Un commento a “I confini dell’espressione

  1. MMC

    Già. Tra diritti e doveri, tra libertà e confini, tra muri e ponti, mi sale alla memoria il ricordo che la parte più importante dei ponti romani è l’arco. La pietra portante dell’arco era detta “cuneo”, conosciuto anche come la “Chiave di volta”. Forte e di per sé stesso più grande di tutte le altre pietre, il Cuneo serviva a scaricare il peso lungo i montanti della struttura architettonica, permettendo all’arco di sopportare carichi enormi, davvero incredibili. Insomma, molto più grandi del ponte stesso, potenzialmente. Senza le pietre più piccole poste a rostro, la Chiave di Volta non avrebbe avuto la capacità di sopportare il ruolo che gli era stato dato. E se senza malta non ci sarebbe stato ponte, così come senza rocce non c’è mai pietra.
    È in questo modo che talune associazioni, mantenendo questi sottili equilibri, possono sopravvivere per sempre. Ma quando una pietra, fosse essa anche periferica nell’economia del ponte, dovesse rompersi, be’, andrebbe sostituita. E spesso andrebbe distrutta, perché la sabbia di cui è composta non abbia memoria di esistere in altre pietre.

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