’uno solo o dalla forza di tutti.
    E questo principio è il DOVERE. Bisogna convincere gli uomini ch’essi, figli tutti d’un solo Dio, hanno ad essere qui in terra esecutori d’una sola Legge – che ognuno d’essi, deve vivere, non per sé, ma per gli altri – che lo scopo della loro vita non è quello d’essere più o meno felici, ma di rendere se stessi e gli altri migliori – che il combattere l’ingiustizia e l’errore a benefizio dei loro fratelli, e dovunque si trova, non è solamente diritto, ma dovere: dovere da non negligersi senza colpa – dovere di tutta la vita» (G. Mazzini, Dei doveri dell’Uomo in Doveri dell’uomo, Napoli: […], 1860, pp. 11 – 12).
    Buon proseguimento di Viaggio.

  5. Ottavio Spolidoro

    Ho letto il pensiero postato dal GM ed i commenti. Ho sviluppato l’assoluta perfezione del pensiero del fratello Kant rapportandolo al VITRIOL . L’ho fatto in un testo pubblicato con il dono della presentazione da parte del nostro Gran Maestro che sempre ringrazio.
    Un abbraccio a tutti e le mie scuse.

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