Costanza e Coerenza

Cari viaggiatori,

Se trovate difficoltà nel raggiungere un obiettivo ricordate “finora” e “non ancora”. E continuate a lavorare con costanza e coerenza.

Buon viaggio

5 commenti a “Costanza e Coerenza

  1. Raffaele Macarone Palmieri

    Caro Stefano, quando il mare è molto mosso, la nave non trae sempre beneficio dal cambiamento della sua rotta. In questo periodo di acque agitate e turbolenti nella gestione della salute psicofisica e del benessere economico e sociale di ognuno e di tutti dobbiamo dimostrare di possedere queste due virtù che hai ricordato: coerenza e costanza.

    A esse, chi ha l’impegno di gestire la Cosa Pubblica, deve secondo me aggiungere la terza C, quella della credibilità.

    La coerenza vuol dire non essere in contraddizione con i propri principi, la costanza la completa con la perseveranza nei propri propositi.
    La credibilità si acquisisce mantenendo la rotta, sempre con intelligenza ed equilibrio, attraverso regole chiare, anche molto rigorose, ma chiare e condivise. Le richieste del clamore non corrispondono spesso alla scala dei bisogni reali del momento…ogni atteggiamento deve essere ragionevole…l’equilibrio, cari Viaggiatori, ci deve sempre guidare.

    Buona Pasqua di Passaggio e di Resurrezione.

  2. Ottavio Spolidoro

    Finora e non ancora. Penso che la riflessione cui ci invita il nostro GM sia uno sprone a mantenere una linea a sostenere un pensiero in un momento di grande difficoltà come l’attuale. Si tratta di non farsi irretire dalle difficoltà, si tratta di pensare di traguardare pensiero ed azione spostandoli un giorno in più, un mese in più, un anno in più. Senza mai perdersi d’animo rimanendo costanti e coerenti. Per riuscire è necessario uscire ma soprattutto far uscire i cittadini dalla “ superstizione” che la scienza abbia la verità e la certezza laddove essa è solo probabilistica come i veri scienziati ogni giorno ci ricordano. È nella probabilità che si intravede la possibilità e quindi trovano senso e giustificazione quel finora quel non ancora quella coerenza e quella costanza cui ci invita il nostro GM.
    Il passaggio forse è questo, questa la Pasqua
    Buona Pasqua a tutti noi viandanti ed al nostro costante e coerente GM

  3. Marcello Mersi

    Carissimo G.M. la riflessione che ci proponi è ricca di significati, ma nello stesso tempo è impegnativa, in particolare, nel momento difficile che stiamo vivendo. Mantenere la costanza e la coerenza non è facile, anzi è complicato! Ogni giorno lottiamo con un nemico insidioso e subdolo, che mette a dura prova la nostra esistenza e la nostra pazienza, ma sono sicuro che con la costanza, con la coerenza e con la credibilità (come sottolinea giustamente Raffaele) ne usciremo vincenti e sicuramente diversi! Buona Pasqua a Te e a tutti i Viaggiatori.

  4. Pasquale Cerofolini

    Caro SGM Fr. Stefano ,
    Cari Viaggiatori ,

    Quattro parole , quattro concetti , un mondo vero , pragmatico e terreno .

    Finora – positività che lascia intravedere la possibilità di soluzionare grazie alla Costanza nel fare in un giardino della Coerenza del volere .

    Non Ancora – negatività delle speranze che non si realizzano e portano alla accettazione dello status quo del momento , dove la Costanza e la Coerenza dell’agire sono sconfitte .

    Viviamo cari Fratelli , nella linea tenace del ‘ Finora ‘, come la costruzione del proprio Tempio nella ‘ Costante Coerenza ‘ che l’acquisizione del VITRIOL ci insegna ; è questo il valore reale , forte , bello , virtuoso , per l’ottenimento del proprio e l’altrui ‘ quotidiano luminoso ‘.

    TFA
    Buon Viaggio .

    Fr. Pasquale Cerofolini – Logia Fenix 127 – GL Simbolica Paraguay –

  5. Alessandro De Carolis Ginanneschi

    Carissimo Stefano, in estrema sintesi “mai arrendersi”.
    Giustissimo, soprattutto mai arrendersi nella lotta quotidiana contro i nostri limiti e i nostri difetti: ovvero pure, costanza e coerenza contro l’incostanza nel perseguire il miglioramento interiore, e contro l’incoerenza in cui inevitabilmente rischiamo quotidianamente di cadere tra il nostro essere-il nostro pensare da un lato e il nostro agire dall’altro.
    Tanto più in un momento storico come questo.

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