L’allenamento

Cari viaggiatori,

allenarsi è una parola che ci rimanda alla preparazione degli atleti ma si può allenare anche la mente. Il XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso ci offre questo spunto di saggezza: “Non c’è cosa che non venga resa più semplice attraverso la costanza e la familiarità e l’allenamento. Attraverso l’allenamento noi possiamo cambiare; noi possiamo trasformare noi stessi”.

Buon viaggio

3 commenti a “L’allenamento

  1. Marcello Mersi

    Carissimo G.M., il nostro cervello, come i muscoli del corpo, ha bisogno di essere esercitato e allenato. La “ginnastica mentale” infatti contribuisce a creare nuove connessioni neuronali, migliora la capacità di memorizzare e amplia le capacità intellettive, in pratica è fondamentale per cambiare noi stessi in senso positivo. Quanto più il cervello si allena, maggiore sarà il beneficio per le capacità cognitive e la memoria. La conferma viene da una ricerca dell’Università di Londra che ha evidenziato come i tassisti della City, grazie al quotidiano allenamento della memoria in fatto di strade e numeri civici, abbiano incrementato il numero dei neuroni presenti nella profondità del lobo temporale, all’altezza delle tempie, migliorando così la memoria a lungo termine. Il cervello infatti è un organo complesso che, come hanno evidenziato le nuove tecniche di visualizzazione che ne catturano le immagini mentre è in funzione, più si specializza meno mantiene la sua plasticità, di qui il beneficio di stimoli nuovi. Inoltre, la creazione di nuovi circuiti, tramite un continuo allenamento cerebrale, aiutano a mantenere alto il rendimento del cervello contrastando il declino anatomico cui va incontro con l’età. Quindi, combattiamo la routine, azione fondamentale per non lasciare che il cervello si adagi! Per allenare il cervello basta poco, lo si può fare in qualunque momento e in qualunque luogo. Scrivere con l’altra mano richiede una concentrazione mentale superiore allo scrivere con la mano con cui siamo abituati. 
    Contare al contrario o fare i calcoli a mente, stimola il cervello che deve creare “riporti”, ricordare i numeri e sommarli alla fine. Fare esercizi di velocità mentale per testare la memoria visiva, la memoria per le parole, la memoria per i numeri, il tempo di reazione allo stimolo. 
    Costringendo il cervello a fare le cose velocemente, stimoliamo naturalmente la concentrazione e usiamo meglio le nostre capacità mentali. Fare attività̀ molto diverse tra loro, come ascoltare musica o studiare una lingua, mettono alla prova il nostro cervello. Hanno infatti effetti nel miglioramento delle capacità cognitive e sul declino della memoria dovuta all’inevitabile invecchiamento umano. Chiaramente anche l’esercizio fisico, oltre ad essere un valido alleato nel ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche, influisce positivamente sulle capacità intellettive. Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  2. Pasquale Cerofolini

    Caro Stefano
    Cari Viaggiatori

    Essendo ormai scientificamente provato
    che la ‘ mente ‘ è una funzione della nostra capacità cerebrale, molti associano( anche scienziati in merito ) le 2 parole ‘ mente e/o cervello ‘ come unica cosa.

    Quindi ‘allenare la mente è per loro sinonimo di allenare il cervello ‘ , e di seguito tutto quanto potrà essere positivo ed interessante fare per il mantenimento della continua energia a questo nostro muscolo.

    Io , che sono un Cartesiano e Platoniano convinto , credo che questa funzione cerebrale pur connessa al benessere del muscolo(cervello) , abbia necessità di un allenamento mirato essendo per me non proprio una unicità cui sopra.

    Etimologia della parola mente :
    ← dal lat. mĕnte(m), da una radice *men- indicante in generale l’attività del pensiero.

    Tutto quanto quindi potrà di nostra conoscenza essere di supporto al pensare e conseguentemente ‘all’elaborare in divenire ‘ , sarà un grande allenamento da perseguire costantemente , sempre e con curiosità , forza e bellezza .

    Buon Viaggio
    Abbraccio Fraterno

    Pasquale
    Cerofolini

  3. Raffaele Macarone Palmieri

    Sono molto di moda, caro Stefano, i giuochi cerebrali finalizzati ad allenare il nostro sistema nervoso centrale con l’intento di sviluppare principalmente, nelle persone di mezza età e oltre, la memoria, la percezione, il ragionamento, la coordinazione e l’attenzione…in una parola il funzionamento del nostro cervello.
    Le ultime ricerche sulla neuroplasticità hanno permesso di sviluppare degli esercizi specifici per la mente mirati al miglioramento delle differenti attitudini cognitive che utilizziamo nella quotidianità. Se eseguiti giornalmente, con un impegno orario di 15 minuti, sembrano promettere risultati molto incoraggianti.
    La Neurobica, la ginnastica della mente, sembra aiutare le nostre cellule cerebrali ad invecchiare meglio, anche se alcune possono rigenerarsi, come quelle dell’ippocampo, fino a 79 anni, come recentemente dimostrato. Mi sono detto: possiamo ipotizzare che la Massoneria costituisca un ulteriore ausilio a mantenere agile l’attività cerebrale e a preservare le capacità mnemoniche anche in età avanzata? La mia risposta è stata un prudente si…ma come?
    Il lavoro muratorio in Loggia – con la sua ritmicità temporale, con la ripetitività del rituale sia nella forma che nella sostanza, con l’attenzione dovuta alle multiple riflessioni dei Fratelli, con la necessaria concentrazione e organizzazione del proprio pensiero da esprimere, con quella Eggregore che si respira in Loggia e quelle vibrazioni che si percepiscono nel lavoro in catena, con tutti gli altri stimoli dei sensi e dei simboli che ci vengono trasmessi – con l’ulteriore metabolizzazione interiore che il lavoro in Loggia induce una volta fuori dal Tempio, possono costituire un nobile allenamento, cari Viaggiatori, per la nostra materia grigia, orientato a ritardare la triste alterazione progressiva delle nostre funzioni cerebrali.

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