2 commenti a “Rabbia, commozione e compostezza

  1. MMC

    Non volendo riferirimi alla vicenda in oggetto, tragica sia per la vittima sia per il carnefice, credo però che l’uso dei social in generale è molto spesso praticato da due categorie di individui: le civette e i sorci. Le prime si mettono in mostra, i secondi si occultano in posti putridi, nascosti dall’anonimato. Talune volte i due comportamenti coincidono, cioè la civetta è spesso anche un sorcio. E viceversa. Spesso i sorci non sono cattivi, altre volte sì, perché è facile essere crudeli, talvolta pure mendaci, se ti nascondi sotto uno pseudonimo per evitare la responsabilità delle tue azioni. Quindi, al di là delle metafore animalesche da sociologo della domenica, perché non supportare chi vuole far coincidere l’identità digitale a quella civile?

  2. Marcello+Mersi

    Carissimo G.M., il dramma avvenuto a Pisa riporta alla luce, drammaticamente, il problema delle persone che sono state messe fuori dalle case di cura per malati di mente. Non mi sento di condannare esclusivamente l’individuo che ha compiuto questo aberrante omicidio. Piuttosto sarebbe importante capire perché era libero e, soprattutto, sapere chi aveva autorizzato la sua libertà. Come sai mia moglie è un medico e come tale in gioventù è venuta spesso a contatto con persone disturbate, in particolare durante il periodo delle guardie mediche sul territorio. È sempre andata bene, aggiungo fortunatamente, ma i rischi sono troppi e troppo spesso ci troviamo a piangere persone come la Dottoressa pisana. Un abbraccio forte a Te e a tutti i Viaggiatori.

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