Il ponte più difficile

Cari viaggiatori,

il ponte più difficile da costruire è quello che unisce il pensiero all’azione. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, dice un vecchio proverbio.

Buon viaggio

3 commenti a “Il ponte più difficile

  1. Pasquale Cerofolini

    Caro Stefano ,
    Cari Viaggiatori ,
    già il fatto di avere creato la condizione per avere la disposizione di un ‘ ponte ‘ , quindi trovarsi di fronte un percorso , significa avere costruito ed essere nella prima fase di posizione proattiva di un viaggio da compiere ; quanto poi , potrà essere facile , complicato , attraversare lo ‘ stesso ‘ e raggiungere l’altra sponda , appartiene alla propria soggettività, e quanto è forte , intuibile , capibile , il desiderio di ‘ fare ‘ .

    L’immagine del ponte è un ‘ simbolo ‘ stracolmo di propri pensieri , valori , riflessioni , e come tale , tale rimane nelle nostre ‘ azioni ‘ , fino a che – fortunato quel momento di amnesia assoluta – , non lo vediamo e ricordiamo più , in quanto il ‘simbolo’ con tutte le sue intrinseche verità di Forza , Bellezza , Etica e Moralità , che gli riconosciamo , è diventato un nostro naturale comportamento di vita quotidiana .

    Credo valga la pena , per ognuno di Noi , trovarsi nella difficoltà di unire le due parti del ‘ponte’ , più precisamente il ‘ pensiero trovato nella sua veste pulita ‘ e ‘ l’azione’ che ne consegue nel giardino fiorito del vivere .

    Concludo invitando alla ricerca valoriale con cui attraversare i ponti della vita , e lo faccio con le parole del Sommo Poeta :

    “Fatti non foste a viver come bruti,
    ma per seguir virtute e conoscenza”

    Buon Viaggio

    Pasquale Cerofolini

  2. Raffaele Macarone Palmieri

    Ci hai voluto ricordare, caro Stefano, che il ponte più difficile da costruire sia quello che unisce il pensiero all’azione e che “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Proprio nei giorni scorsi, sistemando la mia libreria, mi è capitato tra le mani un vecchio libretto di poche pagine, a me molto caro perché acquistato a Tombouctou nel 1984 quando fui inviato come esperto del MAE per un anno in un progetto di assistenza sanitaria in forza all’UNICEF, dal titolo “Les proverbes et dictons touaregs”.
    Tra gli altri proverbi trovai queste poche, semplici ma pregnanti parole ‘Le remède au dire est dans le faire’. Ho riflettuto sulla universalità del contenuto dei proverbi, in questo caso berbero e sudeuropeo, e rispolverando lo studio liceale della filosofia aristotelica e poi medioevale sono giunto alla conclusione che tra il dire, quindi l’espressione più importante del pensare – la Theoria, attività e ricerca della mente – e il fare – la Poiesis, attività prodotta dalla coordinazione di mente e corpo, come lo scrivere o anche il creare l’opera d’arte – c’è questo “ponte difficile” che è l’agire – la Praxis, attività di coordinazione tra mente e corpo e fondamento delle relazioni umane e dell’etica. Quindi, cari Viaggiatori, anche tra il dire e il fare sembra emergere la necessità di un enzima catalizzante l’attività equilibratrice e armonizzante, specificatamente di coordinamento, tra mente e corpo, che è l’agire cercando di mantenerla nell’alveo di una ragionevole prudenza di pensiero.

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