Leggiamo libri

Cari viaggiatori,

leggiamo qualche libro, fa bene anche alla salute. “Coloro che costruiranno biblioteche avranno costruito granai per l’umanità” diceva Marguerite Yourcenar.

Buon viaggio

4 commenti a “Leggiamo libri

  1. Marcello Mersi

    Carissimo G.M., leggere, leggere, leggere. Erano le tre parole che la mia amatissima Maestra pronunciava ad ogni ricevimento ai genitori. E aveva ragione! Leggere apre la mente, è un beneficio inestimabile, non importa cosa, qualsiasi cosa, un quotidiano, una rivista, un libro. Purtroppo le nuove generazioni hanno perso tale abitudine e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sfogliare un libro è una sensazione bellissima, toccare la carta, sentirne il profumo è meraviglioso. Leggere, leggere, leggere! Non stanchiamoci mai di pronunciare queste tre parole. Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

  2. Pasquale Cerofolini

    Caro Stefano ,
    Cari Viaggiatori ,

    “Coloro che costruiranno biblioteche avranno costruito granai per l’umanità” diceva Marguerite Yourcenar.

    la frase premessa , è pietra cubica levigata perfettamente in tutte le sue parti .

    Leggere un libro nel tablet o leggere un libro tenendolo tra le mani, è nutrire piacevolmente e continuamente Noi stessi con i frutti del ‘ granaio allegorico’ cui sopra .

    Personalmente preferisco leggere un libro sfogliandolo manualmente , in quanto per Me , il mettere altresì in azione gli altri ‘ sensi ‘ oltre la ‘vista” , quali il ‘tatto’ toccando le pagine , ‘l’odore’ della carta stampata , ‘l’udito’ del fruscio dello sfogliare, costituisce un ‘sapore’ armonioso evidenziando la bellezza o non,
    dell’argomento narrato.

    Consapevole che non ci sono libri più importanti di altri da leggere, in quanto ognuno di Noi ha le sue preferenze personali in ciò , avrei sinceramente voglia di farlo ma mi astengo a consigliare titoli, libri, case editrici.

    Leggete e Buon Viaggio.

    Un Saluto Fraterno

    Pasquale Cerofolini

  3. Carlo Spinatelli

    Carissimo GM, ritengo fondamentale l’apprendimento attraverso la lettura. Molto tempo dedico a questa attività sia per diletto sia professionalente per i continui aggiornamenti che la mia attività richiede. Proprio affrontando un nuovo ruolo nel mio lavoro, mi sono imbattuto nella piramide dell’apprendimento. Potete capire il mio stupore quando analizzandola mi sono accorto che la lettura incide solo per il 10% nella dinamica del nostro modo di imparare; mentre alla base della piramide ci sono la pratica e l’insegnare. Ovvero facendo e insegnando impariamo di più che solo leggendo. La domanda sorge spontanea come possiamo fare ed insegnare se prima non abbimo imparato. Ecco qui che vien fuori la centralità del maestro, di colui che con le parole e l’esempio facendoci toccare con mano, ci indica la strada. Non solo, ci accompagna finchè non saremo in grado noi stessi di insegnare per chiudere il cerchio dell’apprendimento. Nel mio nuovo ruolo dovrò partecipare a corsi che mi sono stati presentati ed al centro dell’attivtà didattica mettono proprio l’esperienza. Faremo giornate divise proprio in momenti di studio e subito di messa in pratica delle nozioni. Quante volte ci sarà capitato di aver letto o studiato ma di non aver capito, interiorizzato i concetti finchè in una dato momento non ci siamo ritrovati in una situazione e tutto ci è apparso chiaro. Ecco quindi che il nostro Lavoro non può essere completo se non lo passiamo attraverso il suo vissuto, se non siamo attenti a trovare nella nostra vita i momenti che possono illuminarla sotto la luce del GADU
    “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”. Confucio (551-479 a.C.)
    Grazie e buon viaggio

  4. Raffaele Macarone Palmieri

    Le opere di Marguerite Yourcenar adornano gli scaffali, caro Stefano, di librerie e di biblioteche qualificate da oltre 50 anni. “Fondare biblioteche significa costruire granai pubblici accumulando riserve contro un inverno dello spirito che, per certi segni, mio malgrado, vedo arrivare” scrive l’Accademica di Francia in ‘Memorie di Adriano’, nelle quali descrive l’imperatore, architetto e filosofo, come figura di rottura con i suoi immediati predecessori, anche i più famosi come Traiano.
    Marguerite è una persona dal fascino incredibile la quale, fin da bambina, è avida di conoscenza di lingue e del mondo ma è anche una signora che, nelle foto, è avvolta in scialli e stole, vive su un’isola americana nel rispetto della natura, della flora e della fauna, consapevole della responsabilità dell’uomo verso gli altri esseri viventi su questo pianeta e verso le generazioni future, preoccupata dalla sofferta consapevolezza del disastro che lasceremo loro. Donna di una sensibilità “amorosa” del tutto particolare, rivolta a due altre donne e a un uomo dichiaratamente gay. Possiede lo spirito del viaggio, moltiplica le sue esperienze con gli altri e impara, impara sempre, esplora sempre, scopre sempre. Il viaggio, questa perenne rottura dell’abitudine, la conquista. Per Marguerite stare a casa, chiudersi agli altri e al mondo, sarebbe come essere un prigioniero che gira disperatamente all’interno della sua cella e non vede una possibile via di fuga. Marguerite invita i suoi lettori a guardare il mondo con occhi aperti e lucidamente, senza lenti opache. Il suo scrivere è uno strumento formidabile che risveglia e supera sé stessa e la sua quotidianità: il giorno in cui l’uomo non leggerà più – incalza la Scrittrice – potrà ancora sognare? Non lo sapremo, perché non ci saranno più libri a testimoniare queste visioni sorte dal sonno più profondo…quando la lettura sarà limitata, le voci di migliaia e migliaia di persone che scrivono e hanno scritto diventeranno mute, l’uomo sarà solo e l’inverno dello spirito sarà gelido.
    Apriamo, cari Viaggiatori, uno dei suoi libri come le “Memorie di Adriano” o “L’opera al nero” con Zenone, l’alchimista itinerante, e leggiamo alcune delle frasi di Marguerite, come quella che ci ha proposto il GM: la magia funzionerà di nuovo e la sua voce risuonerà squillante e le spighe, simboli a Noi cari di abbondanza, come i libri riempiranno i granai – le biblioteche – per nutrire l’umanità.

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