La mente e la nave

Cari viaggiatori,

apprendere nozioni è importante ma non basta perché ogni apprendimento è modellato dall’esperienza di ognuno. È per questo che Plutarco dice: “La mente non è una nave da caricare ma un fuoco da accendere”.

Buon viaggio

4 commenti a “La mente e la nave

  1. Raffaele Macarone Palmieri

    Sentiamo spesso dire, caro Stefano, che usiamo il 10% del potenziale del nostro cervello: mi ricordo che Luc Besson qualche anno addietro ha prodotto un film che, da spettatore, mi ha tenuto incollato in poltrona per circa 2 ore a seguire l’azione del personaggio, Lucy – una bellissima Scarlett Johansson – la quale cercava di sfuggire alla spietata caccia di Jang, dopo aver ingerito una droga sperimentale che ne aumentava a dismisura le capacità fisiche e mentali ma la distanziava dalla propria umanità; l’azione di Lucy, personaggio con acquisiti superpoteri, rimaneva incerta, fino alla vendetta finale.
    E questa è la finzione cinematografica. Non è scientificamente provato che gli esseri umani utilizzano solo una minima parte del proprio potenziale cerebrale: è vero il contrario. Quindi noi carichiamo la nave della nostra mente in ogni angolo della stiva, ma come accendiamo il fuoco? quale è la scintilla dell’apprendimento? Cerchiamo di capirlo.
    Chi realizza imprese straordinarie non ha un cervello prodigioso ma ha la disposizione di sfruttare appieno il suo potenziale, la capacità di utilizzarlo in maniera ottimale; a differenza dei muscoli che si ipertrofizzano e diventano più forti con l’allenamento, il cervello non si ingrandisce, non ci sono neuroni o sinapsi che aumentano di volume, in un cervello allenato. Fin dall’età giovanile tendiamo a giudicare il livello dell’intelligenza, nostra e altrui, con i risultati scolastici o accademici; ma misurare l’intelligenza di una persona solo con questo parametro è ingannevole: quante volte giovani che hanno fallito nella scuola riescono ad eccellere nella vita?
    Penso che sia fondamentale, per accendere il fuoco della mente e ottenere risultati significativi, il lavoro di gruppo, il cooperare, il desiderio e la passione in quello che si fa, l’iniziativa per esplorare nuovi percorsi. La Massoneria ci insegna che, dopo l’iniziazione, dobbiamo: percorrere la nostra via esoterica, che ci fornisce i Simboli, il suo linguaggio, e il Rito, il suo metodo, indispensabili per portare alla Conoscenza dell’Io cosciente, individuale; edificare templi alla Virtù e scavare oscure e profonde prigioni al Vizio, interpretando rispettivamente per Virtù e Vizio l’avvicinamento e l’allontanamento da Sé stesso; e infine tendere a realizzare – facile e bello a dirsi, ma difficilissimo da attuare – la liberazione del pensiero, gradino fondamentale, chiarificatore e illuminante del percorso massonico. Ecco, cari Viaggiatori, il Fuoco che ci appartiene.

  2. Pasquale Cerofolini

    Caro SGM Fr. Stefano Bisi ,
    Cari Viaggiatori ,

    Chiudere gli occhi ed immaginare allegoricamente ,

    … ‘una nave a pieno carico di merci esplosive(energia positiva) in mare aperto , dove nonostante l’essere apparentemente in balia delle onde alte di una mareggiata , riesce comunque a mantenere la propria rotta fino al porto meraviglioso desiderato‘ … ,

    in parallelismo con ,

    ‘ la mente umana , con il suo carico di ‘ nozioni ricevute ‘ dovute allo studio , alle proprie esperienze e conoscenze desiderate e non , nella propria sua individuale soggettività di riflessione e con la capacità di sincretizzare liberamente di volta in volta il ‘ meglio-scoppiettante ‘ delle stesse , per poi infine esprimere il miglior risultato a divenire ‘,

    … è sicuramente affascinante e meraviglioso
    ( Plutarco docet: “La mente non è una nave da caricare ma un fuoco da accendere”) … .

    Avendo quindi , per le cause sopracitate una potenziale ‘ mente operosa ‘ divenuta recipiente di molteplici informazioni , importante è saper sempre poi , utilizzare tutti i propri ‘ strumenti di lavoro ‘ esercenti energie , artefici di trasmutare i metalli vili delle informazioni nozionistiche , in nuove attività , creatività, libertà , volontà , forza e visione ; usare i propri strumenti speculativi lavorando nel recipiente personale delle molteplici informazioni , sì in modo soggettivo , ma sempre con la capacità di inseguire la volontà tollerante di sapersi confrontare con altre soggettività , nel desiderio di creare metamorfosi coraggiose e dinamiche .

    Ogni volta dobbiamo ringraziare il GADU di avere avuto la fortuna di frequentare la nostra scuola iniziatica .

    Grazie SGM Fr. Stefano per questo Tuo accattivante solleticare .

    TFA Buon Viaggio a Tutti .

    Fr. Pasquale Cerofolini – Logia Fenix 127 – GL Simbolica Paraguay –

  3. Ottavio Spolidoro

    Il dato nozionistico, la somma delle nozioni che si posseggono non costituisce d’amblet cultura ma soprattutto intelligenza del reale. Ma nemmeno la somma delle esperienze determina d’amblet cultura. In buona sostanza esse non determinano il Lume. Il Lume è un armonico insieme di sapienza e saggezza – la scienza della vita. Ma il Lume porta con se’ un rischio: quello di sentirsi superiori. Ecco allora che il sapere sempre dovrebbe accompagnarsi a filia e parresia. Ed e’ questo lo sforzo, il lavoro che sempre l’uomo di cultura, l’intellettuale deve compiere. Le sue possibilità di mettere insieme di collegare le nozioni la sua capacità di collegarle all’esperienza ed alla sensibilità non deve costituire o meglio, costruire, torri d’avorio e splendidi ed inani isolamenti. Il fuoco di cui parla Plutarco così sembra essere non solo quello che lega, il lume, ma quello capace di essere appunto “ fuoco” calore e luce.

  4. Marcello Mersi

    Carissimo G.M. la riflessione che ci proponi è assai interessante e molto stimolante. Da padre di un giovane di 25 anni, voglio fare alcune considerazioni sul mondo giovanile. I nostri figli sono i protagonisti, nel bene e nel male, del presente. In questo periodo funestato dalla pandemia ancora prepotentemente in attiva, si trovano al centro del dibattito pubblico eppure mai come in questi tempi vengono umiliati, costretti a una mancanza di significati, prospettive e lavoro. In questo periodo piegato alle regole anti-Covid, è subito a loro che si guarda : la cosiddetta movida desta grande preoccupazione, le discoteche chiudono perché è impossibile contenere gli assembramenti i concerti sono vietati, le manifestazioni sportive si svolgono senza spettatori, ecc. Invitati alla responsabilità, sapranno i nostri giovani agire con coscienza e non reagire con incoscienza? Io sono sicuro che lo faranno. Di fronte ai cattivi maestri che pensano a loro solo come fucina di guadagno, un guadagno addirittura più importante della salute, i giovani sanno guardare a quei maestri che sono, invece, testimoni e che sanno guardarli, citando Plutarco, non come vasi da riempire ma come fiaccole da accendere. Sono convinto che le ragazze e i ragazzi sapranno apprezzare le scelte che vanno nella direzione della responsabilità personale, perché a loro volta si sentiranno investiti di tale responsabilità. I giovani vogliono vedere intorno a loro radicalità, fiducia, capacità di credere e ascoltare. Uno sguardo maturo, adulto : è con questi occhi che noi stessi dobbiamo guardarli. Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

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