Quando arriva il momento di rischiare

Cari viaggiatori,

Proviamo a raccogliere questo invito di José Saramago? “Arriva sempre un momento in cui non c’è altro da fare che rischiare”.

Buon viaggio

5 commenti a “Quando arriva il momento di rischiare

  1. Marcello Mersi

    Carissimo G.M., e io credo fermamente che questo momento sia giunto. Basta con tutte queste limitazioni, basta con queste restrizioni spesso incostituzionali e assurde. È ormai un anno preciso che “non viviamo piu”. La gente è allo stremo delle forze, non riesce più ad andare avanti. Le persone perdono il lavoro nonostante debbano affrontare le spese del vivere quotidiano. Si accede ai risparmi faticosamente accantonati, ma presto anche quelle risorse finiranno. I giovani sono disorientati, la scuola, che era per loro un collante importante, è completamente allo sfascio (si sono spesi milioni di euro per l’acquisto dei banchi a rotelle, che poi sono finiti negli scantinati delle scuole, una vergogna). L’università è chiusa, gli esami si svolgono on-line, si rimandano tesi di laurea, si continua a non fare didattica in presenza, pur continuando a richiedere tasse salate. Potrei continuare all’infinito, ma non ho voglia di amareggiare ulteriormente i Viaggiatori, quindi mi fermo, ma dico basta! È arrivato il momento di dire “badta”. Riprendiamo la nostra vita, le nostre abitudini, i “nostri incontri”, in sicurezza certamente, osservando le regole e poi sarà quello che sarà. Vivere così ha per me poco senso. Mi scuso per lo sfogo, ma la pazienza ha un limite. Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  2. Pasquale Cerofolini

    Caro SGM Fr. Stefano,
    Cari Viaggiatori ,

    Credo che ogni momento di ‘svolta’, e quello che stiamo vivendo lo è , sia di invito , a tutti quanti abbiano qualcosa da dire e fare.

    Sicuramente , tutte le fasi di passaggio,
    da un modo conosciuto ad un modo nuovo , avvenute negli anni , per cause differenti , ma uguali nelle cause di nuovi mondi operativi , sono degne però di essere osservate , capite e superate, e necessitano di un ‘ nuovo coraggio’ di azione e di idee , nel e per soluzionare.

    Il dopo pandemia , culturalmente , economicamente ed empaticamente , non sarà più come prima; ciò non significa essere peggio o meglio , significa solo avere la capacità di linee di ‘missione’ e ‘visione’ diverse.

    Interverranno in e per questo nuovo assetto , il ‘ nuovo ‘ pensiero , partitico politico , confessionale , laico , economico e finanziario .

    Potremmo Noi , libero pensiero di costruttori , essere importanti ? … personalmente penso di sì .

    TAF

    Buon Viaggio.

    Fr. Pasquale Cerofolini
    Logia Fenix 127 – GLSP

  3. Raffaele Macarone Palmieri

    Molti sono gli atteggiamenti dell’individuo, caro Stefano, davanti al rischio… c’è chi provoca il destino per essere libero di vincere o di perdere in un secondo, c’è chi è consapevole che quando si assumono dei rischi viene modificato l’ordine delle cose e si possono determinare svolte ed eventi imprevisti, c’è chi non vuole correre rischi e quindi non cambia nulla. Tu hai raccolto l’invito del Nobel Portoghese sulla constatazione che arrivi sempre un momento, nella esistenza di ognuno, in cui non c’è altro da fare che rischiare. Certamente, rischiare costituisce una delle frequenti e grandi sfide esistenziali, ma rischiare non deve essere un salto nel buio, bensì cercare di trasformare il rischio in una occasione di successo, attraverso un processo di domande essenziali, che non comprendano una forte dimensione emozionale a favore di derive pericolose o senza ritorno, che non comportino influenza da parte di persone che ci premono e che ci facciano prendere decisioni ritenute giuste in assenza di dovizia di informazioni e di consapevolezza dei fatti, ma soprattutto in assenza di una fredda analisi dei pro e dei contro delle possibili conseguenze del processo decisionale. Decidere è un’arte che possiede metodi e strumenti per fare la buona scelta, dobbiamo cercare di trasformare il rischio in una chance di riuscita… ecco perché penso che, per quanto nelle nostre possibilità, quel “momento in cui non c’è altro da fare che rischiare”, pur nella contingenza straordinaria, triste e dolorosa di questi mesi e di tensione multifattoriale della nostra vita, determinate dal contagio, non sia assolutamente arrivato il momento delle scelte di rottura, non certo perché ci possano o ci debbano intimidire, ma perché cominciano a manifestarsi spiragli di luce e dimiglioramento, realizzabili in tempi relativamente brevi, grazie ai progressi della scienza. Quindi il mio convincimento, cari Viaggiatori, è quello di continuare a praticare la fortezza e la prudenza, due delle Virtù cardinali che ci devono guidare e che dobbiamo cercare di far nostre nel lungo percorso massonico della nostra esistenza.

  4. andrea

    Buongiorno G.M., buongiorno viaggiatori da buon tosco-maremmano scrive un proverbio tipico : ” chi non risica non rosica”. tradotto chi non ha il coraggio di rischiare non ottiene niente. è arrivato il momento? oppure bisogna rimanere al coperto ed al sicuro? Facciamo tutti un bell’esame di coscienza. quest’estate pensavamo che il virus , la pandemia erano alle spalle ci avevano quasi abbandonato . Ci siamo sbagliati tutti, perché non è una banale influenza . forse conviene aspettare un attimo e vaccinarsi tutti

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